Concerto di campane (Concerto di campane #a tastiera# Sant'Andrea di Foggia 2009, bene complesso)

Lorenzo Canepa, Marino Chiappari, Giorgio Costa, Luca Brignole e Stefano Mazzini, campanari del Levante ligure, suonano il concerto di campane della chiesa di Sant'Andrea di Foggia in occasione del III raduno di campanari della diocesi di Chiavari. Il concerto è composto da otto campane, di cui quattro maggiori a #battaglio cadente# e quattro minori #fisse#, intonate nella scala di reb maggiore; nello specifico in “reb3”, “mib3”, “fa3”, “solb3”, “lab3”, “sib3”, “do4” e “reb4”. I campanari si avvalgono della tecnica #a tastiera# con i #pestelli# e si alternano nell'esecuzione di venticinque brani. Purtroppo,i brani non sono stati accompagnati dai titoli e, in alcuni casi, non sono stati specificati neppure i nomi degli esecutori. Il concerto inizia con la performance di un primo campanaro, la cui identità non è nota, che esegue in modo casuale vari temi di sua conoscenza. Al minuto 00:02:50 Marino Chiappari esegue una prima suonata in tempo ternario e dal ritmo puntato organizzata nel seguente schema: intro - A x2 - B x2 - A - B x3. Segue l’esecuzione di Giorgio Costa (00:05:52) di un brano senza indicazione di titolo in tempo ternario e dal carattere vivace che presenta la seguente struttura: A - B - A - B - A - B - A - B x2. Il terzo brano (00:09:20) è eseguito da Luca Brignole, è in tempo ternario e presenta un ritmo puntato. Propone un unico tema che ripete per sette volte con alcune aggiunte o variazioni; esegue inoltre ad apertura del brano una introduzione e a chiusura del brano una breve coda. In seguito (00:13:08), Brignole esegue quattro temi differenti, presentandoli uno dopo l'altro senza ripetizioni. Al minuto 00:15:18, torna a suonare Marino Chiappari. Esegue una suonata in tempo ternario dal carattere vivace che presenta il seguente schema: A x2 - B x2 - A - B x2 - coda. Al minuto 00:18:18, Giorgio Costa esegue il brano successivo, caratterizzato da un tempo ternario e un andamento moderato. Il brano presenta un unico tema, ripetuto dal campanaro per quattro volte, talvolta arricchito da variazioni. Segue (00:21:10) un brano eseguito da Stefano Mazzini in tempo ternario, dal carattere vivace e con la struttura: A - variazione su A x3. Il brano successivo (00:23:51) viene eseguito da Luca Dellacasa. Il brano è in tempo ternario e dall’andamento moderato; presenta la seguente struttura: intro - A x2 - B - A - variazione su A - B. Successivamente, i campanari eseguono una suonata con #campana a concerto# (00:28:22); poiché l'identità dei campanari non è nota, non è possibile determinare chi stia suonando. Durante le suonate con #campana a concerto#, la campana grossa viene messa in movimento mentre le altre campane restano ferme. Al rintocco della campana si alternano una serie di motivi melodici e ritmici diversificati. Queste suonate, chiamate anche #a dúggiu# in dialetto o #a bicchiere# (in questo caso si indica la messa in movimento non necessariamente della campana più grossa), #in piedi# o #ducale# (termine introdotto con l’elettrificazione), sono utilizzate principalmente in occasioni solenni e rappresentano un esempio di tecnica esecutiva mista (BIBR: BRIGNOLE & MARINELLI, n.d.). La suonata successiva (00:33:44) è eseguita da un campanaro di cui non si conosce l’identità. Il brano è in tempo binario, con ritmo puntato e dall’andamento vivace. Presenta la seguente struttura: A - B - C - coda. Il brano successivo (00:35:27), di esecutore ignoto, è in tempo binario e presenta la seguente struttura: A - B - A - B - coda. Lo stesso vale per il brano successivo (00:37:33) che presenta la seguente struttura: intro - A - B - variazione su A - B - variazione su A - coda. Molto simile è anche il brano successivo (00:40:47): in tempo binario ma dal carattere vivace ed eseguito da interprete ignoto. Presenta la seguente struttura: A - B x2 - A - B x2 - coda. Dopo il minuto 00:43:33, viene eseguito un altro brano privo di titolo, e l'identità dell'esecutore rimane sconosciuta. Il brano, caratterizzato da un tempo binario e un tono allegro, segue la struttura seguente: introduzione, due ripetizioni della sezione A, una sezione B, seguita da un'altra sezione A e infine di nuovo B. Successivamente, al minuto 00:47:08, si presenta un altro brano con tempo binario e un carattere moderato. La struttura è la seguente: intro - A - B x2 - A x2. Il brano successivo (00:49:21), sebbene non specificato da Mauro Balma nei suoi appunti, è una riduzione per concerto di campane dell'aria d'opera "Questa o quella per me pari sono" (ballata del Duca) tratta da "Rigoletto" di Giuseppe Verdi. L'identità del campanaro esecutore non è nota, e egli ripete l'intera melodia due volte. Il brano seguente (00:50:54), non specificato da Mauro Balma nei suoi appunti, è la versione per campane del brano "Fin che la barca va (il grillo e la formica)". Questo brano, con testo di Flavia Arrigoni e Lorenzo Pilat e musica di Mario Panzeri, fu fondamentale per la carriera di Orietta Berti, che lo registrò nel 1970. Caratterizzato da un tempo binario e un tono allegro, presenta la seguente struttura: dopo una breve introduzione, il tema delle strofe si ripete due volte, seguito da due ripetizioni del ritornello; poi, di nuovo, si ripresentano il tema delle strofe e il ritornello. Il brano successivo (00:54:08), di cui non sono noti né il titolo né l'esecutore, è in tempo ternario, con un carattere moderato, e segue questa struttura: introduzione - A ripetuto due volte - B ripetuto due volte - variazione su B ripetuto due volte. Segue un brano (00:57:26) in tempo binario e dal carattere moderato, caratterizzato dalla struttura: intro - A - B - A - B x2. Al minuto 01:00:19, un campanaro di cui non si conosce l'identità intona un brano allegro in tempo binario, con la seguente struttura: A - B - A - B x2. Prosegue con un brano (01:02:36) in tempo ternario e dal carattere allegro, strutturato come segue: A x2 - B x2 - C - A - B - C. Il brano successivo (01:05:49) ha un andamento moderato in tempo binario e presenta la seguente struttura: intro - A - B - A - B - coda. Successivamente (01:09:09), si esegue un pezzo in tempo binario con ritmo puntato e carattere vivace, con la seguente struttura: intro - A x2 - B x2 - A - B x2. Il brano successivo (01:12:36), senza titolo e interprete noto, è in tempo ternario e dal carattere moderato, con la seguente struttura: A x2 - B x2 - A - variazione su A - A - B. Un altro brano senza titolo e interprete noto segue (01:16:02), caratterizzato da un tempo binario, un carattere allegro e la seguente struttura: intro - A x2 - B x2 - C - A - B - C x2. Il penultimo brano (01:21:34) è in tempo binario, allegro e presenta la seguente struttura: intro - A x2 - B - A - B. Infine, l'ultimo brano (01:23:34), di cui sono sconosciuti titolo e interprete come molti precedenti, è in tempo ternario, allegro e segue la seguente struttura: intro - A x2 - B - A - B x2 - A. La registrazione del concerto, effettuata da Mauro Balma il 18 ottobre 2009, è compromessa dalle interferenze del vento in alcuni tratti all'inizio della registrazione

  • OGGETTO Concerto di campane #a tastiera# Sant'Andrea di Foggia 2009
  • CLASSIFICAZIONE MUSICA STRUMENTALE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i sistemi di suono delle campane in Italia si trova il #sistema ligure#. Fino alla fine del XVIII sec. i complessi campanari liguri erano costituiti da 3 campane ma nelle città, nelle chiese più grandi e nelle Cattedrali si potevano contare fino a 5-7 campane. La tendenza generalizzata nel tempo è stata quella di aumentare il numero di campane, non solo nelle Cattedrali ma anche nelle Chiese di più piccole dimensioni. La tradizione campanaria ligure privilegia l’esecuzione di melodie a campane ferme, o #a carillon# (termine quest’ultimo utilizzato però impropriamente poiché in genere indica le batterie di decine di campane semitonate diffuse principalmente in Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio, Francia e Germania). Altro spazio importante è riservato alle cosiddette #tecniche miste#, ossia quelle che prevedono l’uso di una o due campane in movimento contemporaneamente al suono delle altre ferme. L’uso delle sole campane a distesa o a bicchiere senza accompagnamento musicale delle altre suonate da ferme è da associarsi, prevalentemente, per richiami e funzioni funebri, pur con alcune eccezioni. Ancora fino agli anni ’50 del Novecento si suonava principalmente con il metodo # a corde altrimenti detto #a cordette# (in uso ancora oggi), dato che il numero dei bronzi si fermava in media a 5. L’aumento del numero delle campane portò all’introduzione anche della tastiera e poi, a partire dagli anni ’70, dell’elettrificazione. In generale le campane ferme vengono azionate principalmente in tre modi: #a cordette#, #a tastiera# (con i pestelli) o agendo manualmente sui battagli. I Concerti a 5 campane rappresentavano buona parte dei concerti liguri fino agli anni ’50-’60, soprattutto nei piccoli paesi. Sono tutt'oggi molto diffusi e si suonano ancora #a cordette# concerti fino a 6 campane. La maggior parte è intonata in scala maggiore, alcuni in scala minore. Il repertorio campanario ligure è costituito principalmente da: segnali, suonate #alla romana#, #baudette# e simili, suonate antiche, suonate recenti, lodi religiose e simili, canzoni e canti profani, brani patriottici, ballabili, brani tratti dal repertorio colto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Rapallo (GE) - Liguria , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE III Raduno dei campanari della Diocesi di Chiavari
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377929
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • DOCUMENTAZIONE SONORA file digitale (1)


  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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