centro storico, di mezzacosta, collinare, spontaneo, Maida, Mag(h)ida (denominazione storica) (II-IV)

Maida, II-IV

Il centro storico, che sorge su uno sperone di roccia, si caratterizza per la presenza di edilizia di base puntellata da esempi di architettura nobiliare che rimandano all'antica e gloriosa storia del centro. Sono ancora presenti i ruderi dell'antico castello. Esso era di forma quadrata con quattro torri agli angoli. Di una delle torri orientali è ancora ben distinguibile il corpo, anche se parzialmente nascosto da costruzioni moderne. Tra le architetture religiose si ricorda la Chiesa di Santa Maria Cattolica: anticamente era una chiesa di rito greco, era punto di riferimento dei monaci basiliani, che vivevano nelle "Laure"

  • OGGETTO centro storico di mezzacosta, collinare, spontaneo
  • CARATTERI AMBIENTALI L'abitato sorge su una collina tra i fiumi Jayari ad ovest e Cottola a est. Il territorio comunale comprende anche la frazione arbëreshë di Vena di Maida
  • LOCALIZZAZIONE Maida (CZ) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Tenente Fabiani, Maida (CZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Statio sulla Via Popilia, i numerosi reperti, l'esistenza di ville-fattoria disseminate sulle colline e la Diocesi di Torri danno la certezza di una presenza romana in loco. Della Diocesi di Torri, che vari autori collocano nella zona tra Nicastro, ora Lamezia Terme, e Maida, troviamo notizia in alcune lettere, del 594 e del 602, di San Gregorio Magno. Molti vescovi di questa Diocesi presero parte a vari Concili Ecumenici. Le circostanze raccontano che la Corte Vescovile usava riunirsi, nel periodo estivo, in Maida e nel passato i vescovi prendevano possesso della Diocesi entrando in Maida, dove la Chiesa di Santa Maria era considerata concattedrale. Durante il periodo tra lotte tra Longobardi e Bizantini, questi ultimi fortificarono il "Mere" o "Drungoi" di Mag(h)ida: così risulta denominata Maida nei documenti greci più antichi. Nel 929 gli Arabi, guidati da Sabir, dopo essere sbarcati a Sant'Eufemia si dirigono verso Maida e Tiriolo facendo duemila prigionieri. Nel 1020 gli Arabi assalgono nuovamente il "Castrum Maydanum" e lo distruggono. La presenza dei Bizantini si protrae sino agli anni Cinquanta dell'XI secolo. Nell'XI secolo, con Roberto il Guiscardo, i Normanni subentravano ai Bizantini. Le antiche fortificazioni vennero ingrandite e fu costruito il Castello da dove, Mihera e poi Boemondo nel 1088 potevano dominare l'istmo. Dopo la partenza di Boemondo per il Santo Sepolcro, Maida ed i sui territori rimanevano sotto l'influenza di Ruggero, il quale li affidò a Bono suo fedelissimo funzionario. A lui si deve la ricostruzione del Monastero di Santa Veneranda verso il 1070. Alla morte di Ruggero, nel 1100, gli successe il figlio, che più volte si recherà a Maida. L'imperatore Federico II, venuto a Maida il 23 maggio 1223 ed in altre occasioni, favorì il processo di latinizzazione e la lingua, quindi il rito latino sostituì quello greco. Carlo I d'Angiò, dopo aver sconfitto Manfredi, affidò il Castello ad Egidio di Santoliceto il quale incamerò i beni di coloro che si erano alleati con Corradino di Svevia, costituendo un feudo vero e proprio. Tra il 1268-‘69 i maidesi, stanchi delle continue vessazioni cui erano costretti, approfittando dell'assenza del Santoliceto, assalirono il Castello distruggendolo. Sotto il dominio di Carlo d'Angiò ne fu ordinata la ricostruzione e al Santoliceto succedette Goffredo Marzano. La carestia del 1315 e la peste nel 1348 provocarono la crisi demografica ed economica di Maida. Il Quattrocento inizia con un nuovo feudatario, Gualtiero Caracciolo, che visitò Maida nel 1408 e trasferì la proprietà del feudo ad Ottino Caracciolo, che fece ricostruire il feudo nei vecchi confini normanni. Nel 1469 fu edificato il Convento dei Padri Minimi e molto probabilmente, nella primavera del 1480, San Francesco visitò Maida. Verso il 1565 lungo le spiagge cominciarono a sorgere un'ininterrotta catena di torri d'avvistamento e di segnalazione. Nel 1578 un terremoto danneggiava il centro, a seguire nel 1638 e nel 1657 altri due. Il feudo passa alla famiglia Ruffo di Bagnara nel 1690. Il 28 marzo del 1783, a causa del terremoto, in Maida ci furono 95 morti ed ingenti danni. Fu merito della duchessa Ippolita, moglie di Francesco Ruffo, se dopo il terremoto Maida poté risollevarsi anche con la costruzione di una filanda e di alcune piccole concerie. Nel 1953 il paese subì la devastazione di un'alluvione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174421
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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