centro storico, portuale, agricolo, commerciale, produttivo, Brindisi (III a.C)
La città è un grande centro agricolo, commerciale e industriale situato su un promontorio tra i due rami del porto interno si estende per circa 80 ettari di superficie. Il porto si biforca in “Seno di Ponente”, che si interna per oltre 1 km da E verso O e in “Seno di Levante” lungo oltre 500 metri da N a S. Alla congiunzione dei due rami si apre il Canale Pigonati che comunica col porto esterno che si affaccia sul Mar Adriatico. All'interno dei bracci più esterni del porto si trova un cordone di isolotti denominate isole Pedagne. Il piccolo arcipelago attualmente non è visitabile perché utilizzato per scopi militari (Gruppo Scuole Onu, base realizzata ai tempi dell'intervento in Bosnia). L'area comunale settentrionale è bagnata dal principale corso d'acqua del Salento, il Canale Reale che sfocia presso Torre Guaceto. Presenta funzioni di culto, produttive, artigianali, assistenziali e residenziali
- OGGETTO centro storico portuale, agricolo, commerciale, produttivo
-
CARATTERI AMBIENTALI
Il territorio presenta una morfologia pianeggiante e rientra interamente nella Piana di Brindisi, caratterizzandosi per l'elevata vocazione agricola dei suoi terreni. Si trova nella parte nord-orientale della pianura salentina, a circa 40 km dalla valle d'Itria e dalle prime propaggini delle basse Murge
- LOCALIZZAZIONE Brindisi (BR) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Duomo, Brindisi (BR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'insediamento di età messapica si sviluppava sulla sommità e le falde della collina prospiciente il seno di Levante e in prossimità del porto. Grazie alla posizione strategica del suo porto naturale, scalo verso l'Oriente, già a partire dal VII-VI sec. a.C. sono attestati scambi commerciali con la vicina Grecia Nel 266 a.C. la città fu conquistata dai Romani e nel 244 a.C. divenne importante base navale verso l'Oriente durante le guerre illiriche. Per la fedeltà dimostrata a Roma durante le guerre annibaliche e dopo la battaglia di Canne ottenne ricompense ed onori. Dopo la guerra sociale divenne municipium ed iscritta alla tribù Maecia ottenne da Silla l'immunità (83 a.C.). Dal II sec. a.C. Brindisi è collegata a Roma con la costruzione della via Appia a cui si aggiunse la via Traiana. L'importanza della città è data dalla posizione strategica con il porto naturale che fu base militare e principale luogo di scambi con l'Oriente. La città romana si sviluppava in tutto l'aggetto peninsulare ma allo stato attuale rimangono solo poche testimonianze archeologiche relative all'abitato che si affacciava sulle fortificazioni del porto (area dell’attuale chiesa di San Paolo) e sul canale della Mena (che si sviluppava sull’odierna Corso Garibaldi). Possenti mura di fortificazione racchiudevano l'abitato che era rifornito da un imponente acquedotto attraverso un Castellum Aquae (così detto Vasche limarie) ubicato in prossimità delle mura urbiche. Rimangono resti di tracciati viari, edifici abitativi, domus con pavimenti a mosaico, edifici pubblici e tombe identificati all'interno dell'attuale centro storico, attraverso rinvenimenti occasionali e scavi stratigrafici, a testimonianza dell'importanza e dell'opulenza di questa città in epoca romana. Un ampio quartiere abitativo, attraversato da uno dei quattro cardini della città romana, è visibile nell'area di S. Pietro degli Schiavoni, a breve distanza dall'area in cui doveva sorgere il Foro (attuale Piazza Vittoria). Durante il Medioevo la città fu devastata dai Greci e dai Goti e infine distrutta dai Longobardi (670 d.C.), subì numerosi assalti e saccheggi da parte dei Saraceni. Col dominio normanno, sotto Ruggero II, il suo porto divenne un importante scalo per l'Oriente e base di partenza di pellegrini e crociati. Per la sua importanza strategica Brindisi divenne sede di vari ordini cavallereschi e nel XIII secolo Federico II (1196-1250) fortificò la città facendo costruire il così detto castello di Terra sulla riva del seno di Levante con impianto quadrangolare e torri angolari. Dal porto di Brindisi partì la crociata del 1228. Con gli Angioini, alla fine del XIII secolo, la cinta muraria fu rinforzata ulteriormente e fu realizzato il primo nucleo del castello di Mare sull'isola di Sant'Andrea. Nel XIII secolo la città era divisa in tre rioni o "pittagi": S. Stefano, S. Eufemia e S. Tommaso. Sotto gli Angioini fu ingrandito il porto, eretto l’arsenale e costruite le chiese di San Paolo e di Santa Maria del Casale. Nel XV secolo gli Aragonesi allo scopo di difendere la città dalle incursioni dei Turchi costruirono la fortezza esterna dell'isola di S. Andrea ed ostruirono il canale del porto. La città fu distrutta da un violento terremoto nel 1456, a cui seguì la peste e si deve a Ferdinando I d'Aragona la sua riedificazione e la costruzione di un articolato sistema difensivo potenziato da Carlo V nel 1530. Dal 1496 al 1509 fu possedimento veneziano; con la dominazione spagnola iniziò la sua decadenza economica e demografica ed il porto fu abbandonato. Nel 1775 sotto Ferdinando IV di Borbone la città divenne nuovamente fiorente anche grazie alla riattivazione del canale di uscita del porto interno ad opera di Andrea Pigonati. La città di Brindisi dopo la decadenza economica e demografica iniziata con la dominazione spagnola nel 1775 sotto Ferdinando IV di Borbone divenne nuovamente fiorente; in questo periodo fu riattivato da Andrea Pigonati il canale di uscita del porto interno. Lo sviluppo moderno dell’abitato ha avuto inizio dopo l’annessione all’Italia (1860) con l'inaugurazione della stazione ferroviaria (1865) e con l'apertura del canale di Suez (1869) che ha reso la città il principale porto d'imbarco per raggiungere l'Oriente. Nel 1927 Brindisi è divenuta capoluogo di provincia e sede arcivescovile. Da questo momento la città ha continuato ad espandersi ma è soprattutto dopo il 1950, con il processo di industrializzazione che ha interessato l'area portuale, che si realizza una straordinaria espansione demografica e topografica della città, diretta soprattutto in direzione SO, lungo l'asse ferroviario Brindisi-Taranto. Più a NO, negli anni Sessanta, l'edilizia pubblica ha creato il rione Paradiso, quartiere residenziale della media borghesia, mentre carattere popolare presenta il rione Perrino, sorto dopo la seconda guerra mondiale sulle sponde del Seno di Levante
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365608
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
-
DOCUMENTAZIONE GRAFICA
(1)
(2)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0