cimitero, monumentale, cimitero monumentale (prima metà SECOLI/ XIX)
Il Cimitero Monumentale di Lecce, ultimato nel 1845, si struttura come una città nella città, abbellito da vetrate policrome, statue e rilievi in pietra locale e non, architetture orientaleggianti come obelischi, mastaba e piramidi, piccoli “templi” dai profili egiziani e ridotte cappelle romaniche che si mescolano a strutture dal gusto barocco e neoclassico. L’ingresso monumentale del cimitero è collegato alla piazza antistante alla chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo da un lungo viale, detto “dei cipressi” perché ornato su ambo i lati da questi mastodontici alberi secolari, che giunge fino alle arcate che anticipano la piazza su cui affaccia la chiesa, oggi ammodernata con la statua dedicata a celebrare i caduti in guerra. Da questa piazza rettangolare si accede al “Giardino funebre” che nel 1897 contava già 600 tombe e costituisce il nucleo più antico del cimitero. L’edificio più antico del complesso cimiteriale resta, però, la chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, eretta nel 1180 per volere di Tancredi d’Altavilla come suo luogo di sepoltura, assieme all’attiguo monastero, non connesso direttamente all’area cimiteriale, dove inizialmente si stabilirono i monaci benedettini e dal 1497 i frati olivetani, che operarono in città fino alla soppressione dell’ordine in Italia meridionale del 1807. Alla sinistra della facciata della chiesa è posto dunque l’ingresso al “Giardino funebre” che si sviluppa entro un’area rettangolare, con vialetti dalle forme irregolari e di diverse dimensioni, dove le tombe si susseguono con le loro peculiarità più disparate e non tutte in buono stato conservativo. Mausolei e cappelle fuori terra creano una maglia irregolare e tortuosa, intervallati solo dal verde di cipressi, oleandri, palme, eucalipti, abeti e vari arbustelli. Si notano anche cappelle in stile neogotico e neoromanico, spesso arricchite da archi decorati con moduli geometrici, colonne tortili, guglie e pinnacoli, sculture dei dolenti e rosoni traforati. Nelle opere neoromaniche qualche capitello ricorda quelli della vicina chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, romanica di fondazione, ma si mostrano in tutta la loro bellezza anche le cappellette dalle facciate policrome, dai colori caldi e quasi surreali. I materiali più utilizzati sono marmi, spesso locali, pietra leccese e carparo, e il ferro battuto secondo le modalità della tradizione locale. Nella zona antica del cimitero si trovano tombe di uomini illustri, come quelle del tenore Tito Schipa, “l’usignolo” di Lecce, del poeta Vittorio Bodini e del matematico Ennio De Giorgi. Oltre al “Giardino funebre”, il cimitero di Lecce comprende altre due zone, “Il Campo Santo” e “Il Campo di pietà o dei poveri”. Le distinzioni sociali continuavano anche oltre la vita, così i templi gentilizi della parte monumentale diventavano le degne case eterne di chi in vita aveva abitato grandi e fastosi palazzi del centro, mentre le “colombaie” delle Confraternite, come venivano chiamate le cappelle pluripiano, erano poste nel “Campo Santo” per accogliere il ceto medio, riproponendo i palazzoni della periferia. Infine, il “Campo di Pietà” era costituito da sepolture a terra, non meno sacrali, dimore dei meno abbienti
- OGGETTO cimitero monumentale
- AMBITO CULTURALE Ambito Pugliese
- LOCALIZZAZIONE Lecce (LE) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Viale S. Nicola, 17, Lecce (LE)
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389278
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0