centro storico, collinare, Candela (XI)

Candela, 1066 - 1066

Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, situata a sud rispetto a Foggia. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili. L’abitato, situato sulle due colline di San Rocco e San Tommaso, sorge a 515 m s.l.m. in posizione cerniera per i collegamenti tra l’Irpinia, la Lucania e la Daunia, al termine di un’antica pista tratturale coincidente con l’attuale tratturo Pescasseroli-Candela

  • OGGETTO centro storico collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro del Subappennino Dauno, situato tra due colline a 515 metri sul livello del mare, in posizione dominante tra il fiume Ofanto e il torrente Carapelle
  • LOCALIZZAZIONE Candela (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Cittadella, Candela (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli storici locali attribuiscono l’origine al periodo delle invasioni ostrogote e longobarde, tuttavia le prime testimonianze risalgono all’XI secolo. In un atto del 1066, riguardante la chiesa di Sant’Angelo fuori le mura da parte di Ansererio, viceconte di Candela e vassallo di Guglielmo conte del Principato, in favore del monastero di S. Maria del Pesclo, è menzionato il “castellum quod Candela dicitur”. Dallo stesso documento si apprende che la chiesa in parola era a quella data “vetustam” ed era stata oggetto di un restauro integrale per le precarie condizioni di conservazione. Nel 1107 la stessa chiesa venne donata all’abbazia di Cava dei Tirreni con potestà di potervi tenere nel mese di maggio un mercato con esenzione di plateatico che era un tributo dovuto al principe per il transito per le piazze e le vie pubbliche. Tale circostanza afferma l’importanza del paese che da piccolo borgo era divenuto oramai una fiorente cittadina commerciale in cui conveniva gente di paesi vicini. Nel 1279 gli abitanti del casale di Candela risultano obbligati alla manutenzione del castrum di Sant’Agata; al 1496 risale l’infeudazione a Troiano Caracciolo, gran siniscalco del Regno e duca di Melfi. Il figlio Giovanni ne viene privato nel 1528 per ribellione all’imperatore Carlo V, che la concede al principe di Oranges; alla morte di questi, il feudo torna nelle disponibilità della Regia Corte e assegnato nel 1531 all’ammiraglio Andrea Doria come parte del vasto principato di Melfi che resterà alla famiglia fino all’eversione della feudalità. Con la famiglia Doria, la cittadina conosce un lungo periodo di prosperità, testimoniato da alcuni pregevoli monumenti quali la Chiesa Madre dedicata a Santa Maria della Purificazione, le chiese settecentesche del Purgatorio e di San Tommaso e lo splendido palazzo Doria in forme rinascimentali. Le ricchezze della famiglia Doria provenivano anche dalla gestione di importanti masserie, quale Canestrello, e di infrastrutture a servizio della Regia Dogana delle pecore di Puglia, sotto la cui giurisdizione ricadeva parte del territorio candelese. Tra queste la taverna detta dello “Scaricatojo”, importante “passo” di accesso al Tavoliere della pastorizia transumante. La struttura, acquistata dalla famiglia Ripandelli e inglobata nel complesso edilizio di Villa Torre Bianca agli inizi del Novecento, è attualmente sede dell’Agenzia provinciale per l’Ambiente. Il decennio murattiano, oltre a segnare la fine della feudalità, imprime con la censuazione delle terre del Tavoliere un nuovo impulso all’economia della cittadina, che vede affermarsi e svilupparsi un ricco e intraprendente ceto fondiario; ne è testimonianza la sequenza di bei palazzi dell'800 e del '900, molti dei quali dotati di loggiati, disposti lungo Corso Vittorio Emanuele III, asse principale dell’impianto urbano contemporaneo che collega Piazza Plebiscito, dominata dalla Chiesa Madre e da una scenografica scalinata di raccordo con il centro storico, con la Piazza Umberto I, adiacente al Municipio, su cui campeggia il Monumento ai Caduti in stile neoclassico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365345
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1066 - 1066

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'