Ex tonnara Su Pranu

Sulivan S.r.l, 1587 - 1998

L'attività della pesca del tonno, con la conseguente istituzione di stabilimenti per la lavorazione del pescato, rappresenta il primo impulso all'aggregazione urbana di molti centri della Sardegna. L’abitato di Portoscuso si sviluppa anch'esso intorno alla Tonnara ‘Su Pranu' detta anche ‘Arsenale’, impiantata forse nel 500, ma di cui si hanno notizie certe dalla seconda metà del secolo. Il complesso presenta tuttora gli originari caratteri costruttivi, con pianta ad 'U' aperta verso il mare; il vasto piazzale interno - che mostra ancora in parte l'antico acciottolato - è racchiuso per tre lati dai dai caratteristici corpi di fabbrica, prevalentemente in pietra trachitica della zona, articolati in magazzini, rimessa imbarcazioni, alloggi per il personale chiesa. I Magazzini, che occupano l’'ala Nord ed in parte quella Sud, hanno gran parte copertura con tetto a doppio spiovente, con coppi sardi, orditura in incannucciato e struttura a capriate lignee poggianti su mensole in pietra; alcuni presentano invece i caratteristici arconi a tutto sesto a sostegno del tetto, tipici elementi architettonici di matrice catalana, sia in laterizio che in conci ben squadrati. La rimessa imbarcazioni reca sul frontone la data '1870' e presenta caratteri costruttivi di grande imponenza formale, con tre ampi archi aperti a mare, che introducono a tre corridoi a scivolo, divisi da eleganti arcate a tutto sesto impostate su massicci pilastri in conci squadrati. La copertura, purtroppo parzialmente diroccata, è anche qui a falde, sorrette da capriate lignee. Il corpo degli alloggiamenti, sito nell'ala principale Est­Nord-Est, è impostato su due piani: a pian terreno, un bel loggiato ad archi ribassati in conci di arenaria intonacati corre per tutta la lunghezza del prospetto; il piano superiore, cui si accede da due scalinate simmetriche in pietra, è anch'esso a loggiato con copertura a spiovente. La chiesa, inglobata nell'ala Nord del complesso, presenta all'interno un'ampia spazialità, scandita dai grandi arconi impostati su semi­pilastri addossati alle pareti; riprende, in scala leggermente minore gli stilemi tipici dell'architettura catalana riscontrabili in numerosi edifici sacri in Sardegna, pur nella sobrietà delle forme e nell'assenza di particolari decorativi di rilievo. È attualmente adibita a laboratorio di tessitura reti, in gestione alla locale Cooperativa Tonnarotti. Tutti gli ambienti succitati conservano ancora, in gran parte, gli originari pavimenti in pietra (anche ardesia e basalto) nonché gli infissi. Nel piazzale si trova un pozzo quadrato coperto da tettoia a quattro falde. All'interno degli edifici sono ancora numerosi gli strumenti di lavoro, gli impianti e le tradizionali attrezzature necessarie all'attività della pesca, di sicuro interesse etnografico. All'esterno, il fronte principale del complesso, sormontato da una cornice in laterizi, prospetta sulla piazza della Parrocchiale e ne costituisce una quinta di estremo valore ambientale; da notare il bel portale carraio, costituito da un elegante arcone ribassato, chiuso dalle originali ante intagliate e sormontato da stemma con le iniziali 'P.P.' (Pietro Pasqua, dei Marchesi Vivaldi Pasqua, proprietari dello stabilimento nel XVIII secolo). Un cavalcavia coevo collega il complesso con gli edifici del lato Nord della Piazza. Il complesso della Tonnara di Portoscuso rappresenta l'ultima testimonianza ancora sostanzialmente integra di un'attività che per secoli ha alimentato l'economia della zona, e di una tecnica costruttiva che unisce a criteri di utilizzo funzionale una pregevolissima coerenza stilistica, pur nei rimaneggiamenti ed ampliamenti succedutisi nel corso del tempo

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