La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova a Matera è stata costruita negli anni '60 del Novecento, nel Rione Lanera della città lucana, a seguito della Legge sul Risanamento dei Sassi. Fu consacrata il 26 settembre 1963 da Monsignor Giacomo Palombella, arcivescovo di Matera. La chiesa fu affidata ai padri rogazionisti, proprietari dell’edificio e ad Annibale Maria di Francia, il fondatore, contitolare della Chiesa stessa. L'edificio rappresenta lo stile moderno dell'epoca, e previde l'utilizzo di tecniche più avanzate rispetto all'opera in muratura, poichè fu costruita con una struttura in cemento armato intonacato e mattoni pieni a vista, utilizzati soprattutto come rivestimento per gli esterni. La facciata fu realizzata interamente con mattoni a vista che si interpongono tra due pilastri angolari in cemento intonacato. La copertura fu realizzata a doppia falda con travi portanti in calcestruzzo e coppi laterizi. Il prospetto principale della chiesa è scandito, nella parte sinistra, da un grande portale sormontato da una finestra con vetri a mosaico, affiancata nella parte destra da tre aperture più sottili con vetrate a mosaico. A sinistra della struttura vi è il campanile, di notevole altezza, realizzato con i medesimi materiali del resto della struttura. L’interno presenta un’unica navata molto ampia, con due cappelle laterali dedicate al Sacro Cuore e a Maria SS. Della Bruna, ed è scandito da costoloni in cemento intonacato visibili anche all’esterno. La navata termina con l'altare maggiore sopraelevato di tre gradini rispetto al piano di calpestio generale della chiesa. L'interno generalmente rispecchia lo stile moderno ed austero della struttura in cemento armato ed è privo di elementi storico artistici degni di nota, fatta eccezione delle icone e delle statue dei Santi, disseminate lungo tutto la navata principale