centro storico, collinare, difensivo, Contursi Terme, Contursi (denominazione storica) (fine IX)
Il centro storico ha un impianto normanno arroccato e probabilmente, all’origine, murato. Le chiese di Santa Maria degli Angeli e di San Giovanni Evangelista (o del S.S. Bambino), insieme al castello hanno costituito i nodi intorno ai quali si è strutturata, nel corso del tempo, la fitta e minuta rete di percorsi pedonali che si aprono tra le basse e dense abitazioni del nucleo urbano più antico. Il centro storico è oggi caratterizzato dalla presenza di significative emergenze architettoniche di notevole pregio artistico e storico tra cui: la chiesa di S. Maria degli Angeli, edificata forse, non se ne conosce la data certa, nel XII sec; la seicentesca chiesa del Carmine; la chiesa di S. Giovanni Evangelista, detta anche del SS. Bambino posta in prossimità di una delle antiche porte del centro storico, la chiesa di S. Vito edificata intorno l’anno 1607. Il patrimonio artistico e architettonico riguarda non solo episodi monumentali ma anche e soprattutto quell’edilizia minore “la quale partecipa con i suoi elementi costruttivi e decorativi (il portale in pietra, i davanzali a gola rovescia, i cantonali in pietra squadrata, gli infissi in legno, le “romanelle” come elementi di coronamento degli edifici, ed altro ancora). Di notevole pregio storico – architettonico è l’intero impianto medievale della Cittadella, il centro più antico di Contursi: il castello (oggi casa Mirra), ovvero il suo antico impianto che oggi ancora vive nelle possenti mura che lo cingevano, da via S. Barbara a via arco di Brescione (visibili ancora lungo il loro perimetro le strette finestre con inferriate delle antiche prigioni); la chiesa madre S. Maria degli Angeli (il rivellino e la torricella); gli innumerevoli archi (alcuni demoliti dopo il sisma del 1980); le porte e le torri d’avvistamento (queste ormai quasi totalmente inglobate nei successivi sviluppi edilizi). Tra gli archi meritevoli di maggiore attenzione: Arco della Posta; Arco di S. Sebastiano; Arco di Brescione; Arco del “Bambino” (S. Giovanni Evangelista detto anche alla Porta); Arco di S. Antonio al borgo. A sud del Borgo S. Antonio e S. Leo, si colloca l’ultima cinta muraria del paese: dalla porta (arco) di S. Antonio, lungo le mura di S. Sofia fino alla ormai scomparsa porta di S. Leo. Altri edifici particolare interesse sia artistico che architettonico, parte integrante degli antichi impianti e a volte generatori dei degli sviluppi futuri sono: Palazzo Marolda, sorto nei pressi della Chiesa di S. Vito alla fine del XVIII sec.; villa Pagnani alla via Municipio, edificio a corte, costruito nel 1600; Palazzo Arnone; Palazzo Rosapepe (oggi erroneamente chiamato castello), imponente edificio padronale che domina la piazza centrale del paese fatto elevare sulle antiche carceri alla fine del 1600. La piazza vecchia, oggi “piazza Beato Don Mariano Arciero” (ex “Principe Amedeo), fino ai primi anni dell’800 era detta semplicemente “piazza” e costituiva il centro vitale del paese chiuso, allora, dentro le sue mura. All’inizio del XX secolo, con lo sviluppo urbano del paese in direzione Est venne a crearsi una nuova e più ampia piazza: la Portella, oggi Piazza Garibaldi e la piccola piazza fu detta “vecchia”
- OGGETTO centro storico collinare, difensivo
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CARATTERI AMBIENTALI
Il centro si trova a 250 metri s.l.m sulla collina che domina la valle del Sele nella provincia di Salerno, a monte della confluenza con il fiume Tanagro. Appartiene alla Comunità montana dell'Alto e Medio Sele e parti del territorio comunale rientrano nella Riserva naturale regionale Foce Sele-Tanagro. Contursi Terme è ricca di acque minerali e termali calde e fredde che hanno consentito il sorgere di stabilimenti termali
- LOCALIZZAZIONE Contursi Terme (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via Cittadella, Contursi Terme (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’origine della città di Contursi è incerta e contrastata; mancano, a tutt’oggi, studi approfonditi che consentano di avvalorare alcuna delle ipotesi avanzate sulla fondazione della città e sulle vicende che ne hanno determinato il primo sviluppo. Alcuni studiosi individuano le origini di Contursi Terme alla fine del IV secolo a. C. nel nucleo originario di Saginara. Questa sarebbe stata distrutta dai Goti di Alarico intorno al 395‐400 d.C. e i superstiti avrebbero fondato quattro nuovi centri nelle vicinanze del fiume Sele: Contursi, Palomonte, Campagna e Puglietta. I resti materiali ritrovati nel sito di Saginara ‐ frammenti di vasellame, di un pavimento in mosaico e di lastre tombali ‐ e l’origine latina del toponimo (da sagina pianta erbacea annua della famiglia delle graminacee e da saginarium che indica il pascolo di animali allevati, in particolare maiali) fanno supporre peraltro l’esistenza di una villa antica di età romana con annessa porcilaia o area per l’allevamento dei maiali. Nel corso dei secoli è probabile che questo nucleo urbano abbia acquisito importanza per la vicinanza con Paestum, con il conseguente trasferimento in questi luoghi di famiglie appartenenti alla nobiltà romana. L’ipotesi di una villa romana nella località è stata supposta anche dall’archeologo Amedeo Maiuri, sia per la presenza dei resti di un circuito murario, sia per la posizione strategica del sito. Il sito era comunque già abbondantemente conosciuto ed abitato anche in epoca pre‐romana, come dimostrano i diversi ritrovamenti archeologici risalenti al neolitico e diffusi sull’ampio territorio. Se ne citano solo alcuni: la grotta dello Zachito a Caggiano; S. Mauro e S. Antonio a Buccino; Tomba in località Vetrali‐Cappellazzo a Contursi. Ulteriori ritrovamenti archeologici nelle aree limitrofe (in particolare quelli dell’antica Volcei, nei pressi di Buccino) consentono di supporre l’esistenza di una rete di piccoli insediamenti connessi del territorio fluviale del Sele. Secondo alcuni Contursi sarebbe la Ursentum, o Urseium di origine lucana e osco‐sabellica, risalente cioè al VI sec. a.C.; secondo altri essa sarebbe stata fondata in epoca molto più tarda dai fuggiaschi di Saginara, antica città osco‐ sabellica distrutta dai Goti nel V sec., e che doveva trovarsi in prossimità dell’attuale Contursi (alcuni ritrovamenti ne farebbero individuare la localizzazione in zona “Fosso di Palazzo” e “Palazzo Vecchio”). Il villaggio fondato da questi fuggiaschi alla sommità del colle avrebbe assunto il nome di Contursi solo quattro secoli dopo, quando Orso, Conte di Conza, vi edificò il Castello richiamato nei documenti dell’epoca come “Castrum Comitis Ursi”. L’importanza strategica del castello, che consentiva di controllare l’accesso all’intera valle del Sele, dovette favorire, in particolare dopo la seconda metà del secolo IX, quando l’intera Lucania venne flagellata da frequenti incursioni saracene, l’ulteriore sviluppo dell’antico villaggio che doveva estendersi a Sud e a Est del fortilizio, tra questo e l’invalicabile salto di quota naturale che ancor oggi delimita in queste direzioni il centro abitato. Dopo la caduta dell’Impero Romano, si sviluppò un vero e proprio centro urbano, che fu incluso nel principato di Salerno. Nel 1287, quando il principato venne diviso in due parti, fu annesso a quello Citeriore. Il centro subì una devastazione nel 1348, ad opera di Luigi d’Angiò Durazzo. Fu ricostruita e, un secolo dopo, divenne feudo della famiglia Sanseverino, principe di Salerno; proprio in questo periodo fu di nuovo distrutto, questa volta da Ludovico d’Ungheria, venuto in Italia per punire la Regina Giovanna. Tra i vari Signori che dominarono su Contursi ricordiamo, oltre la famiglia Sanseverino, i Pepe, i Gesualdo e i Parisano da Tolentino Marchesi di Caggiano che lo dominarono fino al XVIII secolo. Il terremoto dell’Irpinia Basilicata del 1980 causò danni rilevanti: in tutto il territorio comunale le unità edilizie danneggiate più o meno gravemente furono 840; nella chiesa del Bambino, già fatiscente, furono rilevati notevoli dissesti delle murature, ma nel complesso l’edificio non subì danni gravi. Nella chiesa di S. Maria del Carmine furono riscontrati lesioni e distacchi, soprattutto negli angoli della parete d’accesso, e caduta di grossi pezzi di intonaco. Fu danneggiata anche la chiesa di S. Maria degli Angeli
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916297
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0