centro storico, montano, difensivo, Anzi, Anxia (denominazione originaria) (IV)

Anzi, IV

Il centro si caratterizza da case addossate in uno snodo di vie tutte in forte pendenza, sul crinale di roccia che fa da sfondo. Sulla sommità del paese troneggiano i resti di un castello mentre in centro sorgono numerosi palazzi, dal palazzo baronale Zampaglione, sede municipale al Palazzo Fittipaldi, sorto sul soppresso ospizio dei certosini di Padula. Appartengono al patrimonio culturale religioso la chiesa di Santa Lucia, in stile romanico-gotico; la cappella di Santa Maria, con affreschi del tardo Cinquecento; la chiesa madre di San Donato, patrono di Anzi, in piazza Dante; la chiesa madre di San Giuliano ricostruita nell’Ottocento sulla preesistente struttura cinquecentesca e quella di Sant’Antonio, un tempo cappella del convento dei frati Minori Osservanti e dedicata alla S.S. Trinità, risalente al 1587

  • OGGETTO centro storico montano, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro dell'Appennino Lucano, situato sul versante sudorientale del monte Groppa d'Anzi, a 1008 m s.l.m. nella parte centrale della provincia di Potenza
  • LOCALIZZAZIONE Anzi (PZ) - Basilicata , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Fittipaldi, Anzi (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le sue origini sono antiche, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di numerosi reperti oschi ed ellenici. Sorta sul luogo dell’antica ANXIA, in un’area abitata fin dall’età del ferro, era conosciuta, come l'antica Armento, per una scuola di ceramisti (attiva dal sec. VII al sec. IV a. C.). Dalla caduta dell’Impero Romano, Anzi conosce un periodo di grave crisi. I Goti la fortificano nel 408 e nel 585 i Longobardi la occuparono. Nel corso del Medioevo fu trasformata in una roccaforte e assoggettata a più dominazioni, tra cui quella dei normanni che, toltala ai longobardi, l’assegnarono ai Loffredo, conti di Matera, mutando poi spesso signoria. Il conte d'Andria vi stabilì la sua dimora asserragliandosi in un ben munito fortilizio, che non resistette però, nel 1133, all’impeto incontenibile della conquista del re Ruggiero, capitolando poi una seconda volta nel 1191 quando aprì le porte all'imperatore Enrico VI. Nel 1269 il tenimento di Anzi venne donato a Pietro de Ugot da Carlo I d' Angiò e successivamente ne ebbero l'investitura i Guevara, finché nel 1568 l'intero paese e contrade passarono in possesso dei marchesi Carafa di Belvedere. Soppressa la feudalità il 20 gennaio 1810, per ordine della Commissione feudale, Anzi ebbe il territorio scorporato in varie proprietà. I Carafa allora, rimasero Marchesi di Anzi solo nominalmente. Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1980
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700204567
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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