Chiesa di Sant'Antonio e Convento annesso

Parrocchia Della Natività Di Maria Vergine, 1640 post - 1640 post

L'interno è ad aula unica coperta a botte sulla quale si aprono cappelle laterali, che ospitano belli altari in pietra scolpita o in legno intagliato e policromato. All'interno paramento si presenta intonacato con alcuni elementi in pietra finemente lavorata (sottarchi, cornici, capitelli), mentre all'esterno l'apparecchiatura è in conci di pietra calcarea sul fronte; il fianco destro appare rifinito ad intonaco. La facciata è caratterizzata da un ricco portale timpanato su colonne tortili concluso da un motivo ad archetti ad andamento rettilineo, una doppia cornice di cui la prima finemente decorata la conclude. Lungo l'asse del portale architravato si apre una finestra atta ad illuminare copiosamente l'interno. Un iscrizione in latino incisa sull'architrave ricorda la data di erezione della chiesa ed il nome del munifico benefattore (HOC OPUS FECIT FIERI BAQ. MANUNTA 1683). La chiesa rappresenta un ragguardevole esempio d'architettura seicentesca espressa attraverso un linguaggio squisitamente locale che traduce in termini vernacolari ad opera dei suoi abili "picapedras" temi e forme dell'arte "colta". La particolare cura riservata alla decorazione del portale in facciata caratterizza fortemente la chiesa e la fa differire dall'architettura tipicamente austera espressa nel '600 nell'Isola. La parte posteriore dell'edificio sacro prospetta su un'area cortilizia libera che fa parte integrante del complesso conventuale. Si intende individuare quest'area quale area di rispetto alla chiesa e al ex complesso conventuale, occupato dopo le leggi eversive del 1865 parzialmente da religiosi e da carabinieri, a partire dal 1870 dalle scuole e successivamente dalla Pretura, in quanto essa ne fa storicamente parte integrante quale area libera. Il presente provvedimento prevede l'inedificabilità dell'area, individuata dal mappale 2321 foglio 62 allegato B, in quanto si ritiene che non vada alterata da volumi estranei la dosata spazialità attuale, derivante dal giusto equilibrio presente fra i vari corpi di fabbrica che concorrono a formare l'ex complesso religioso-conventuale, ne sia salvaguardata la luce, il decoro e la prospettiva

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