Madonna dei Poveri
Il luogo sacro Madonna dei Poveri o "Maria dei Poveri" è posto al centro della città di Seminara, con possibilità di parcheggio, accoglienza pellegrini, Casa del pellegrino. Il 30 maggio 1955 Pio XII ha elevato la chiesa, dove si venera l'effigie di "Maria SS.ma Madre dei Poveri", a Basilica Minore. Il 12 dicembre 1956 mons. Vincenzo De Chiara ha confermato la tradizione popolare, elevando la chiesa della Madonna dei Poveri a Santuario. Dal 26 febbraio 2009 il Santuario della Madonna dei Poveri è affiliata alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore (Prot. N. 109/09/I). Per incrementare il vincolo spirituale con la Basilica Papale Liberiana, la Penitenzieria Apostolica ha concesso di lucrare l'indulgenza plenaria, alle consuete condizioni, nei giorni: - 5 Agosto: Festa della Titolare della Basilica di Santa Maria Maggiore; - 14 Agosto: Solennità della Madonna dei Poveri; - 15 Agosto: Assunzione della beata Vergine Maria; - 8 Dicembre: Immacolata concezione della B. V. Maria; - 1 gennaio: Maria SS.ma Madre di Dio; - 25 Marzo: Annunciazione del Signore; - Una volta all’anno in un giorno liberamente scelto da ogni fedele; - Tutte le volte che a gruppo i fedeli per devozione si portano in pellegrinaggio al Santuario. Il 14 agosto 2020 nel corso di una celebrazione presieduta dal vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Francesco Milito, il comune di Seminara è stata dichiarata “Civitas Mariae”, Città di Maria. L’iniziativa è partita da rettore del Santuario, don Domenico Caruso, portavoce con il vescovo, e con la locale amministrazione comunale. Nella delibera la giunta municipale ricorda che il popolo di Seminara ha «una plurisecolare tradizione mariana, come si evince da quanto è stato perpetuato dalla trasmissione orale del patrimonio culturale e religioso delle generazioni passate e, soprattutto, da quanto si deduce dai documenti che, conservati nei vari archivi pubblici, sono oggetto di continui studi da parte degli storici locali». L'attuale edificio, a forma di croce, è in stile romanico a tre navate, con volta a capriate, un pronao esterno all'ingresso principale e duplice torre campanaria. Le pareti frontali del transetto e quelle del presbiterio ospitano mosaici raffiguranti episodi della storia di "Maria dei Poveri" e del suo santuario. Il catino dell'abside è interamente occupato da un affresco raffigurante l'incoronazione di Maria da parte di Gesù tra angeli glorificanti che suonano le trombe e sotto lo sguardo solenne e protettivo di Dio Padre. Sotto l’affresco fanno da corona all’altare maggiore medaglioni raffiguranti i sette sacramenti. Nel transetto, due altari laterali uno dedicato al Sacro Cuore di Gesù oggi cappella del SS.mo Sacramento, l’altro all'Immacolata Concezione, titolare della parrocchia. Lungo le navate laterali sei altari dedicati a: San Giuseppe, Santa Lucia, San Mercurio (Patrono della Città), Santa Rita, Ecce Homo, Anime del Purgatorio dove è collocato il battistero del XV sec. L’organo (1933), offerto dai devoti di "Maria dei Poveri", è posto nella cantoria sopra la porta principale
- OGGETTO santuario diocesano, basilica minore
- LOCALIZZAZIONE Seminara (RC) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Corso Monaco Barlaam, 89, Seminara (RC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il culto mariano è arrivato a noi e si è diffuso grazie ai monaci Basiliani che sin dal 726, per sfuggire alla persecuzione iconoclasta dell'imperatore Leone III Isaurico, emigrarono in Occidente sbarcando in Calabria, Sicilia e Puglia. Anche nella diocesi di Taureana si stabilì un folto gruppo di religiosi orientali appartenenti all'ordine di San Basilio Magno, la cui patrona era la Vergine Maria. Nella “Valle delle Saline” costruirono i loro conventi dove veneravano le loro icone e in uno di essi era venerata la vergine Maria raffigurata in una statua di legno di pioppo da loro portata nella fuga. Era l’anno 951, in una delle loro periodiche cruente incursioni i Saraceni attaccarono il territorio di Taureana seminandovi morte e distruzione. La città di Taureana come le chiese e i conventi presenti nel territorio vennero distrutte e avvolte dalle fiamme, al loro posto rimasero cumuli di macerie. Anche il convento, in cui si trovava la statua in legno raffigurante “Maria”, scomparve in un immenso rogo al suo posto rovine fumanti. I superstiti con in testa il vescovo seguito dai nobili e parte di cittadini raggiunsero trovandone rifugio un luogo fortificato che era a difesa della strada consolare detta Popilia e dominava la valle, quel posto si trasformò ben presto in una città cinta da mura (Seminarie). Sessant'anni più tardi, il martedì santo del 1010, dopo molti giorni di ininterrotta pioggia alcuni cittadini per sfamarsi uscirono dalla città a raccogliere cicoria. Mentre si aggiravano nella campagna, nei pressi delle rovine di un convento, all'improvviso da un cespuglio di rovi interno alle macerie videro sprigionarsi una luce sfolgorante. Spaventati, si affrettarono verso Seminara, una volta in città, diffusero la notizia dell’accaduto, le autorità civili e religiose con al seguito una moltitudine di cittadini desiderosi di vedere, si recarono sul luogo dello strano prodigio, con trepidazione si scavò fra le macerie per giungere alla fonte di quella vivida luce. Quando ai loro occhi apparve la statua di Maria che nessuno più pensava di rinvenire, meraviglia e smarrimento si diffuse tra quanti accorsero e, a questo suo primo prodigioso mostrarsi Maria avrebbe fatto seguire, di lì a poco, un altro miracoloso modo di comunicare il suo potere e la sua volontà. Difatti, mentre si era rivelata pesante ed irremovibile ai reiterati tentativi da parte dei nobili, delle alte autorità civili e religiose, al contrario, si lasciò sollevare, lieve e quasi condiscendente dalle braccia dei più umili popolani, i quali, da quel momento, la acclamarono e la venerarono con il nome di "Maria. delli Poveri”. A riprova alcune strofe di una canzone popolare che ricorda l’evento: - “e si partiru li galantomini e cu pompa e cu leganza e appena rrivaru a la Madonna no la scasaru.” - “e si partiru li povereji e cu sonu di ciaramedi e appena arrivaru a la Madonna la scasaru” …………………………………… - e si avvicinarono i galantuomini con atteggiamento austero ed elegante appena arrivati non riuscirono a sollevare la Madonna - e si avvicinarono i poverelli al suono dei pifferi e delle zampogne appena arrivati riuscirono a sollevare la Madonna La statua fu trasportata a Seminara ed esposta in una chiesa sita nelle vicinanze di una delle tre porte d’ingresso alla Città detta del “Portello”. Nei seminaresi e negli abitanti dei paesi vicini da subito alta si presentò la venerazione per “Maria delli Poveri”, tanchè la chiesa rimaneva aperta al culto fino all’una di notte. Poche sono le notizie relative alle chiese che hanno ospitato “Maria delli “Poveri”. In un documento del 1325 si legge di un chierico Bartholomeus de Pauperibus, ciò fa pensare all’esistenza di una chiesa dedicata a “Maria delli Poveri”; altre notizie si hanno dalle visite pastorali dei vescovi che si sono succeduti nella diocesi di Mileto. Mons. Marco Antonio Del Tufo, il 27 ottobre 1585, nel corso di una sua visita pastorale, ispeziona una chiesa di Santa Maria delli Poveri dove è venerata questa “Donna Santissima alla quale il popolo deve grande devozione”. Infine ritroviamo menzionata la chiesa di Maria Pauperum nelle visite pastorali effettuate nel 1722 e 1735 e in due atti del notaio Arena rispettivamente del 31 luglio 1768 e del 7 marzo 1781. L’atto del 31 luglio 1768 riporta che le autorità religiose e civili sono riunite in pompa magna nello spiazzo davanti alla porta maggiore della chiesa avente il titolo di Santa "Maria delli Poveri". L’atto del 7 marzo 1781 è una supplica rivolta a “S.M. Ferdinando Re delle Due Sicilie” ove il collegio dei canonici della chiesa collegiata dell’Immacolata Concezione e il clero della città, chiedevano al Re di poter trasferire la statua di Maria delli Poveri alla chiesa Matrice, dove già si solennizzava la festa principale. 5 Febbraio 1783 un terribile terremoto fa scomparire Seminara, andarono distrutte le chiese e i conventi, se ne contava fino a trentatré, ma la statuta di “Maria delli Poveri” rimase incolume tra le macerie. I superstiti ricostruirono la città poco più a sud. Due anni dopo nel 1785, nell’attuale sito, riedificarono la nuova chiesa che resistette alla violenza dei successivi terremoti del 16 novembre 1894, con piccole lesioni, mentre con i successivi, 8 settembre 1905, 23 ottobre 1907 si rese necessario puntellarla in attesa del restauro. Ma le riparazioni non sono state eseguite perché il 28 dicembre 1908 una violenta scossa tellurica fece crollare parte di chiesa, rimase in piedi la cupola, il presbiterio e il campanile. La statua rimase intatta sull’edicola posta sopra l’altare maggiore. Malgrado, stando a varie testimonianze del tempo, non fosse assolutamente necessario demolire l’edificio potendosi procedere ad una pur laboriosa opera di restauro, si decise ugualmente per l'edificazione di un nuovo tempio. Sul sagrato fu costruita un chiesa provvisoria in legno dove venne collocata la statua. La demolizione e ricostruzione iniziano nel 1911, ma qualche tempo dopo i lavori, per mancanza di fondi furono sospesi per esseri ripresi nel 1922 con fondi della Diocesi. La costruzione del Santuario ebbe termine nel 1933 e il vescovo mons. Albera lo consacra il 12 agosto. Durante la ricostruzione della chiesa, i devoti di "Maria dei Poveri" residenti in Argentina, hanno offerto una cassaforte, per preservare la statua da futuri eventi catastrofici e un lampadario (limpia), in sostituzione del precedente scomparso nel crollo, “in una nuvola di petali bianchi”, come ci ricordavano i nostri nonni. L’attuale chiesa durante il periodo bellico ha subito dei danneggiamenti il 4 agosto 1943, gli anglo-americani dopo aver bombardato Gioia Tauro ritornano alle loro basi in Sicilia e nel sorvolare Seminara sganciano una bomba che colpisce la casa di Garzo Giuseppe fu Pietro e quella limitante. L’esplosione fu così violenta che sulla città vi fu una pioggia di terriccio e pietre; un masso di circa mezzo quintale staccatasi dalla casa raggiunse una incredibile altezza e cadde sul santuario, sfonda tetto e soffitto incuneandosi nel pavimento della navata destra difronte all’altare titolato alle “Anime Sante del Purgatorio”. Nello stesso periodo in Seminara l’edificio scolastico era stato trasformato in Ospedale Militare Tedesco, i soldati tedeschi ogni pomeriggio frequentavano il santuario di Maria dei Poveri e, i cappellani militari celebravano per loro la Santa Messa
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_8280723586371
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
-
DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
memoria (1)
memoria (2)
memoria (3)
memoria (4)
memoria (5)
memoria (6)
memoria (7)
memoria (8)
memoria (9)
memoria (10)
memoria (11)
memoria (12)
memoria (13)
memoria (14)
memoria (15)
memoria (16)
memoria (17)
memoria (18)
memoria (19)
memoria (20)
memoria (21)
memoria (22)
memoria (23)
memoria (24)
memoria (25)
memoria (26)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0