centro storico, di pianura, montano, Cinquefrondi (XVIII)

Cinquefrondi, post 1783 - post 1783

Padre Giovanni Fiore da Cropani (1622-1683) nella sua opera monumentale Della Calabria illustrata descrivere Cinquefrondi: "Questa Terra, sta situata in un'amenissima pianura, partecipando più delle montagne che delle marine, e per ciò gode un'aere molto delizioso, e salubre, è circuito di fòrte muraglia, informa di cinque angoli, a ciascheduno dei quali, vi si vede una Torretta tonda, e molte altre Torrette framezzate, benché in parte diroccate doli 'antichità e doli 'insolenza de' tempi. In mezzo questa Terra vi si vede una grandissima Torre inquadro, col suo rivellino all'intorno, anche quadro a ciascheduno angolo del quale, vi si vedevano altre quattro Torrette in quadro, quali servivano non solo di fortezza a questa terra, ma di maggior fortezza…”. Oggi il centro appare fortemente rimaneggiato, con ampie aree abbandonate e dirute ed appare evidente la ricostruzione post sisma del 1783

  • OGGETTO centro storico di pianura, montano
  • CARATTERI AMBIENTALI Cinquefrondi è un centro dell’entroterra reggino, alla sinistra della fiumara Sciarapotamo, alle falde dell’Aspromonte e ricade nel Parco Nazionale
  • LOCALIZZAZIONE Cinquefrondi (RC) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, Cinquefrondi (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ai tempi della Magna Grecia il territorio posto a nord di Aitano e Morgeto venne prescelto dai Locresi che fondarono una piccola fortezza e vi elevarono un tempio dedicato alle Muse. Secondo cultori di storia locale il Tempio delle Muse sorgeva proprio nei pressi dell'odierna Cinquefrondi, fuori dall'abitato. Attorno a questo tempio sarebbe sorto un primo nucleo abitativo che si andò ad affiancare al piccolo abitato originario di pastori e agricoltori locali, a poca distanza dal tempio delle Muse, che i Locresi, proprio per sottolinearne la vicinanza, pare abbiano chiamato Musappe. Sulle rovine del tempio greco delle Muse sorse, sempre secondo la tradizione, un convento di monaci basiliani. E’ probabile che il monastero venne eretto, intorno al IX-X secolo, da un gruppo di monaci provenienti dal grande monastero che San Filippo fondò ad Agira e detto pertanto di San Filippo d'Argirò. Proprio attorno ad un monastero fondato in un posto solitario si iniziò a formare l’abitato del centro. Cinquefrondi intorno al 900 si ingrandì dalle rovine della vicina Taureana devastata dalle incursioni saracene fra il sec. IX ed il sec. X d.C.; infatti dopo la distruzione di Taureana, parte dei suoi abitanti vi passò ad abitare. Molti autori, tra cui Padre Giovanni Fiore da Cropani (1622-1683), parlano di un castello o di una grandissima torre in quadro e di altre torrette o di mura e rocca: si tratta del castello, sorto probabilmente in epoca medievale. Quindi al tempo dei normanni venne edificato il castello e il paese ingrandito e ripopolato da Antonio Caracciolo, conte di Gerace. Le mura di cinta, insieme a quelle del castello, furono rese più forti. Ancora oggi, la zona del paese dove sorgeva il castello, nei pressi della Chiesa del Carmine, si chiama "Castello". Già pertinenza della Contea di Arena, dal 1345 al 1547 fu dei Caracciolo che ne vennero spogliati per la ribellione di Tommaso ad Alfonso d’Aragona. Nel corso di questo lungo lasso di tempo il borgo venne maggiormente popolato e ingrandito e le mura di cinta insieme a quelle del castello furono rese più forti. La scossa del 5 febbraio 1783 causò il crollo di tutti gli edifici, causando la morte di 1343 persone su 3069 abitanti; notevoli furono gli effetti sui suoli. Furono distrutti l’antica torre saracena residenza del barone e gli edifici sacri, fra i quali il convento dei Riformati. Il successivo terremoto del 28 marzo causò panico nella popolazione, ma non causò ulteriori danni. Il terremoto del 1908, poi, provocò danni molto rilevanti: complessivamente, in tutto il territorio comunale, su un totale di 1167 case, 31 (2,5%) crollarono o furono demolite, 145 (12,5%) furono danneggiate gravemente o rese inabitabili, 982 (84%) subirono danni più leggeri e 9 (1%) risultarono illese. La chiesa matrice di S. Michele Arcangelo, già gravemente danneggiata dal terremoto del 1905, subì altre lesioni. Furono rilevati danni gravi negli edifici pubblici, in particolare nella caserma dei Carabinieri e nel carcere
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800177795
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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