centro storico, di crinale, montano, Brindisi Montagna, Brindisi (denominazione storica, cit. 1812) (metà XV)

Brindisi Montagna, post 1456 - post 1456

Il centro si sviluppa sulla cresta di una montagna ed è dominato dai resti del castello feudale del sec. XIII, ricostruito nel sec. XVII e dopo il sisma del 1964, di cui rimane una torre quadrata. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa madre di San Nicola costruita nel sec. XIV su resti di una piccola chiesa di rito bizantino dedicata a san Nicolò e più volte ristrutturata; la Chiesa della Madonna delle Grazie; la Chiesa di San Vincenzo Ferreri; la Cappella di San Lorenzo Martire

  • OGGETTO centro storico di crinale, montano
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro dell'Appennino Lucano, posto a 800 metri s.l.m. a dominio dell'alta valle del fiume Basento, al confine con la parte nord-occidentale della provincia di Matera
  • LOCALIZZAZIONE Brindisi Montagna (PZ) - Basilicata , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Libertà, Brindisi Montagna (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sorta probabilmente nell’alto Medioevo, fu antica roccaforte longobarda. Nello stesso periodo dei Longobardi e per gli stessi motivi che avevano spinto gli invasori a costruire la roccaforte, i monaci italo-greci della seconda colonizzazione (X-XI secolo) si installarono a Brindisi e svolsero un ruolo essenziale per la promozione della vita spirituale ed economica della gente del luogo. La prima attestazione è del 1239 quando Federico II ordina ad alcuni paesi della Basilicata di provvedere alla manutenzione del castello di Brindisi detto “castrum Brundisci de Montana”. Appartenne a diversi feudatari, dai Guidone De foresta (1268) a Gerardoo de Divort (1280) e da questi a Aegillo Belmonet (1284) poi a Baldassare Zotta. L'agglomerato venne completamente distrutto dal terremoto del 1456 ed il luogo rimase pressoché deserto fino a quando venne ricostruito alle pendici del duecentesco castello e ripopolato da una colonia di albanesi della città di Corona, i quali tra il 1534-36, per sottrarsi al furore di Baiazet II fuggirono e furono accolti dal principe feudatario di Brindisi, Pietrantonio IV dei Sanseverino di Bisignano. Successivamente il feudo passa ai D’Erario, quindi ai Parisi e poi agli Antinori -cui si deve la riedificazione del castello longobardo poi definitivamente distrutto dal terremoto del 1694– ai Battaglia e, infine, ai Fittipaldi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700204570
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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