Santissimo Crocifisso
La Chiesa del Santissimo Crocifisso, elevata a parrocchia nel 1975 è da sempre considerata dalla pietà popolare come un ″Santuario″ per la devozione e al culto per la scultura lignea raffigurante il ″Santissimo Crocifisso″, posta in un’apposita nicchia sull’altare maggiore, di frate Umile da Petralia, al secolo Giovanni Francesco Pintorno (1600/1601-1639), realizzata tra il 1630 e il 1638. Al Crocifisso sono riconosciuti molti miracoli, tra cui guarigioni e grazie ricevute. La festa principale si celebra, con grande concorso di fedeli, il 3 maggio, preceduta da un novenario. Ogni sette anni la statua del Crocifisso viene portato in processione alla chiesa madre il 30 aprile, dove risiede fino al 3 maggio. Nel pomeriggio del 3 maggio il simulacro del Crocifisso viene riportato nella chiesa della parrocchia santuario
- OGGETTO santuario parrocchia
- LOCALIZZAZIONE Cutro (KR) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Via San Giovanni della Croce, 10, Cutro (KR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I lavori di costruzione del Convento del Santissimo Crocifisso iniziarono nel 1589, dedicato al Santissimo Salvatore, prese il nome di Riforma, fu edificato grazie all’intervento di padre Giacomo da Cutro, Superiore della custodia dei Riformati di Cosenza. Tra il Seicento e il Settecento, nel Convento convivevano, mediamente, da dieci a dodici Frati. Dal 1783, anno del terribile terremoto che colpì tutta la Calabria, inizia la fase di decadenza, con la soppressione e la cacciata dei Frati dal Convento e la requisizione della proprietà da parte del governo borbonico, finalizzata a sostenere la ricostruzione dei paesi distrutti dal sisma. Dopo la soppressione, il Convento riaprì nel 1796. Durante l’occupazione francese, nel 1811, il Convento, abitato da otto Frati, fu soppresso per la seconda volta. Ritornati i Borboni, la struttura venne riaperta nel 1822. Il terremoto dell’8 marzo 1832, con epicentro a Cutro, provocò gravi danni a tutto il patrimonio civile e religioso. Anche il Convento e l’annessa Chiesa subirono danni considerevoli. I crolli, tuttavia, non interessarono l’altare maggiore. Per timore di altre scosse, i Frati, con l’aiuto dell’Università e di alcuni cittadini, costruirono una baracca in legno, che oltre a servire da ricovero degli stessi Frati, ospitò anche la statua del Santissimo Crocifisso. Dopo la prima feste settennale del 1861, si verificò un’ulteriore chiusura del Convento. Il 7 luglio 1866 con la soppressione furono affidati le proprietà confiscate al Regio demanio e ai Comuni. Gli ultimi decenni dell’Ottocento furono anni tribolati per la struttura e in particolare per i Frati. All’inizio del novecento la Chiesa e il Convento operavano regolarmente, anche se affidate alla custodia di un unico Frate. Non si può dimenticare, in tale periodo, la figura di Padre Antonio Campanella, per le opere fatte a beneficio del luogo di culto. Alla fine della seconda guerra mondiale, nel Convento giunsero nuovi Frati a coadiuvare l’operosità del solo Monaco. Nel 1975 la Chiesa del Santissimo Crocifisso è stata elevata a parrocchia. Dal 2022 la cura spirituale è affidata ai sacerdoti diocesani (Cfr. Camposano Luigi, Convento del SS. Crocifisso o della Riforma in Giglio Giuseppe, Capolavori d’arte nei conventi dei frati minori di Calabria, Soveria Mannelli, Calabria Letteraria, 2019, pp. 187-189)
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_6803929256371
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
-
DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
cartolina (1)
cartolina (2)
cartolina (3)
cartolina (4)
cartolina (5)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0