centro storico, collinare, agricolo, difensivo, San Marco Argentano, San Marco (denominazione storica, 969 d.C.), Argyrano (denominazione storica, Lucani), Argentanum (denominazione storica, periodo romano, 282 a.C.), Argyros (denominazione originaria, 720-510 a.C.) (XI-XIII)

San Marco Argentano, XI - XIII

Centro di antica storia (con numerose testimonianze di architettura normanna) è fra i più importanti centri artistici e culturali della provincia di Cosenza. Il centro storico, che si adagia sulle curve di livello, si compone di differenti rioni di cui quello S. Maria, di età longobarda, è il più antico. Quello più prossimo alla Torre coincide con il quartiere ebraico della Giudecca e si estende a partire dall'imponente torre detta di Drogone di avvistamento, sulla dorsale che la collega con la cattedrale. Altri poli di espansione sono il convento dei Riformati, che funge da "porta" della città stessa, e il Seminario. Il tessuto urbano è denso e ricco di episodi nobiliari costruiti, per lo più, in mattoni. Oltre al centro storico, San Marco Argentano si compone di numerose contrade, sorte a valle, di carattere rurale (circa 60) di cui le principali sono: Iotta (importante per le sue case in mattoni di terra cruda), Ghiandaro e Scarniglia (in cui si presentano diffusamente esempi di casini di campagna, alcuni anche del XVI sec.) e altre minori, abitate complessivamente da circa due terzi della popolazione totale. Si sottolinea, inoltre, la presenza a valle dei resti dell'Abazia della Matina (che sorge a quattro Km da San Marco, in prossimità del fiume Fullone) di origine Cistercense, oggi inglobata in una masseria

  • OGGETTO centro storico collinare, agricolo, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Il nucleo antico sorge sulla sommità di una delle colline che contornano a sud la valle del fiume Fullone (nella valle del Crati). La stessa collina, alta 400 m s.l.m. e delimitata ad ovest dal vallone in cui scorre l'alto corso del Fullone, è situata proprio all'imbocco della valle. La sua sommità conclude un crinale degradante che si protende da una cima più alta. Confina con Bisignano, Cervicati, Fagnano Castello, Mongrassano, Roggiano Gravina, Santa Caterina Albanese e Tarsia
  • LOCALIZZAZIONE San Marco Argentano (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Umberto I, San Marco Argentano (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Durante il dominio di Sibari (720-510 a.C.) designata come Argyros (città dell'argento, per la coniazione dell'incuso, antica moneta sibarita) è un piccolo centro enotrio, VIII sec. a.C. Nel 365 esso fa parte della dodecapoli bruzia. Nel 282 prende parte alla conquista della città greca di Thurium, e viene sconfitta dai Romani, che ne mutano il nome in Argentanum. Nel 204 a.C. si compie il processo di romanizzazione e nell'88 diventa municipio. In epoca bizantina, dell'antica Argentanum resta un esiguo nucleo abitativo. Nell'alto medioevo (VI-XI sec. d.C.), in seguito agli scontri tra Bizantini, Longobardi e Saraceni, l'antica cittadina viene abbandonata e dopo l'896, gli Argentanesi si trasferiscono in collina, rifugiandosi nelle dirute fortificazioni di Licinio Crasso, oggi Casalicchio e attorno alla chiesa di S.Maria dei Longobardi. Qui si sviluppò il primo nucleo della cittadella medievale che nel 969 prenderà il nome di S.Marco, a ricordo dell'evangelizzazione dell'apostolo Marco. Nell'XI sec., 1048 circa, Roberto il Guiscardo conquista S.Marco (si spostò da Scribla per la malaria, nel "Castrum quod Sanctii Marci dicitur")e, valorizzando il primitivo insediamento longobardo, la trasforma in città fortificata. Da qui dirige le operazioni militari per la conquista delle Calabrie, avviando così un processo di valorizzazione strategica del sito per il controllo della valle del fiume Fullone. La città che per circa un ventennio viene trasformata in un grande cantiere (la struttura attuale si deve a per lo più a questo periodo), dove lavorano maestranze bizantine, arabe e longobarde per la costruzione di diversi monumenti: la Torre, il Palatium, casa-forte e dimora di Roberto, la costruzione delle mura con torri di difesa, l'Abbazia della Matina (1065) cenobio benedettino, poi concesso ai cistercensi che ne fanno uno dei più raffinati esempi di architettura cistercense in Italia. La dinastia reale normanna termina alla fine del XII sec. quando subentrano gli Svevi. Ma sarà una piccola parentesi, perchè i suoi feudatari successivi saranno tutti normanni. Nel 1218 era conte di S.Marco Raynaldo de Guasto, Capitano e Giustiziere di Calabria e Val di Crati. Nel 1298 divenne Signore di S.Marco un altro nobile, Ruggero di Sangineto. Fino al 1342 S.Marco è infeudata ai Sangineto, poi sarà in possesso dei Sanseverino di Terlizzi da cui discenderanno i Sanseverino di Bisignano, di discendenza normanna che terranno il Ducato di S.Marco fino al 1606, poi questo sarà smembrato e suddiviso tra vari eredi. Al di fuori del perimetro delle mura normanne nel sec. XIII viene costruito il Convento dei Frati Minori con la Chiesa della Riforma; nel XV viene eretto il Seminario
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174231
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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