centro storico, di crinale, collinare, commerciale, Catanzaro, Cathacem (denominazione storica, periodo normanno), Rocca di Niceforo (denominazione storica, periodo bizantino), Quatansàr (denominazione storica, periodo saraceno), Catacium (denominazione storica, epoca tardo-romana), Katantza'rion (denominazione originaria, epoca greco-romana) (IX)

Catanzaro, IX

La struttura urbanistica presenta un impianto planimetrico medievale con edifici ricostruiti secondo i primitivi allineamenti a seguito di eventi tellurici e successivamente, nell’ottocento e novecento, con sventramenti e sostituzioni. Nella città si riscontrano edifici caratterizzanti i vari periodi storici: seicento, settecento e ottocento. Attualmente il centro storico conserva l'impianto planimetrico medievale sul quale hanno inciso profondamente oltre ai terremoti anche gli sventramenti eseguiti tra il 1870 e il 1900 per realizzare il Corso Mazzini e gli altri spazi cittadini. Pertanto nel centro storico sussistono scarse testimonianze del tessuto edilizio originario e pochi edifici di interesse storico-artistico quasi tutti ricostruzioni del sei-settecento. Originariamente l’insediamento ha carattere difensivo, centro religioso e successivamente politico dotato di funzioni produttive e commerciali. Infatti fin dalla sua fondazione, la città fu capace di resistere a lunghi assedi. L'impianto difensivo di tipo complesso era reso tale anche dalla conformazione orografica del terreno e per avere in prossimità delle mura fossati e trincee fortificate. Dotata di torri, bastioni e porte civiche la città fortezza era racchiusa da una cinta muraria di circa 7 km, che iniziava fin dalla costa. Sulle colline che fiancheggiano la valle, dove oggi sorgono i quartieri Sala, Santa Maria e Lido, vi erano un susseguirsi di torri d'avvistamento che arrivano fino alla costa. Le porte di accesso erano 6. Porta Marina o Granara, consentiva l'accesso dalla costa ed era utilizzata per il commercio del frumento. Secondo il D'Amato qui erano posizionate 4 torri di guardia, 3 bastioni con cannoni e poco distante il Baluardo dei Palmeti. Porta di San Giovanni o Castellana, nei pressi dell'attuale piazza Matteotti dove adiacente ad essa vi era un profondo fossato, chiamato fosso rivellino, attraversabile tramite un ponte levatoio. Porta Prattica, consentiva l'accesso da Occidente al rione Paradiso, oggi quartiere Case Arse, di fianco a difesa della porta vi era il Bastione di San Nicola Caracitano. Porta Stratò, situata nell'omonimo rione ad Oriente del centro dalla chiesetta di Santa Maria della Portella, che svolgeva la duplice funzioni di luogo di culto e di postazione di avvistamento, in quanto in caso di pericolo veniva suonata la campana che avvertiva la gente della chiusura delle porte. Porta del Gallinaio, era un porta civica secondaria per l'accesso del bestiame. Porta Silana, anch'essa secondaria, utilizzata per il passaggio di bestiame, consentiva l'accesso alla città dal retrostante altopiano della Sila. In posizione rialzata rispetto al resto dell'antica città, sul colle del Castello fu costruito il castello Normanno o D'Altavilla, oggi complesso monumentale San Giovanni, sotto il quale erano costruiti lunghi cunicoli sotterranei, i quali possono essere visitati ancora oggi

  • OGGETTO centro storico di crinale, collinare, commerciale
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro storico arroccato su uno sperone che si protende verso il mare, è bagnato da tre corsi d'acqua principali che sono il torrente Fiumarella (anticamente detto Zaro), nel quale confluisce il torrente Musofalo, il torrente Corace (anticamente detto Crotalo) il maggiore in termini di portata d'acqua che delimita il confine comunale a sud e il torrente Alli che delimita il confine comunale a nord. Catanzaro è conosciuta come la "Città tra due mari" perchè è situata nell'istmo di Catanzaro, dove soli 30 km separano il mar Ionio dal mar Tirreno. È detta inoltre Città dei tre colli, che sono il colle di San Trifone (oggi San Rocco), il colle del Vescovato (oggi Piazza Duomo) e il colle del Castello (oggi San Giovanni) su cui si sviluppa il centro storico
  • LOCALIZZAZIONE Catanzaro (CZ) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Duomo, Catanzaro (CZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La fondazione è attribuita tradizionalmente alla seconda metà del IX secolo, per decisione del generale bizantino Niceforo Foca il vecchio, dal quale avrebbe inizialmente preso il nome di "Rocca di Niceforo". La scelta della collocazione fu detta dalle continue incursioni saracene, che spinsero a spostare l'abitato in zone più elevate. Fin dalla sua fondazione, la città fu costruita con precisi scopi difensivi, capace di resistere a lunghi assedi. Era una città fortezza dotata, di torri, bastioni, porte civiche e racchiusa in una cinta muraria di circa 7 km. L'impianto difensivo era di tipo complesso, la città era difesa dalla sua stessa posizione, accerchiata da profondi e ripide valli ed inoltre in prossimità delle mura c'erano fossati e trincee fortificate. In realtà la struttura difensiva iniziava fin dalla costa Agli inizi del X secolo la città bizantina fu occupata dai Saraceni, che vi fondarono un emirato e prese il nome arabo di Qatansar. La presenza araba è testimoniata da ritrovamenti in una necropoli di oggetti con iscrizioni arabe. Durante il periodo Arabo la città si ribellò più volte. Nel 929 a seguito di una nuova rivolta e del rifiuto di pagare i tributi Catanzaro venne duramente saccheggiata dal generale saraceno Al-Mahdi. Intorno al 1000 Catanzaro si ribellò al dominio saraceno, tornando per un breve periodo nuovamente sotto controllo Bizantino. Nel 1069 fu l'ultima città calabrese, dopo mesi di resistenza a cadere sotto l'assedio dei Normanni di Roberto il Guiscardo che eressero il Castello Normanno e la città fu feudo della famiglia Altavilla con il conte Rodolfo (1098), figlio di Goffredo d'Altavilla. In quest'epoca conobbe una fioritura di arti e dei mestieri, e in particolare la lavorazione della seta, con scambi commerciali sia con le altre regioni d'Italia che con i paesi orientali ed europei. Dopo essere stata proprietà di Federico II nel XIII, la città fu feudo delle famiglie Ruffo, Caraffa e Soriano. Per farne un centro di dominio, i Normanni l'elessero a Contea, conferendola a Pietro Ruffo, grande marescalco di Federico II. Anche la città fu soggetta alle varie dominazioni fin quando Alfonso I ne fece di nuovo una città demaniale. Ritornata la pace, la città ebbe concessi nuovi privilegi che favorirono enormemente l'affermarsi della sua industria della seta, per cui i suoi damaschi andavano noti in tutta Europa. Così Catanzaro acquista sempre più l'aspetto e l'importanza di quieta città aristocratica ed artigianale. Nel 1528, resistendo all'assedio posto dai francesi, le fece attribuire da Carlo V il titolo di "Fedelissima" e l'autorizzazione a fregiare il proprio stemma con l'aquila imperiale. L'importanza economica, ma soprattutto militare portò, pochi anni dopo, nel 1593 la città ad essere nominata capoluogo della provincia Calabria Ulteriore, ruolo che detenne per oltre 220 anni fino al 1816, anno in cui avvenne la divisione amministrativa della provincia. La città durante questi secoli fu soggetta a vari terremoti. La scossa del 27 marzo 1638 causò crolli e lesioni in molte abitazioni e la morte di 5 persone. Complessivamente 315 case e 18 tra chiese e monasteri divennero inabitabili; furono gravemente danneggiati il Duomo, il palazzo vescovile e il palazzo della Regia udienza. Le scosse del 5, 6 e 7 febbraio e dell’1 marzo 1783 furono avvertite violentemente e provocarono leggere lesioni negli edifici (1, 2). Il successivo terremoto del 28 marzo causò il crollo di molte case e la distruzione di chiese e monasteri. Il terremoto del 1905 causò danni rilevanti: le abitazioni subirono in genere danni leggeri, furono invece fortemente danneggiati molti edifici pubblici ed ecclesiastici in cui furono rilevate notevoli lesioni alle murature e qualche crollo parziale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174412
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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