centro storico, di mezzacosta, collinare, Pentedattilo, Pentadáktylos (denominazione storica), Pentedactili (denominazione storica), Pentedattolo (denominazione storica) (X)
In centro storico, oggi totalmente disabitato, si mostra in tutta la sua bellezza per la posizione e il contesto paesaggistico. Il tessuto edilizio si dispone lungo le curve di livello. Le cellule abitative sono semplici e la loro disposizione è determinata dall’andamento orografico del sito. Il tipo edilizio prevalente è il monocellulare articolato su due piani che costituisce la cellula primitiva. L'aggregazione dei tipi elementari ha determinato l'articolazione del tessuto urbano. Della struttura difensiva, arroccata sulla rupe, rimangono pochissime tracce murarie da cui risulta molto difficile ricostruirne la consistenza originaria. Un’originale rappresentazione della struttura difensiva è visibile su un affresco presente nella Villa Caristo a Stignano (RC), poiché Pentedattilo rientrava nei possedimenti della famiglia Clemente all’epoca della realizzazione dell’edificio (XVIII secolo)
- OGGETTO centro storico di mezzacosta, collinare
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CARATTERI AMBIENTALI
L'abitato è arroccato su una rupe tra le fiumare S. Elia e Melito a circa 250 m s.l.m., immerso nel contesto dell'area grecanica calabrese
- LOCALIZZAZIONE Melito Di Porto Salvo (RC) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Via S. Pietro, Melito Di Porto Salvo (RC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il centro è menzionato per la prima volta nella Vita di S. Elia il giovane redatta nel X sec. Venne probabilmente fondato da abitanti di un nucleo romano, localizzato nell’attuale Melito, che migrarono verso l’interno dopo la caduta dell’Impero Romano. Nell'XI sec. venne conquistata dai Normanni. Fra il XIII-XIV sec. il centro risulta avere un presidio difensivo (castello) che è compreso tra quelli reali angioini sopra cui si impernia la difesa della regione nel corso della guerra del Vespro:"Castrum Pentedactili custoditur per castellanum scutiferum et servientes IV". La citazione è riportata da F. Paolino che cita i Regesti Vaticani per la Calabria, a cura di F. Russo. È ascrivibile al periodo feudale degli Alberti (XVI sec.) l’opera di ampliamento e di potenziamento del castello, con l’aggiunta di baluardi e di ponte levatoio. Le scosse del 5 e del 7 febbraio provocarono crolli parziali e lesioni di rilievo negli edifici rendendoli inabitabili; il successivo terremoto del 28 marzo causò danni molto leggeri. Nelle rupi sovrastanti l’abitato si innescarono fenomeni di scivolamento con minaccia di crolli. Dopo il sisma il paese cominciò ad emigrare verso i suoi due casali di Melito e Chorio tanto che la popolazione residente passò dai precedenti 1024 a 106 fuochi. Gli amministratori del centro, preoccupati dai continui distacchi di rocce dalla rupe, chiedono agli ispettori della Cassa Sacra che il paese venga trasferito in un luogo più sicuro. Il 23 marzo 1786 il re approva il progetto di trasferimento dell’abitato, redatto dall’ingegnere Giovambattista Mori, presso la marina di Melito con la costruzione di 120 abitazioni. Il progetto venne però ostacolato da una parte della popolazione e quindi non fu mai iniziato. Frazione del comune di Melito di Porto Salvo, l’abitato fu danneggiato gravemente dal terremoto del 1908: quasi tutte le case subirono estese lesioni e alcune crollarono totalmente. La chiesa parrocchiale, già danneggiata dal terremoto del 1907, subì ulteriori danni gravi e fu resa inagibile, così come la canonica. Nel 1951 il territorio di Pentedattilo è colpito da un’alluvione che compromette la stabilità del sito e della rupe e spinge alcuni abitanti ad abbandonare il paese. Nel 1968 l’abitato, minacciato da frane, fu dichiarato pericolante ed un decreto di sgombero ne determinò l’abbandono da parte degli ultimi abitanti che erano rimasti. Ai proprietari vennero assegnati dei lotti nella nuova Pentedattilo, in una zona più pianeggiante e più a valle, per realizzare le nuove abitazioni, anche se la maggior parte degli abitanti preferì emigrare o trasferirsi nei paesi lungo la costa
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800177800
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0