Chiesa della SS. Trinità di Saccargia e dei resti dell'antico Convento

Codrongianos, 1820 - 1820

Del complesso abbaziale, attualmente rimane la splendida chiesa ed il poderoso campanile, mentre del monastero, disposto lungo il fianco destro della chiesa, rimangono strutture architettoniche ancora leggibili, livello di rudere (portici, dormitorio, locali di servizio, parco coperto per il ricovero degli animali) disposte su una superficie di circa 3.000 mq. La chiesa, in stile romanico pisano, fu costruita in due fasi ed il suo completamento avvenne alla fine del XII secolo. Al primo impianto della chiesa si possono ascrivere le absidi, il transetto ed il contiguo tratto della navata (caratterizzata dall'impiego di cantonetti sbozzati), che in un secondo momento venne prolungata, rialzata e completata in opera quadrata assieme all'attuale campanile; serie di elementi di carattere artistico indizia l'innestarsi di maniere toscane (Pisa) su un ceppo sostanzialmente lombardo. Le pure forme toscane della nuova facciata trovarono vasta risonanza in una serie di chiese dell'isola. Il complesso riprende dal San Pietro di Sorres (Borutta) il gusto per le fasce dicrome e per gli ornati musivi sotto le archeggiature dei prospetti, ma a differenza di questi presenta uno splendido campanile, che lo caratterizza fortemente, assieme alle tre absidi che concludono il braccio trasversale della croce capitata ed al portico della facciata, che costituisce un raro esempio in Sardegna. L'unica navata é coperta a capriate lignee, mentre il transetto é coperto con volte a crociera. L'ambiente é illuminato da eleganti monofore a sguancio liscio. L'importanza dell'edificio sacro é accresciuta dalla presenza, nel catino absidale maggiore, dell'unico ciclo completo di affreschi del Duecento, esistenti in Sardegna

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