Santuario Madonna della Grotta, presso la chiesa dello Spirito Santo in Bombile di Ardore
Il Santuario della Madonna della Grotta, costruito nel XVI secolo in una grotta di circa 100 mq, incastonato nella montagna di tufo dell’Aspromonte, è stato distrutto da un’immane frana il 28 maggio 2004. Il crollo ha completamente raso a suolo la chiesa, lo spazio antistante il Santuario e le grotte secondarie. Non è andata abbattuta, anche se gravemente compromessa, la scalinata di accesso in cemento (142 gradini), costruita durante il vescovato di mons. Michele Alberto Arduino, dalla quale molti fedeli scendevano in ginocchio. Sono rimasti integri soltanto la zona absidale del luogo sacro, con l’altare marmoreo del 1749, e la statua della Madonna della Grotta della scuola di Antonello Gagini (datata 1509). La sacra effigie, in attesa di una possibile ricostruzione del luogo sacro, è collocata nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo, diventata così il nuovo luogo di culto e meta di pellegrinaggi. Il 26 settembre 2002 mons. GianCarlo Bregantini nel decreto per “l’Ordinamento Generale dei Santuari Diocesani” ha riconosciuto la chiesa della Madonna della Grotta con il titolo di “Santuario Mariano”, con personalità giuridica. Il 10 marzo 2025 mons. Francesco Oliva vescovo di Locri-Gerace ha formulato il ″Regolamento generale dei Santuari diocesani″, (Decreto vescovile n. 695 - Prot. n. 199/2025), «per disciplinare giuridicamente questi luoghi per una migliore organizzazione degli stessi e per una maggiore trasparenza ed efficienza nei servizi che ivi vengono svolti a favore dei fedeli» (Cfr. Decreto vescovile n. 695 - 1. Premessa). La festa principale, preceduta dalla novena, fu inizialmente celebrata con una grande fiera il 5 maggio, poi fu slittata al 3 maggio. Dal 1° maggio, fino a qualche decennio fa, arrivavano a Bombile i pellegrini, che si accampavano nei pressi della grotta, fino al giorno della festa. Memoria di questo evento "stanziale" è il grande pellegrinaggio interdiocesano che si svolge il 1° maggio, che vede giungere - soprattutto a piedi - migliaia di fedeli a Bombile. Il 1° maggio del 2009, in occasione del V centenario della statua, è stata celebrata l’incoronazione del simulacro della Vergine. Per tutto il mese di maggio e ottobre, soprattutto nelle domeniche, si svolgono pellegrinaggi con un grande concorso di fedeli provenienti da tutta la Calabria
- OGGETTO santuario mariano, diocesano
- LOCALIZZAZIONE Ardore (RC) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Vittorio Emanuele, Ardore (RC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Alla base della Rupe di Bombile all’inizio del XVI secolo venne realizzata e successivamente ampliata la chiesa del Santuario della Madonna della Grotta. Successivamente vennero realizzate, nel corso dei secoli, parte a destra e parte a sinistra della Chiesa stessa ulteriori grotte a servizio del Santuario, per ospitare gli eremiti ed i Pellegrini che, in numero variabile, nelle diverse epoche vi trovarono rifugio. Nel 1629 si verificò un evento traumatico: alcune delle grotte crollarono seppellendovi i frati che gestivano il luogo di culto. Inizialmente la chiesa misurava una lunghezza di circa 13 m ed una larghezza di poco più di 6 m. Successivamente, a metà del XVIII secolo, la chiesa già si configurava con una pianta a croce (1752 - consacrazione da parte del Vescovo Cesare Rossi). A metà del XIX secolo (1891 - voluto dal parroco Morabito) si sviluppa l’ampliamento definitivo. Il giorno 28 maggio 2004, verso mezzogiorno, una enorme porzione della Rupe crollò coinvolgendo direttamente la quasi totalità del Santuario; in quel momento fortunatamente nessun visitatore si trovava nella zona sottesa dal franamento. A distanza di due settimane (12 giugno 2004), un successivo franamento delle porzioni di versante ormai instabile distruggeva completamente il sito dell’originale Santuario. La volontà di verificare la reale fattibilità di una operazione di recupero della statua, spinse l’allora Vescovo di Locri mons. GianCarlo Bregantini a richiedere alle Autorità competenti le necessarie risorse per una prima fase di studio. Per l’interessamento del Sindaco di Ardore Giuseppe Maria Grenci e del geologo Vincenzo Pizzonia, al tempo dirigente del Settore Geologico Regionale, venne contattato il dott. Claudio Valle di Trento, contitolare di Geologia Applicata St. Ass., specializzato nell’analisi di frane in roccia, che, su invito della Diocesi e del Comune di Ardore, scese sui luoghi del disastro nell’agosto del 2004 per una prima analisi della situazione. Dopo i primi sopralluoghi emergeva l’idea che solo apparentemente il franamento della Rupe doveva aver coinvolto l’intero Santuario in quanto l’attento esame dei luoghi, in particolare della forma della nicchia di distacco, confrontando lo stato del momento con le antiche mappe che ripercorrevano le più recenti fasi costruttive, si intuiva che la zona dell’abside del Santuario, che ospitava la statua della Madonna della Grotta, doveva essere stata solamente lambita dalla frattura più profonda. Gli scavi al piede della parete procedettero senza problemi sotto il costante controllo delle condizioni di staticità della Rupe fino a quando venne alla luce una piccola cavità, poi allargata, che consentì di osservare l’interno del Santuario e di constatare direttamente le buone condizioni della sacra effigie. Ad un primo esame la Statua risultava leggermente danneggiata e ci si preoccupò per confezionare un contenitore all’altezza della situazione. Contestualmente fu valutata l’impossibilità di trasportare la statua, pur alloggiata nel contenitore, mediante l’escavatore lungo la rampa di accesso al cantiere in quanto la pendenza della pista unita alla irregolarità del piano viabile rendevano eccessivamente a rischio l’operazione. Fu così che si pensò all’elitrasporto e conseguentemente venne progettata e realizzata una cassa con orditura metallica e rivestita in legno. Il giorno dopo giunse in cantiere la Sovrintendenza alle Belle Arti che esaminò la Statua rilevando e registrando puntualmente i danni riportati. Questi si limitavano fortunatamente a scheggiature di alcune parti che non avrebbero costituito un problema per le operazioni di restauro. In collaborazione con i Tecnici della Sovrintendenza la Statua venne imballata e posta all’interno della cassa, pronta così per il trasporto. In collaborazione con i Tecnici della Sovrintendenza la Statua venne imballata e posta all’interno della cassa, pronta così per il trasporto. La cassa venne pertanto trasportata sul piazzale antistante l’ingresso e trasportata con l’elicottero alla sommità della Rupe direttamente su un mezzo che la trasportò a sua volta fin dinanzi alla scalinata della Chiesa di Bombile. La Statua della Madonna, una volta liberata dalle protezioni e adeguatamente ripulita fu subito esposta per l’indomani mattina al culto dei fedeli. Si concluse così nel migliore dei modi un’impresa, inizialmente tutt’altro che scontata nei risultati, nata nel 2004 e conclusasi nel 2007, resa possibile grazie alla fiducia riposta dalla Diocesi nonché dall’Amministrazione nei Tecnici che l’avevano concepita e diretta e soprattutto nelle Imprese che la resero possibile (E. D'Agostino, La Grotta: dal Convento al Santuario in Stauròs Rivista Storico-Artistica della Diocesi di Locri-Gerace, a. II - n. 1 - gennaio-giugno 2014, pp. 32,33, 44-46, 48)
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_9387954369471
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
-
DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
decreto (1)
decreto (2)
decreto (3)
decreto (4)
decreto (5)
decreto (6)
decreto (7)
decreto (8)
decreto (9)
decreto (10)
decreto (11)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0