centro storico, montano, di crinale, Torella dei Lombardi, Torella (denominazione storica) (IX)

Torella dei Lombardi, 840 - 840

Nel centro abitato, di interesse architettonico sono il Castello Ruspoli-Candriano, oggi sede del Municipio, le Torre Normanna di Girifalco, la Fontana Monumentale, la Chiesa di Santa Maria del Popolo e la chiesa d Sant'Antonio

  • OGGETTO centro storico montano, di crinale
  • CARATTERI AMBIENTALI Torella dei Lombardi sorge nell'area dell'Alta Irpinia, su uno sperone roccioso della dorsale che separa il bacino del fiume Calore dalla testata del fiume Ofanto. Situato a 666 metri sul livello del mare, si trova a 43 km da Avellino. Le sue sorgenti contribuiscono alla nascita del fiume Ofanto
  • LOCALIZZAZIONE Torella dei Lombardi (AV) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Pirro de Luca, Torella dei Lombardi (AV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Torella dei Lombardi fino al R. D. 26-10-1862 n. 932 era denominata Torella. Divenuta gastaldato dipendente da Conza, passò sotto il dominio normanno, quando Conza cadde nelle mani di Roberto il Guiscardo. Nel corso dei secoli appartenne in qualità di feudo ai Saraceno, che tra vicende alterne la tennero fino al 1551, e ai Caracciolo, che ne mantennero il possesso fino al 1806. Lo splendido castello, edificato in età normanna, venne ristrutturato nel Quattrocento e fu rimaneggiato nel Seicento dai Caracciolo, che ne fecero una sontuosa residenza gentilizia, abbellita da numerose opere d'arte: attualmente sono visibili due torri cilindriche angolari, un tratto della cortina muraria, parte del giardino pensile e il cortile interno. STORIA SISMICA: Il territorio di Torella dei Lombardi è stato interessato da numerosi e devastanti eventi sismici. Scavi archeologici compiuti nell’area del castello Candriano hanno evidenziato crolli e ricostruzioni di volte, archi e murature risalenti al XV-XVI secolo. Secondo Rotili (1997, 1998) tali danni sono riconducibili al terremoto del 15 gennaio 1466, che interessò l'Irpinia. Danni molto gravi vennero causati anche dal terremoto dell'8 settembre 1694: crollarono gran parte degli edifici, compresa la chiesa parrocchiale, causando la morte di 50 persone e il ferimento di altre 40; crollò in gran parte il monastero di S. Antonio dei Minori Conventuali. Meno di quarant'anni dopo il terremoto del 29 novembre 1732 causò il crollo di gran parte delle abitazioni e degli altri edifici. Nella chiesa madre di S. Maria del Popolo crollò il tetto insieme all’arco maggiore; furono distrutti il coro e l’annessa sagrestia; i muri perimetrali subirono gravissime lesioni; nelle cappelle laterali le pareti furono lesionate e caddero le cupole; crollò la metà superiore della torre campanaria e la parte rimasta in piedi dovette essere demolita. Nella chiesa del convento dell’Annunciazione dei frati Minori Conventuali Francescani crollarono la zona del coro e l’arco maggiore, la cui caduta causò la sconnessione delle pareti laterali fino a metà del corpo dell’edificio; il campanile crollò in parte e il resto risultò da demolire così come parte del convento. La chiesa di S. Maria del Perillo crollò in gran parte, l’adiacente cappella di S. Antonio Abate fu gravemente lesionata nelle pareti; subì gravi danni anche la chiesa del Castello. Ci furono 30 morti e 60 feriti. Il sisma del 1910 causò lesioni generalizzate nelle pareti delle case anche ben costruite e danneggiò alcuni camini; la località fu inclusa nell’elenco dei comuni danneggiati ai quali erano applicabili i provvedimenti della legge 13 luglio 1910 n.467 a vantaggio delle zone colpite dal terremoto. Anche il terremoto con epicentro in Irpinia del 1962 causò notevoli danni; i tecnici del Genio civile disposero la demolizione di una casa. Infine, il sisma del novembre 1980 causò danni molto gravi: in tutto il territorio comunale le unità edilizie distrutte o danneggiate più o meno gravemente furono 1487; ci furono 24 morti e 12 feriti. Il paese fu devastato: i crolli si verificarono un po’ ovunque; in particolare furono molto estesi nella zona circostante il castello, dove la percentuale degli edifici distrutti superò il 75%, intorno a piazza Umberto I, lungo tutta la via Roma, sul lato a valle di via Caracciolo, dove crollò il 90% degli edifici, lungo parte di via Torelli, con il 60% di edifici crollati, all’estremità di corso Vittorio Emanuele; il rione tra piazza Fontana e via S. Maria risultò distrutto al 90% circa; quello attorno a via Airola per oltre il 95%. La chiesa di S. Anna fu gravemente danneggiata; quella di S. Maria del Popolo (ricostruita dopo il terremoto del 1732) fu completamente distrutta. Le chiese di S. Antonio e S. Nicola crollarono quasi completamente: la seconda, in particolare, subì il crollo della facciata, dei muri perimetrali, del portico, del tetto e di parte del campanile. Del castello rimase in piedi solo parte della facciata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916659
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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