centro storico, collinare, difensivo, Canosa di Puglia, Cansium (denominazione originaria), Canosa (denominazione storica, fino al 1863) (VIII)

Canosa di Puglia, VIII

Centro collinare di antiche origini. Dalla zona dell'Acropoli, costituita da un bastione contornato in discesa da un dedalo di scalinate e stretti vicoli presenti tutt'oggi, il centro si è esteso fino alla piana sottostante. Sulle rovine della città antica sorge il castello: la cortina muraria costituisce, con le sue torri, l'unica evidenza monumentale dell'originaria struttura fortificata e residenziale. Dagli inizi del XIX secolo a oggi Canosa ha assunto una fisionomia sempre più precisa: due piazze principali, collegate da un corso che ricalcava l'antica via Traiana (corso San Sabino), stabiliscono il centro cittadino: nella prima (Piazza Vittorio Veneto) è presente la cattedrale di San Sabino; nella seconda (attuale Piazza della Repubblica) il Municipio, precedentemente un convento, di fronte all’Acropoli. Tra le testimonianze storico-architettoniche del centro storico figurano: la chiesa di Santa Lucia, la Chiesa di Santa Maria del Carmine, la Chiesa di Santa Caterina; i palazzi Iliceto, Casieri e Carella; la Torre dell’Orologio

  • OGGETTO centro storico collinare, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Si colloca all’estremità nord-occidentale delle Murge e della provincia, in posizione dominante il Tavoliere e gran parte della valle del fiume Ofanto, a confine con la provincia di Foggia e con quella lucana di Potenza
  • LOCALIZZAZIONE Canosa di Puglia (BT) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Diomede, Canosa di Puglia (BT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'area occupata dall'attuale Canosa, anche grazie alla sua posizione naturale favorevole, è stata interessata da un'intensa antropizzazione almeno a partire dall'età del Bronzo. Città daunia, Canusium divenne nei sec. V-III a. C. il centro più fiorente della regione, famosa per le ceramiche e per i tessuti di lana. È possibile ricostruire la tipica articolazione dell'insediamento daunio in un nucleo monumentale centrale sull'acropoli intorno al quale si dispongono case, necropoli, aree verdi. Lo sviluppo avvenne lungo alcune direttrici di attraversamento che hanno imposto una disposizione a semicerchio intorno all'acropoli. La trasformazione in città dotata di mura con edifici pubblici, reticolo viario pianificato nel quale si inseriscono ordinatamente quartieri residenziali, si ritiene sia avvenuta a partire dalla fine del III secolo a.C. Il massimo sviluppo della città si ebbe in età antonina, con la trasformazione del municipio in colonia. Un deciso intervento urbanistico si lega alla figura di Erode Attico. In questa fase la città si dota di importanti opere pubbliche, quali il tempio di Giove, l'acquedotto, due edifici termali e un arco lungo la via Traiana. In seguito alla riforma dioclezianea la città riveste sempre maggiore importanza politica e amministrativa raggiungendo, fra il IV e il V secolo, il vertice della gerarchia urbana all'interno dell'Apulia et Calabria in quanto sede dei governatori e della più importante diocesi, guidata da vescovi di primo piano. Dopo un periodo di crisi che copre tutto il VII secolo, con l'istituzione del gastaldato longobardo, Canosa conobbe una nuova ripresa, testimoniata a livello monumentale da restauri e rifacimenti che interessano le aree di S. Giovanni e S. Leucio, che inizia sotto Romualdo I e prosegue fino all'epoca di Arechi II. Con la riconquista di Bari da parte dei Bizantini nell'876 la città divenne capoluogo del Tema di Longobardia e occupò in parte, nel corso dell'XI secolo, il ruolo fino ad allora ricoperto da Canosa. Intorno al 1071 i Normanni conquistano la Puglia mettendo fine al dominio bizantino. A Canosa nello stesso sito della cattedrale altomedievale fu eretta quella attuale. Nei primi anni del XVI secolo Canosa, presidiata dalle truppe spagnole, fu assediata dai Francesi che ne entrarono in possesso dopo una lunga resistenza. Nel 1530 Carlo V donò la città a Filiberto d'Orange, ma due anni dopo la concesse a Onorato Grimaldo, i cui discendenti la vendettero nel 1643 a Filippo Affaitati. Fu colpita da terremoti (1627, 1851, 1857) e fu oggetto di numerosi episodi di brigantaggio (sec. XIX)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365402
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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