terme, Terme Lomuscio (SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ II-IV)
L’impianto delle terme Lomuscio, di dimensioni più ridotte rispetto alle vicine e coeve terme Ferrara, comprende un’area di circa 150 metri quadrati ed era probabilmente gestito da privati. Si conservano cinque vani, di cui tre absidati e riscaldati (laconicum, sudatio e calidarium) con murature in opus vittatum, un vano di servizio rettangolare per l'alimentazione del praefurnium e un ambiente a pianta circolare (phorica) con copertura a crociera, dotato di un piano inferiore con funzione di latrina e di un secondo piano occupato da un serbatoio (castellum acquae). Sul lato occidentale, invece, doveva trovarsi il frigidarium. L’approvvigionamento idrico delle terme era garantito dall’acquedotto cittadino. Si ipotizza la costruzione dell’edificio nel II secolo d.C., sottoposto successivamente a lavori di restauro e ampliamento nel corso del IV secolo d.C. Prima del definitivo abbandono, il sito fu utilizzato come area funeraria, come testimoniano alcune tombe a cassone di pietra rinvenute nei pressi della phorica
- OGGETTO terme
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CARATTERI AMBIENTALI
La città di Canosa sorgeva sul margine nord-occidentale dell’altopiano delle Murge, da cui dominava la valle dell’Ofanto e la pianura del Tavoliere delle Puglie. I resti delle Terme Lomuscio, uno dei due complessi termali della città romana, furono individuati nei pressi di via Imbriani
- LOCALIZZAZIONE Canosa di Puglia (BT) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Via Venezia, 20, Canosa di Puglia (BT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’antica città di Canosa, abitata dall’età del Bronzo (II millennio a.C.) ai giorni nostri, fu prima un insediamento daunio, caratterizzato da nuclei sparsi intorno a un’acropoli centrale. Divenne poi alleata di Roma nel 318 a.C. e acquistò lo statuto di municipio nell’88 a.C. Il processo di romanizzazione influenzò notevolmente lo sviluppo urbanistico della città, in cui furono costruiti edifici pubblici e quartieri residenziali, inseriti in un reticolo viario ordinato, circondati da una cinta muraria. Particolarmente vivace era l’attività economica, legata soprattutto all'agricoltura, alla transumanza e alla lavorazione della lana, favorita anche dal passaggio della via Traiana nel centro urbano. Più tardi, in età antonina (fine del II secolo d.C.), la città fu elevata al rango di colonia con il nome Aurelia Augusta Pia Canusium. Questa fase coincise con un grandioso intervento urbanistico, riconducibile alla figura di Erode Attico, volto alla costruzione di opere pubbliche (tempio di Giove, l'acquedotto, due edifici termali e un arco lungo la via Traiana). In età tardoantica, fra il IV e il VI secolo d.C., Canosa divenne capoluogo della provincia di Apulia et Calabria, in cui avevano sede i governatori e una delle più importanti diocesi. L’edificazione di numerosi edifici di culto, legata agli interventi del vescovo della città Sabino (514-566? d.C.), comportò un nuovo assetto urbanistico del centro urbano. I resti delle Terme Lomuscio, uno dei due complessi termali della città romana, che prendono il nome del proprietario del terreno, furono rinvenuti nei pressi di via Imbriani. Nell’area furono condotte due campagne di scavo nel 1957 e nel 1958, sotto la direzione della Soprintendenza alle Antichità della Puglia e del Materano, e successivamente nel 1989 il sito fu sottoposto a ulteriori indagini archeologiche su iniziativa dell’Accademia Pugliese delle Scienze
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389182
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0