Santuario di San Domenico di Guzmán
La chiesa e il convento dedicato a San Domenico di Domenico di Guzmán, Sacerdote e Fondatore dell’Ordine dei Predicatori, detti Frati Domenicani, è situata nel centro storico di Soriano Calabro, alle pendice delle Serre Vibonesi. La dedicazione voluta e sostenuta da mons. Vincenzo De Chiara (12 luglio 1972) allora vescovo della Diocesi. Il Santo di Caleruega viene festeggiato liturgicamente l’8 agosto e con una solenne commemorazione il 14 e il 15 settembre con la celebre «Calata del Quadro». Il Santuario dispone di una biblioteca e di un edificio dove è allestito un presepe a grandezza naturale. Negli antichi ambienti restaurati del refettorio e della cucina è stato allestito il Museo dei Marmi. Raccoglie opere dei secoli XVII-XVIII provenienti dal complesso conventuale di San Domenico
- OGGETTO santuario diocesano
- LOCALIZZAZIONE Soriano Calabro (VV) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Via San Domenico, 2, Soriano Calabro (VV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La presenza dei Domenicani iniziata a Soriano nel 1510 con la “consegna miracolosa” da parte della Vergine Maria (accompagnata da santa Maria Maddalena e santa Caterina d’Alessandria) della Tela, la sacra Immagine Acheropita, di san Domenico, avvenuta nella notte tra il 14 e 15 settembre 1530 consegnato al fratello laico Lorenzo da Grotteria (RC). Il convento fu eretto a padre Vincenzo di Catanzaro O. P., inviato a Soriano dallo stesso San Domenico che gli apparve più volte in visione.Dalla terra di Soriano l’Immagine di San Domenico di Guzmán diede vita a un fermento di fede popolare, che portò alla realizzazione di un complesso monumentale tra i più grandi d’Europa. Domenico Taccone-Gallucci riporta al riguardo la seguente scrittura dello storico calabrese Elia Amato: «MagnificentiaSanctuariiSuriani, Religiosorumsanctitateconspicuorumexempla, SacraeImaginisadorandaac tremenda maiestas, exterorumanimosconsolationesimulac stupore perfundunt», alla quale aggiunge: «Ed invero la fama del tutto straordinaria per sua diffusione in ogni parte del mondo fin dai primi anni della prodigiosa apparizione del Santo Simulacro, non ad altra cagione dee attribuirsi se non che a quella speciale economia della Provvidenza divina, la quale nel secolo della predominante ed insuperbita Eresia volle che appo i popoli si fosse svegliato un maggior culto verso Colui che fu il Martello di essa».Numerose sono le testimonianze di miracoli attraverso l’Immagine di Soriano, in Italia e persino all’estero: Spagna, Austria, Dalmazia, Germania, Belgio (https://turismosorianocalabro.org/2016/09/14/san-domenico-in-soriano-486-anniversario-della-calata-del-quadro/). Il luogo sacro rimase distrutto completamente dal terremoto nel 1659. Sulle rovine dell’antico Santuario, venne edificato un nuovo, imponente complesso monastico, per volontà del Re di Spagna Filippo IV. Il progetto fu affidato al certosino bolognese Padre Bonaventura Presti, uno dei più importanti architetti del tempo, il quale prese come modello l’Escorial di Madrid, grandioso monastero eretto nel 1562 per volontà del Sovrano Filippo II. Il nuovo convento, definito dagli storici del tempo “una delle meraviglie dell’Italia Meridionale” si estendeva su una superficie di oltre ventimila metri quadrati distribuiti in quattro grandi edifici claustrali. L’area destinata alla basilica era immensa e culminava in una grande cupola ottagonale che, dal piano d’impianto, si innalzava sul transetto raggiungendo un’altezza di oltre cento metri.Sui due lati della navata centrale a croce latina si aprivano, poi, quattro grandi cappelle a destra ed altrettante a sinistra, fra loro comunicanti ed intervallate da alti pilastri cruciformi con basi in pietra granitica con chiusura ad archi e, in fondo, un ampio abside semicircolare spaziava per una lunghezza di parecchi metri. Al presbiterio, si accedeva tramite alcuni gradini dove si ergeva l’altare maggiore a ridosso del quale si trovava la sontuosa cappella del santo Gusmano dove era stato collocato il "Quadro". Ma la grandiosità della chiesa non era dovuta soltanto alle sue dimensioni. All’interno, le pareti, finemente decorate da pregevoli stucchi, furono rivestite di marmi pregiati e arricchite di capitelli, di teste di cherubini, di medaglioni con l’effigie dei Santi e dei Beati dell’Ordine, di bassorilievi, di puttini, di statue, di pale d’altare e di altri motivi ornamentali secondo la moda festosa del seicento barocco. L’ elegante facciata esterna della chiesa, infine, di cui è giunta fino a noi soltanto la parte inferiore, era maestosa, solenne ed aperta da un maestoso portale fiancheggiato da colonne e decorata da quattro grandi nicchie di squisita fattura tra lesene in cui, probabilmente, erano sistemate delle statue di marmo. Il catastrofico terremoto del 7 febbraio 1783 ridusse interamente al suolo l’edificio (https://turismosorianocalabro.org/2014/06/16/i-ruderi-dellantico-convento-di-san-domenico-in-soriano-calabro-tra-storia-e-innovazione/). A Soriano accorrevano pellegrinaggi da tutta Europa e le generose offerte permisero la costruzione del luogo di culto venne riedificato nel 1838 nelle forme che oggi possiamo ammirare e affidato alle cure della Parrocchia di san Martino e della Confraternita del SS.mo Rosario, e con il ritorno dei Domenicani avvenuta il 14 luglio del 1942, padre Domenico Barilaro con circa trenta aspiranti domenicani lasciavano Acireale alla volta di Soriano. Padre Domenico Barilaro riprese i lavori della sacrestia e furono gettate le basi dell’edificio destinato alla scuola apostolica. I lavori interrotti per la guerra ripresero nel 1966 con cui fu terminato il primo piano, in seguito rifinito sotto la guida di padre Procopio Giordano, rettore all’epoca del Santuario. Nel 1972, in occasione dei festeggiamenti del primo centenario dell’animazione della meravigliosa scultura di San Domenico del Ruffo, il vescovo di Mileto, mons. Vincenzo De Chiara consacrò la chiesa che era stata ristrutturata dopo il terremoto del 1970 e dopo pochi anni la dichiarava Santuario della Diocesi
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_6189614938271
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
-
DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
decreto (1)
decreto (2)
decreto (3)
decreto (4)
decreto (5)
decreto (6)
decreto (7)
-
DOCUMENTAZIONE SONORA
file digitale (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0