Il Teatro Itinerante della Passione di Romagnano Sesia

XXI

Il Teatro Itinerante della Passione di Romagnano Sesia inizia alle ore 21.00 del Giovedì Santo con la rappresentazione della scena #La cospirazione del Sinedrio# e #Il patto con Giuda# in piazza Cavour, #L’Ultima Cena#, #La Lavanda dei Piedi# e #L’Istituzione dell’Eucaristia# in piazzale Curioni, #La preghiera del Cristo# e #La cattura all’Orto del Getsemani# presso il parco della Rimembranza e si chiude con la prima parte di #Gesù al Tribunale di Anna e Caifas# e #Il rinnegamento di Pietro# nuovamente in piazza Cavour. La prima giornata della Sacra Rappresentazione si conclude attorno alle ore 23.00. Nel giorno del Venerdì Santo, dopo il Cerimoniale del mattino, le Sacre Rappresentazioni riprendono alle ore 15.00 proponendo in successione la seconda parte di #Gesù al Tribunale di Anna e Caifas# in piazza Cavour, la #Disperazione e Impiccagione di Giuda# al parco di Villa Caccia, #Gesù nel Pretorio di Pilato#, #Gesù alla reggia di Erode#, #Gesù ritorna da Pilato#, #La Flagellazione di Gesù#, tutte scene rappresentate in diversi angoli di piazza Libertà. Seguono #La dolorosa salita al Calvario#, #Le tre cadute della Via Crucis# e #L’incontro con le Pie donne, la Madonna e il Cireneo# sulla strada che collega piazza Libertà al parco della Rimembranza dove vengono rappresentate #La Crocifissione#, #La morte di Gesù# e #La Deposizione#. Alle ore 18.00 si chiude la seconda parte della Sacra Rappresentazione. Infine il Sabato Santo, con inizio alle ore 21.00 in piazza Cavour, prende avvio la terza e ultima parte della Passione romagnanese con #Il Sinedrio delibera di chiedere a Pilato le guardie per il Sepolcro#, mentre in piazza Libertà #I Sommi Sacerdoti si recano da Pilato#. Le Sacre Rappresentazioni si concludono alle ore 23.00 nel parco della Rimembranza con la #Resurrezione di Cristo#

  • OGGETTO il teatro itinerante della passione di romagnano sesia
  • CLASSIFICAZIONE festa-cerimonia, rappresentazione-spettacolo
  • LOCALIZZAZIONE Romagnano Sesia (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE É verosimile che l’#Entierro# romagnanese sia di origine spagnola, dove si diffuse nel secolo XVII, affidato a confraternite laiche, senza clero ed in forma spiccatamente popolare. A quell’epoca Romagnano era parte del Ducato di Milano, sotto la dominazione spagnola, con una guarnigione che vi risiedeva stabilmente: ciò spiega l’appellativo di #Santo Entierro# di origine castigliana che significa Santa Sepoltura. Il primo documento relativo al Venerdì Santo di Romagnano data 17 aprile 1729, giorno di Pasqua, con la istituzione della Congregazione del #Santissimo Entierro#, per predisporre una celebrazione “per onorare la Passione nella funzione del Venerdì Santo”. La tradizione, tuttavia, deve avere un’origine anteriore. L’anno 1729, infatti, è ritenuto il momento di riorganizzazione della #Trigenia#, deformazione di tragedia, antica forma di rappresentazione scenica della Passione, detta più propriamente #Tragedia del Cristo Morto#. Si tratta, dunque, della riorganizzazione di una tradizione antica, che probabilmente si ricollegava ai #Misteri# medievali. La costituzione della Confraternita, nel 1729, si propone di istituire le processioni del Venerdì Santo: una prima nella mattinata, con il simulacro della #Vergine Dolorosa# e l’altra, la sera, con il simulacro del #Cristo Morto#. La prima descrizione della “funebre funzione” data 1783. Negli anni seguenti il 1920 le attività della Congregazione sono praticamente cessate: ad essa succede nel 1927 il “Comitato Pro Venerdì Santo” che ha raccolto l’eredità di organizzare l’omonima celebrazione. Dopo il 1934 si aggiungono progressivamente i quadri della Passione che attualmente vengono rappresentati. Negli anni del secondo conflitto mondiale, le Rappresentazioni vengono sospese, riprendendo solo nel 1949 con un grande entusiasmo. Gli anni successivi sono caratterizzati da grande fervore ed appassionato impegno. I quattordici quadri vengono rappresentati in altrettanti luoghi che naturalmente si prestano all’ambientazione della scena. Il Venerdì Santo romagnanese assume così la tipica forma itinerante, caratteristica che riconduce ai #Misteri# medioevali da dove ha trovato origine, quando il pubblico nel contempo assumeva contemporaneamente il ruolo di attore e spettatore della Rappresentazione. Fino al 1960 le Sacre Rappresentazioni del Venerdì Santo hanno cadenza annuale. L’impegno organizzativo ha però obbligato a proporre la Rappresentazione ad anni alterni. Inizialmente negli anni pari ma, saltando l’edizione dal 1970, dal 1971 negli anni dispari. L’introduzione dei quadri recitativi, che ha avuto inizio a partire dal 1927, con la conseguente accentuata dimensione spettacolare, ha rinnovato il senso religioso e più catechistico del Venerdì Santo di Romagnano, ridimensionando la caratteristica di festa con una maggiore attenzione alla restaurazione religiosa. Claudio Bernardi, studioso di rappresentazioni popolari sacre, suddivide la drammaturgia della Settimana Santa in tre grandi livelli. Il primo è costituito dalle forme liturgiche canoniche: il clero gestisce direttamente le funzioni che si svolgono in chiesa, per finalità devozionali e di edificazione spirituale. Al secondo livello pone tutte le forme di paraliturgia: la sfera spettacolare ha preso spesso il sopravvento sulla liturgia, suscitando gli interventi, la diffidenza e la censura da parte delle autorità ecclesiastiche. La Rappresentazione Sacra vera e propria costituisce il livello della extraliturgia. L’esperienza collettiva di coinvolgimento e partecipazione nella ritualizzazione degli episodi della Passione è una forma devozionale molto efficace, che supera la semplice funzione di illustrazione o di intrattenimento. La tradizione del Venerdì Santo di Romagnano ha attraversato fasi differenti, che rispecchiano la cultura e la religiosità popolare dei suoi abitanti e dei diversi periodi storici. La liturgia canonica è uscita dallo spazio sacro per dilatarsi nelle vie e nelle piazze dell’antico Borgo. Il clero ha da sempre celebrato le sacre funzioni in chiesa, ed ha presenziato alle processioni religiose. Gradualmente le confraternite di laici, dirette inizialmente da congregazioni religiose o dal clero, hanno acquisito la facoltà di organizzare la Sacra Drammatizzazione, trasformando forme paraliturgiche in esiti decisamente extraliturgici. Il #Venar Sent# è costume della tradizione culturale dei romagnanesi e costituisce espressione religiosa ufficiale e al contempo fatto di autonoma iniziativa popolare. È un equilibrio difficile e audace ma verificabile nella tradizione romagnanese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Baraggioni, Mauro
    Buzzoni, Monica
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 01-ICCD_MODI_0722240260841
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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