Santuario Mariano Diocesano della Beata Vergine di Monte Mauro

Pescopagano, XI-XII

Il tempio è posto ad una altezza di più di 1000 metri, sulla cima di un monte chiamato di Montemauro ambiente roccioso con vegetazione, alla distanza di circa 5 km dal centro abitato di Pescopagano. Ai piedi del monte scorre il torrente Guana, affluente dell’Ofanto. L’arcidiocesi di Conza, l’8 settembre 1976, ha ceduto il comune di Pescopagano alla diocesi di Melfi. Il 1° novembre 1976 la chiesa della Beata Vergine di Monte Mauro, in agro di Pescopagano è stata elevata col titolo di "Santuario della Beata Vergine di Monte Mauro" da mons. Gastone Mojaisky Perrelli, vescovo di Nusco, arcivescovo di Conza e vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi. L’11 febbraio 2025, memoria dell’apparizione di Lourdes, mons. Ciro Fanelli nel decreto «luoghi di culto presenti nel territorio della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa» (Prot. 10/25/V. R.G.) ha elevato la chiesa con il titolo di “Santuario Mariano Diocesano della Beata Vergine di Monte Mauro”. La Vergine viene chiamata anche la "Madonna di Mauriello" dal nome dell’omonimo casale, scomparso, all’interno del quale la chiesetta sarebbe sorta. Venne benedetta dal vescovo di Melfi mons. Vincenzo Cozzi, che dedico la nuova mensa composta con marmi policromi del'700. Il 15 agosto 1988 è stato inaugurato e benedetto da mons. Ciro Guerra il monumento dedicato alla Vergine Immacolata, eretto su un basamento di circa tre metri. La festa principale si svolge l’ultima domenica di maggio

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