centro storico, montano, religioso, Lagonegro, Lacus Neruli (denominazione storica, epoca medievale), Lagoniro (denominazione storica, epoca medievale), Lacus Liber (denominazione storica, sec. XVII) (IX-X)

Lagonegro, IX - X

Il centro storico comprende il nucleo antico, arroccato intorno ai ruderi del castello feudale, e quello nuovo che affaccia su una grande piazza alberata, con fontana ottocentesca che costituisce il cuore della città. “Piazza Grande”, ampia ed in leggera pendenza, è perimetrata da filari di alberi ed edifici del 1700 e 1800; su essa si affaccia la Chiesa della Trinità ampliata nel 1779 e restaurata nel 1930 mentre nella zona adiacente sorgono il settecentesco palazzo Corrado, l'ottocentesca Chiesa della Madonna delle Grazie, fiancheggiata da una cappella, e la chiesa di Sant’Anna. Al castello, sulla parte antica, si arriva percorrendo una lunga scalinata del 1603 costruita in sostituzione del ponte levatoio, che supera la “Porta di Ferro” ristrutturata a metà del ‘500. Oltre questo antico accesso una scalinata sale fino alla chiesa di San Nicola di Bari risalente al X sec; questa parte antica della città è caratterizzata da vicoli e ripide scalinate

  • OGGETTO centro storico montano, religioso
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro situato a 666 metri s.l.m. sul versante occidentale del massiccio del Sirino a sud-ovest della provincia di Potenza, nell’entroterra della costa tirrenica, nei pressi della riserva regionale “Lago Lausemio”, a confine con la campana provincia di Salerno
  • LOCALIZZAZIONE Lagonegro (PZ) - Basilicata , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Bonaventura Picardi, Lagonegro (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lagonegro deve le sue origini ai monaci bizantini che nel IX secolo edificarono il Convento di S. Filippo anche se emergenze archeologiche fanno ritenere l'esistenza di un antico sito del V-IV secolo a.C. L’attuale denominazione del paese risale all’incirca al periodo compreso tra IX e X secolo, quando il borgo viene circondato da mura e torri delle quali sono visibili ancora tracce. I normanni l'annessero alla contea di Lauria fino all'epoca degli svevi; proprietà dei Sanseverino nel Quattrocento, fu a questi tolta, sul finire del XV secolo, da Federico d’Aragona, che la donò a un certo Gaspare Saragusio. Fu in seguito dominio dei Carafa, dei Cossa e poi nuovamente dei Carafa. Verso la metà del XVI secolo divenne borgo franco, registrando dalla fine del Settecento un progressivo sviluppo, grazie soprattutto alla costruzione della strada delle Calabrie
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700204593
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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