centro storico, di pianura, difensivo, Manduria, Casalnuovo (denominazione storica, 1089-1789) (XI)

Manduria, 1090 - 1090

Il centro storico di Manduria si sviluppa in una serie di stradine strette e contorte. Lo schema impianto è misto: irregolare e radiale. Tra i monumenti spiccano il Duomo, fatto risalire alla ricostruzione della cittadina ad opera di Ruggero d’Altavilla; la casa Pasanisi, una delle più antiche di Manduria, risalente al XVI secolo; il palazzo Gatti, realizzato nel secolo XVIII in stile barocco; il Palazzo Imperiali – Filotico realizzato nel 1717, sopra i ruderi di un precedente castello medioevale; il ghetto ebraico, con casette senza finestre

  • OGGETTO centro storico di pianura, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro dell’entroterra della costa ionica, a sud-est della provincia di Taranto, a confine con la provincia di Brindisi. È situato sulle murge tarantine a 79 metri s.l.m
  • LOCALIZZAZIONE Manduria (TA) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via del Fossato, Manduria (TA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’area Nord Est dell’attuale città di Manduria sorge sui resti dell’antico omonimo centro messapico. Le testimonianze archeologiche più cospicue sono sostanzialmente rappresentate dai resti delle imponenti cerchie di fortificazione e dalle antistanti necropoli, racchiuse entro il Parco Archeologico Mura Messapiche. Di Manduria, che scompare dalle fonti storiche per tutto il periodo della dominazione romana, nell’alto medioevo, era rimasto, forse, solo il nome e parte delle antiche mura: i suoi abitanti si erano dispersi nei vicini casali nelle campagne. Alla fine dell’XI sec. d.C. si data la costruzione di un più esiguo nucleo urbano ad opera dei normanni, per la delimitazione del quale si sfruttò l’estremo limite sud occidentale della cerchia messapica esterna. Il nuovo insediamento, coincidente con l’attuale centro storico, fu denominato Casalnuovo per i sette secoli successivi, fino all’editto del 14 novembre 1789 di Ferdinando IV di Borbone, che restituì a Manduria l’antico nome. I re Normanni contribuirono alla costruzione della Chiesa Matrice e dell'antico castello, del quale non vi è traccia perché nello stesso luogo fu edificato l'attuale palazzo Imperiali. Diverse porte regolavano l'accesso alla città, tra queste: la Porta Grande, la Porta del Mare e la Porticella, della quale resta oggi il toponimo. Casalnuovo, pertanto, ebbe il suo centro di aggregazione religiosa nella Chiesa Madre, dedicata alla SS. Trinità, e quello civile nel Castello, mentre le sue attività commerciali si svolgevano nella vicina Piazza delle Erbe. Scarne sono le notizie successive, almeno sino alla fine del XVI secolo: nel 1575, Casalnuovo fu venduta dalla Regia Corte al principe Davide Imperiali, della nobile famiglia genovese. Gli Imperiali tennero il feudo per poco più di due secoli, dimostrandosi governanti illuminati, sino al 1782. È di questo periodo l’eccezionale crescita di Casalnuovo e la nascita di nuovi borghi: Borgo Porticella verso nord-est, Borgo del Rosario verso nord, Borgo S. Angelo verso ovest. In questo periodo, quasi come testimonianza di una vivacissima attività economica, la città si abbellisce con la costruzione di vari conventi che accolgono numerose comunità monastiche. Tra il XVII e il XVIII secolo l'edilizia cittadina si arricchisce della costruzione del convento dei Domenicani, quello dei Francescani, quello dei Serviti, quello delle Benedettine, quello dello Spirito Santo, quasi tutti costruiti ai margini dell’abitato settecentesco. Un ulteriore sviluppo edilizio si ebbe nell’Ottocento, quando la città si impreziosisce di eleganti dimore signorili. Nel Novecento sono sorti nuovi rioni lungo le direttive viarie che portano verso i capoluoghi di Taranto e Lecce
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365420
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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