centro storico, montano, religioso, Celle di San Vito, Celle (denominazione originaria) (XIII)
Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, situata a sud-ovest rispetto a Foggia. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili. Sorge di fronte al Monte San Vito, su di una montagna rocciosa alta 735 metri, circondata da altre di non minore importanza e da vallate che le fanno da corona. Qui si sarebbe trasferita una parte dei coloni franco-provenzali richiamati nel 1269 da Carlo D’Angiò e insediati in un primo tempo presso il Monte Castiglione. Nei pressi dell’attuale abitato sorgeva, infatti, un piccolo cenobio, da cui l’etimo “Celle”, dipendente dal monastero di San Nicola sito in prossimità della confluenza del torrente Freddo con la Valle del Celone. Le celle abbandonate, un tempo utilizzate come residenza estiva dai monaci, fornirono ai nuovi abitanti un sito di grande comodità per la posizione panoramica sulla vallata e per la salubrità dell’aria. I coloni, successivamente, costruirono l’agglomerato urbano, lo fortificarono, e misero a coltura il territorio. Quando, nel corso dei secoli successivi, cessò la transumanza, e i traffici e le attività si concentrarono soprattutto nel Tavoliere, Celle, come le altre cittadine montane rimaste isolate da ogni possibile sviluppo, si svuotò di abitanti. Nel corso del Novecento il fenomeno dell’emigrazione e dello spopolamento diventò massiccio. Solo nell’ultimo decennio è stata avviata una politica di valorizzazione turistica collegata alle attrattive paesaggistiche e linguistiche: Celle è, infatti, una delle isole riconosciute dalla legislazione sulle minoranze linguistiche. L’attuale denominazione è stata assegnata dopo l’Unità con un regio decreto che fece aggiungere il nome di San Vito all’originario “Celle”, per distinguerla da altri comuni con lo stesso nome. Oggi, oltre che per la sua singolare storia, questo paesino è meta turistica apprezzata anche per la ricchezza dei boschi e delle acque, come dimostrano le diverse sorgenti diffuse nelle campagne circostanti e le fontane che abbelliscono il centro urbano
- OGGETTO centro storico montano, religioso
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro dei monti Dauni , situato a 731 metri di altitudine, alla destra del torrente Celone
- LOCALIZZAZIONE Celle di San Vito (FG) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Via Camillo Bisaccia, Celle di San Vito (FG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’abitato medievale si sviluppò attorno a un piccolo cenobio, da cui l’etimo “Celle”, dipendente dal monastero di San Nicola sito in prossimità della confluenza del torrente Freddo con la Valle del Celone. Le celle abbandonate, un tempo utilizzate come residenza estiva dai monaci, furono occupate dai coloni franco-provenzali richiamati nel 1269 da Carlo D’Angiò e insediati in un primo tempo presso il Monte Castiglione. La toponomastica e l’impianto urbano medievale testimoniano le antiche origini dell’insediamento, caratterizzato da strette stradine e caratteristici archi. Tra questi, conserva memoria degli originari coloni l’Arco dei Provenzali, una porta d’ingresso sita nella parte nord del paese in fondo all’omonima “Via dei Provenzali”. Rimanda, invece, alla presenza degli Ebrei il Vicolo Ospedale, un tempo denominato “Rrùe de lo Ggjudéj” (Vicolo dei Giudei). L’originario borgo medievale in epoca moderna e contemporanea, con la fine della transumanza e lo spostamento dei traffici e delle attività nel Tavioliere è rimasto isolato da ogni possibile sviluppo, svuotandosi di abitanti. L’attuale denominazione è stata assegnata dopo l’Unità con un regio decreto che fece aggiungere il nome di San Vito all’originario “Celle”, per distinguerla da altri comuni con lo stesso nome. Nel corso del Novecento il fenomeno dell’ emigrazione e dello spopolamento è divenuto massiccio. Solo nell’ultimo decennio è stata avviata una politica di valorizzazione turistica collegata alle attrattive paesaggistiche e linguistiche: Celle è, infatti, una delle isole riconosciute dalla legislazione sulle minoranze linguistiche ed è divenuta meta turistica apprezzata anche per la ricchezza dei boschi e delle acque, come dimostrano le diverse sorgenti diffuse nelle campagne circostanti e le fontane che abbelliscono il centro urbano
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365355
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0