Santuario Mariano Diocesano Maria Santissima di Modena

Reggio di Calabria, XV

Il luogo di preghiera è ubicato presso il rione Modena ed è il più antico dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. Il 2 febbraio 1958 l’arcivescovo mons. Giovanni Ferro insedia nel Santuario di Maria SS.ma di Modena la parrocchia dedicandola a San Pio X: «Sede della nuova parrocchia fino a quando non si provvederà ad una nuova e più ampia chiesa adatta al numero dei fedeli, sarà la ″chiesa del Santuario della Beata Maria Vergine di Modena″ esistente sul posto» (Cfr. ″Sede della nuova parrocchia″ in ″Bollettino ecclesiastico″, a. XLII, n. 1, gennaio-febbraio 1958, pp. 39-40). Il culto a Maria Santissima di Modena ha sempre attirato migliaia di devoti si racconta che, in passato, arrivavano pellegrini anche dalla Sicilia, i quali giungevano a piedi nudi al Santuario per pregare la Vergine Maria. Erano i cosiddetti ‘viaggi’, nome che ancora oggi è utilizzato per il novenario che precede il giorno della festa, la prima domenica di maggio: «In Reggio si celebra la gran festa della Vergine, detta di Modena. Il concorso non è della sola Calabria, ma della Sicilia. Dall’alba a notte alta è tutto un pellegrinare composto e devoto: circa diecimila al giorno i pellegrini ed almeno venticinquemila i devoti che accompagnano la miracolosa Effigie durante la processione autorizzata per la prima volta da Mons. Ferro nel maggio 1959» (Cfr. A. Capogreco, F. Curatola, Bruna, E. Lacava, ″L’antica Madonna di Reggio Modena: una comunità in cammino″, Reggio Calabria, Jason, 1994, p. 16). Il 5 maggio 1963 l’arcivescovo mons. Giovanni Ferro ha incoronato l’immagine della Madonna di Modena con artistica corona d’oro, dono dei devoti. Madre Teresa di Calcutta visita Reggio Calabria il 31 maggio 1979 e nel 1982 e si avvicina alle periferie cittadine, ai nomadi, al carcere e sosta nel Santuario di Maria Santissima di Modena. Nel 1982 le Suore Missionarie della Carità si trasferiscono nell’ex caserma 208, presso i locali gestiti dall’Opera Nomadi. Nel 1985 l’arcivescovo mons. Aurelio Sorrentino concede alla Congregazione delle Suore Missionarie della Carità l’edificio, di proprietà del Santuario di Modena, per l’accoglienza dei più poveri tra i poveri e l’alloggio per le suore. L’edificio diventa ″La Casa Dono di Pace″, un luogo di assistenza e accoglienza. Il Santo Padre, Giovanni Paolo II, dopo il viaggio apostolico in Calabria nell’ottobre 1984, torna a Reggio Calabria il 12 giugno 1988, in occasione del ″XXI Congresso Eucaristico Nazionale″, e si reca al Santuario di Maria Santissima di Modena e visita la casa di accoglienza ″Dono di Pace″. Nel Santuario opera la confraternita "Maria Santissima di Modena" che sostiene, insieme al parroco rettore, e cura le varie attività e le celebrazioni novendiali. Il 1 maggio 2025 l'arcivescovo di Reggio Calabria-Bova mons. Fortunato Morrone ha eretto il luogo sacro con il titolo di "Santuario Mariano Diocesano" nel "Decreto Generale di Qualificazione e Riordino dei Santuari dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova" (Prot. A/16/25)

  • OGGETTO santuario mariano, diocesano
  • LOCALIZZAZIONE Reggio di Calabria (RC) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Modena, 112, Reggio di Calabria (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima notizia sulla chiesa di Modena risale al 30 luglio 1403, quando per disposizione pontificia si provvedeva alla nomina di un nuovo rettore dopo la morte del sacerdote Nicola, addetto al servizio religioso del luogo sacro. Risale al secolo XVI la documentazione storica sulla presenza dei Domenicani che abitavano l'attiguo convento, ma la devozione alla Madonna è probabilmente anteriore alla loro presenza. Nel 1571 i Domenicani si trasferirono a Reggio, chiamati dall'arcivescovo Gaspare del Fosso. Papa Clemente VII il 27 novembre 1528 concesse l'indulgenza plenaria ai fedeli che contribuivano ai restauri della chiesa e la visitavano nei giorni successivi alla prima domenica di maggio e alla seconda domenica d'agosto e nella festa di Tutti i Santi. Il basamento di un'acquasantiera con emblemi caratteristici dell'ordine di San Domenico e la data MDXC, testimonia la presenza dei Padri Domenicani fino agli ultimi anni del secolo XVI. Probabilmente dopo i Padri Domenicani i Romiti si occuparono del Santuario. L'arcivescovo di Reggio, dal 1593 al 1638, mons. Annibale D'Afflitto considerò il colle di Modena come un nuovo Carmelo, dove si recò più volte in pellegrinaggio a piedi scalzi nei periodi di siccità e ottenne le piogge necessarie per i raccolti (Cfr. G. Nucera, "Don Lillo Altomonte. Profeta degli ultimi e Padre dei poveri", Reggio Calabria, Laruffa Editore, 2010, pp. 36-37). L’antico luogo di culto dedicato alla Madonna di Modena e l'attiguo ospizio andarono distrutti durante il terremoto del, 1908. Il marchese Gagliardi di Monteleone offrì il terreno per la costruzione del nuovo edificio che sostituì una chiesa baracca aperta al culto nel 1910. Nel 1978 l'edificio, a causa di diversi danni sismici e alluvionali, fu demolito e fu ricostruito il nuovo luogo di culto su progetto dell'architetto Santella e fu consacrato il 31 ottobre 1981 dall'arcivescovo di Reggio Calabria mons. Aurelio Sorrentino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_5259135055471
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA documentazione fotografica integrativa (1)
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  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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