centro storico, di mezzacosta, costiero, difensivo, Cleto, Pietramala (storico, XII-XIII sec.), Cleta (storico, X sec.) (X)
L'antico insediamento è dominato dalle robuste strutture del castello a pianta quadrilatera, con bastioni e torri cilindriche. L'impianto urbanistico, di mezzacosta, saldamente ancorato ad uno sperone di roccia affiorante, presenta i caratteri dell'incastellamento con fortificazioni naturali (dovuti al declivio della rupe) e antropiche. Il piccolo borgo, infatti, era accessibile attraverso 4 porte ancora esistenti: a Sud Porta Pirillo, a Nord-ovest Porta Timpone, a est Porta Cafarone, a ovest Porta Forgia. Il tessuto abitativo, invece, presenta per lo più edilizia di base, con qualche esempio di casa torre, inframmezzato da edifici di pregio architettonico. Invariante caratteristica è la presenza diffusa di unità abitative rupestri, grotte e cisterne, preziose testimonianze della civiltà rupestre del Mediterraneo, che sembrano attestare frequentazioni molto antiche. Tali unità presentano similitudini con le grotte rinvenute a Cozzo piano Grande di Serra d'Aiello dell'età del Bronzo (XVI metà del XIII sec. a.C.). Ancora oggi, infatti, è possibile riscontrare la presenza di numerose cavità ricavate direttamente nello sperone di roccia utilizzate come ricovero per animali, cisterne per la raccolta dell'acqua piovana o ricovero di attrezzi e derrate
- OGGETTO centro storico di mezzacosta, costiero, difensivo
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CARATTERI AMBIENTALI
L’antico borgo di Cleto è arroccato sulle pendici del monte Sant’Angelo che è lo spartiacque tra il fiume Savuto e il torrente Torbido; lontano si scorge il Mar Tirreno. I confini del comune di Cleto sono Aiello Calabro, Amantea, Martirano Lombardo (CZ), Nocera Terinese (CZ), San Mango d'Aquino (CZ) e Serra d'Aiello. Tra le frazioni si ricorda Savuto in cui è presente un secondo borgo con castello (caratteristica di Cleto è, proprio, l'avere due castelli)
- LOCALIZZAZIONE Cleto (CS) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Via Pietro Merenda, Cleto (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli storici, attorno al 1200, ne parlano come di un presidio militare, già esistente prima dei Normanni, chiamato castello di Petramala, di proprietà dell'omonima famiglia, nel cuore del territorio della Temesa antica (dove recenti scavi hanno messo in luce parte di un complesso riconducibile all'età bizantina). Durante il regno di Federico II, l'abitato di Petramala si accresce con la costruzione delle case ai piedi del castello. Con l'arrivo di Carlo d'Angiò, il feudo di Petramala estende la sua influenza fino alla bassa Valle del Savuto dove lo stesso fece costruire, in occasione della Guerra del Vespro del 1282, una seconda fortificazione: il castello di Savuto o castrum Sabatii, a controllo dell'ampia vallata dell'omonimo fiume e del mare. Le terre di Petramala e del Savuto apparterranno nel tempo a diversi signori feudali. Nel 1327 il castello e il territorio furono assegnati in feudo ad Antonio Sersale fino al 1462, anno della definitiva sconfitta degli Angioni. Successivamente Ferdinando I d'Aragona conferì al Vicerè Francesco de Siscar di Valencia la Contea di Aiello con gli annessi casali di Petramala, Lago Laghitello, Serra e Motta di Savutello. E' attribuibile a questo periodo la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Fino ad allora il borgo era costituito da modeste dimore contadine ed artigiane ai piedi del fortilizio. Nel 1580 il nobile capitano di vascello Scipione Cavallo acquistò il feudo di Petramala. Successivamente al 1606 vi compaiono i D'Aquino e i Giannuzzi Savelli, sotto i quali Petramala ebbe un notevole incremento demografico, diventando baronia indipendente. Petramala fu distrutta dal sisma del 1638, che risparmiò il castello, la chiesa castellense e la Chiesa parrocchiale, benchè danneggiati. L'attuale configurazione urbanistica di Cleto si deve in gran parte alla ricostruzione post-sismica e i palazzi gentilizi furono ricostruiti sui resti delle precedenti costruzioni. In seguito, altri due terremoti, nel 1738 e nel 1905, danneggiarono irrimediabilmente il castello e la chiesa annessa. Con l'abolizione della feudalità, Petramala fu frazione del comune di Aiello, fino al 1934, anno in cui fu dichiarato Comune col nome di Cleto
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174233
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0