centro storico, collinare, costiero, difensivo, Caulonia, Castelvetere (denominazione storica), Kaulon (denominazione originaria) (II a.C)

Caulonia, II a.C.

La struttura dei percorsi principali di Caulonia, su cui si innestano le sequenze degli stretti vicoli e delle ripide scale poste per superare i salti di quota, ruota attorno a Piazza Umberto I, testimonianza di una cultura urbana basata anche su precise gerarchie di connessione dei luoghi della manifestazione del potere civile e religioso. Il Castello, situato nel punto più alto del paese, si collegava attraverso un ponte alla piazza principale, sulla quale si affacciano alcuni tra i più significativi palazzi nobiliari e si proietta la chiesa Matrice. La piazza, nucleo centrale del paese, è fortemente caratterizzata dalla presenza della Chiesa. Questa, ubicata alla confluenza di tre strade con diverse pendenze, si pone come elemento di riferimento in un punto di transizione tra l’insediamento urbano compatto e radicato e lo spazio della piazza. Per la sua posizione assume il ruolo di fulcro spaziale in una corrispondenza significativa di sito, insediamento e dettaglio architettonico. E’ proprio l’andamento altimetrico del terreno ad indicare la giacitura degli assi viari principali e secondari, la scelta dispositiva e direttiva del tracciato stradale che risulta connesso con l’andamento orografico. Le vie principali tendono ad essere parallele alle curve di livello sviluppando una pendenza relativa. Quelle secondarie si innestano su queste, e tagliando una sequenza ravvicinata di curve si vengono a trovare in forte pendenza, tale da doversi servire di scale per il superamento del dislivello e in modo che gli accessi alle abitazioni di uno stesso edificio si aprono a quote diverse. Caulonia è cinta da mura che seguono l’andamento del banco roccioso e manca nei punti dove la rupe è a strapiombo. Le quattro porte urbiche permettevano l’entrata e l’uscita dei cittadini dal borgo e sono ancora ben visibili e disposte a forma di croce

  • OGGETTO centro storico collinare, costiero, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Il borgo è localizzato sopra un promontorio roccioso, a forma di triangolo scaleno e posto a nove chilometri dal mare, ad un’altitudine di 298 metri s.l.m
  • LOCALIZZAZIONE Caulonia (RC) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Vico II Santa Barbara, Caulonia (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Col nome Caulonia si indica oggi il centro la cui denominazione storica è Castelvetere. L’attuale toponimo, adottato alla fine del XIX secolo, deriva da una vecchia identificazione del centro con l’antica città di Kaulon, situata più a nord, nell’attuale comune di Monasterace. La cittadina che oggi prende il nome dall’antica Caulonia è in realtà ubicata più a sud rispetto all’insediamento precedente, su una altura e con un centro storico racchiuso da cinta muraria. Dopo molti secoli di incertezze storiche, riguardanti Castelevetere, in età angioina cominciano a diradarsi i dubbi, almeno per quel che riguarda la feudalità. Subito dopo, durante la prima fase della guerra del Vespro, Castelvetere balza, forse per la prima volta agli onori della cronaca regionale, poiché risulta, e per un periodo abbastanza lungo (1283-1302), più volte difesa, occupata o rioccupata dalle milizie siciliane dell’ammiraglio Ruggero di Lauria. Segue un altro periodo di incertezza, tra il 1302 e fino al 1331, in cui troviamo Castelvetere, e forse lo è già da tempo, inserita nel vasto dominio dei Ruffo di Calabria, Conti di Catanzaro e Marchesi di Crotone, potente discendenza così legata alle vicende storiche della regione. I Ruffo la possedettero fino al 1445, anno in cui risulta spodestato del feudo Antonio Centelles Ventimiglia, marito di Enrichetta ultima Ruffo di Calabria. Negli anni successivi si alternano il Regio Governatore Galeotto Baldassino, dal 1445 al 1462; e poi ancora Antonio Centelles, fino al 1466, quando lo stesso Re, Ferdinando d'Aragona, gli fu sottratto definitivamente il feudo di Castelvetere, colpevole di aver tradito la fiducia reale. Al 1659 il paese era censito per 608 fuochi. Il terremoto fece crollare 67 case, il castello baronale, il monastero delle Carmelitane, la chiesa del convento di S. Domenico e gran parte del convento degli Agostiniani. Nel corso del settecento, la città di Castelvetere divenne feudo della famiglia Carafa del ramo di Bruzzano, subentrata a quella del ramo di Roccella, che aveva avuto nel principe Carlo Maria Carafa, l’esponente più illustre. Con Vincenzo Carafa, duca di Bruzzano, iniziò per il feudo di Castelvetere un periodo poco felice, caratterizzato da un aumento della pressione fiscale e da un conseguente decadimento della qualità della vita, già di per sè non buona. La forte scossa del 5 febbraio 1783 e quella molto forte del 7 successivo provocarono danni alle case e alle chiese; il terremoto del 28 marzo dello stesso anno fu rovinoso e aggravò le già precarie condizioni degli edifici, parte crollarono e molti restarono lesionati e inabitabili
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800177794
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
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  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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