Chiesa di S. Maria de Iscalas

Parrocchia Dell’immacolata Concezione, XII - XII

L'edificio e' frutto di una lunga serie di interventi, alcuni dei quali operati ancora in epoca medioevale, di ampliamenti quattrocenteschi e di rimaneggiamenti seicenteschi, specie nelle parti alte, tuttavia è possibile operare una lettura sufficiente per un'adeguata collocazione cronologica. A metà altezza s'individua una linea di risega, che potrebbe risultare dal rifacimento dei corsi superiori o indicare l'addossarsi di corpi pertinenti al monastero, di cui non sussiste traccia. Nel XV secolo, sul fianco nord, venne creata ex novo, una cappella gotica a pianta quadrata coperta con volta a crociera con costoloni poggianti su peducci scolpiti e conclusa da una gemma pendula decorata con rosetta centrale racchiusa da un motivo a cordone. La ristrutturazione seicentesca comportò la sostituzione dell'originaria copertura con una volta a botte, impostata su sottarchi poggianti su paraste che, gravando sugli esili muri perimetrali ha causato il dissesto dell'intero edificio, in seguito robustamente contraffortato. Della fabbrica romanica mononavata con abside orientata a sud est (m.t. 17,23x4,50) si conservano brani murari assai discontinui, in conci di trachite di media pezzatura, tagliati con accuratezza, che testimoniano dell'antico splendore ed eleganza della chiesa. La facciata, ascrivibile alla seconda metà del XII secolo, presenta una stretta analogia formale con quella del S. Giorgio di Oliastreto di Usini e presenta paramento liscio, zoccolo a scarpa piana e larghe paraste d'angolo. Il portale architravato ha stipiti monolitici, sormontati da capitelli a foglie d'acqua; l'arco di scarico semicircolare è a sesto rialzato. Nel fianco meridionale si apriva un portale di identica sagoma, in seguito obliterato. Gli archetti hanno ghiera e vela composte da singoli elementi e s'impostano su mensole di sostegno modanate a gola diritta, a becco di civetta, scalettate e a guscio con listello, che suggeriscono l'insegnamento del maestro che lavoro alla chiesa giudicale di S. Maria del Regno di Ardara, consacrata nel maggio del 1107. Le monofore (due per fianco) sono centinate a doppio strombo, una foglia carnosa è inserita nella centina interna e una nell'esterno. Il motivo delle monofore fogliate rinvia a quelle presenti nei muri alti della navata centrale di S. Nicola di Silanos a Sedini, edificato, secondo il Delogu, entro gli anni 1110 1122. La monofora absidale (anch'essa centinata a doppio strombo) è priva dell'insolito dettaglio a decoro fitomorfo, che conferisce alle altre grande slancio e raffinatezza di taglio. L'edificio è caratterizzato da un accentuato slancio verticale della struttura muraria e da una pianta longitudinale particolarmente allungata. La sua particolare ubicazione sul fianco di un'altura, ha comportato all'interno la creazione di tre diversi livelli di pavimentazione: alle prime due campate fa seguito la terza sopraelevata e a questa il piano di calpesto dell'abside, rialzato di qualche gradino. Sul fianco nord della chiesa esistono dei modesti fabbricati, costruiti qualche decennio fa come ricovero per animali e da tempo inutilizzati, che disturbano notevolmente la lettura del monumento e il decoro dello stesso e di cui si auspica la totale demolizione

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