centro storico, di crinale, collinare, agricolo, San Procopio (XIX)

San Procopio, post 1894 - post 1894

Il centro storico mostra i segni dei distruttivi terremoti che lo hanno colpito nel corso dei secoli. Non vi sono, infatti, edifici di grosso pregio architettonico e anche l'impianto urbano appare disomogeneo

  • OGGETTO centro storico di crinale, collinare, agricolo
  • CARATTERI AMBIENTALI Il centro si estende nella parte centro-occidentale della provincia, sul versante tirrenico, fra le valli dei torrenti Sevina e Torbido, alle pendici del massiccio dell’Aspromonte
  • LOCALIZZAZIONE San Procopio (RC) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Roma, San Procopio (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Citata in un documento della prima metà del XIV secolo, deriva il toponimo dal Santo Patrono. Casale di Sinopoli, ne condivise le sorti, restando assoggettata alla signoria dei Ruffo fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Il terremoto del 5 febbraio 1783 fu completamente distruttivo e causò il crollo di tutte le case con la morte di 316 persone su un totale di 1442 abitanti, notevoli furono gli effetti sui suoli. La scossa del 1894 ebbe qui i suoi massimi effetti causando crolli alla maggior parte delle abitazioni. Gli edifici costruiti all’estremo sud del paese riportarono i danni minori. Del Municipio rimase in piedi solo la facciata; la Chiesa Parrocchiale fu lesionata, soprattutto nell’abside, dove si ruppe l’arco, ed ebbe i muri laterali sgretolati; nella Chiesa dell’Addolorata, gremita di fedeli, caddero la campana, l’architrave della porta principale, la parte superiore della facciata, una parte del tetto e il campanile causando 35 morti; nella Chiesa del Rosario caddero il piccolo campanile, parte del frontone, una campana e si produssero gravi fenditure nei muri e nei pilastri. Secondo i dati del genio militare, su un totale di 290 case che costituivano l’abitato, 53 crollarono totalmente e 200 parzialmente, 27 furono danneggiate gravemente e 10 leggermente. I muri esterni resistettero meglio di quelli interni. Alla data del terremoto del 1908 l’abitato era costituito in genere da edifici a un solo piano superiore, ma di pessima qualità: pochi in muratura di mattoni e per il resto edificati con "breste" (mattoni di fango e paglia seccati al sole), pietre grezze o ciottoli legati da fango e calce. La maggior parte delle abitazioni crollarono totalmente o in gran parte; quelle rimaste in piedi risultarono quasi tutte inabitabili. Complessivamente, su un totale di 595 case, 420 (71%) crollarono o furono demolite, 170 (28%) furono gravemente danneggiate e solo 5 (1%) subirono lesioni meno gravi. Nella chiesa del Rosario il muro della facciata crollò quasi fino a terra benché rinforzato da un solido tirante in ferro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800177833
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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