Chiesa Cattedrale della SS. Immacolata

Luoghi Sacri Pubblici,

Schema planimetrico del tipo basilicale suddiviso in tre navate e sei campate con volte a vela, da pilastri con semicolonne addossate e colonne con ricchissimi capitelli, con transetto e tre absidi semicircolari, segnate da cornice modanata ed archi a duplice ghiera, concluse da catini absidali corrispondenti ad un quarto di sfera. A conclusione delle campate laterali sono presenti due scalinate, protette da balaustre in pietra, che conducono al piano inferiore. L’interno dell’edificio è completamente lasciato con la pietra faccia a vista. Al di sopra della parte inferiore delle arcate, corre una cornice modanata in pietra che forma l’appoggio al parapetto dei matronei, composti da trifore, perfettamente in asse con gli archi sottostanti. La parte superiore, conclusa da una serie di archetti pensili che sostengono le capriate lignee delle coperture, policrome. Su di esse si imposta un tetto a due falde, completato con un manto di tegole e coppi. L’intero pavimento è realizzato con “chianche” in pietra locale: il rivestimento della navata centrale è composto da elementi quadrati disposti a 45 gradi rispetto all’asse principale di percorrenza; le lastre presenti all’interno delle navate laterali e sul presbiterio, invece, hanno forme quadrangolari variabili e sono posate ortogonalmente. La facciata principale, preceduta da un recinto che si configura come sagrato, è tripartita da paraste a tutta altezza, riportando all’esterno la suddivisione strutturale visibile all’interno. L’intera facciata è realizzata con conci in pietra squadrati disposti a corsi regolari. Sono presenti tre portali, dei quali il principale, con leoni stilofori e archivolto e lunetta riccamente scolpiti; i due portali laterali sono più piccoli e più modesti, ma entrambi presentano stipiti ed architrave scolpiti e lunetta ad arco lunato. Quattro bifore riccamente incorniciate sovrastano invece i tre portali d’ingresso. Nel registro superiore della facciata, incorniciato da archetti pensili, si apre un grandioso rosone a sedici bracci, di finissima fattura, coronato da un archivolto leggermente aggettante. La facciata meridionale è scandita da sei campate divise da archi a tutto sesto che formano un portico esterno, sovrastato da una loggia ad esafore con archi retti da colonnine con fusti decorati e capitelli a stampella. Nella parte destra, in corrispondenza del transetto, invece è presente un rosone a 23 raggi. Nella continuità muraria della parete ad est è possibile ammirare due bucature, corrispondenti al grande finestrone absidale in onice e al cosiddetto arco moresco. La torre campanaria quadrangolare, è ingentilita da tre coppie di bifore poste in asse tra loro. Particolarmente interessante è l’arredo liturgico: il pergamo (1240) fu realizzato con pezzi provenienti dall’antico altare maggiore, opera di Gualtiero da Foggia con motivi decorativi di matrice araba, a soggetto fitomorfo e geometrico ravvivati dall’uso di paste vitree. L’ambone (1229) fu lavorato dal Nicolaus sacerdoset magister. La cripta è coperta da volte a crociera poggianti su colonne decorate da ricchi capitelli mentre sulle pareti si possono ammirare stupendi affreschi

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