centro storico, di pianura, costiero, portuale, Sapri, Portum (denominazione storica), Portus Saprorum (denominazione storica), Safri (denominazione storica) (XVII)

Sapri, XVII

In piazza plebiscito, nel cuore dell’abitato, sorge una delle due parrocchie, quella dell'Immacolata Concezione con la Chiesa Madre; impreziosisce il centro storico l'insolito palazzo noto come “Casa del buon pastore”, che presenta uno stile architettonico difforme da quello locale. Alle spalle della Chiesa dell'Immacolata, nel borgo denominato Marinella, si può ammirare il cosiddetto Pozzo di San Vito, famoso perché al Santo Patrono è attribuito, tra gli altri, il miracolo di aver purificato le acque dell'unico pozzo che all'epoca era a servizio della città, avvelenate da borboni passanti per Sapri

  • OGGETTO centro storico di pianura, costiero, portuale
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro ubicato in una piccola pianura che si affaccia sull'omonima baia della costa tirrenica compresa all'interno del golfo di Policastro a sud della provincia di Salerno. A pochi chilometri dal confine lucano, è circondato a semicerchio dai monti dell'Appennino meridionale, che si ergono alle sue spalle. Appartiene alla Comunità montana Bussento
  • LOCALIZZAZIONE Sapri (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Nicodemo Giudice, Sapri (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Recenti ritrovamenti hanno rivelato che Sapri è stato frequentato sin dal Paleolitico e dall’età del Bronzo, la sua storia affonda le radici nel VII sec. a.C. In epoca romana fu un’apprezzata località climatica, come testimoniano gli imponenti avanzi di un palazzo, forse imperiale, del I secolo d.C. La notizia più antica circa l'esistenza di un locale abitato, almeno finora, è in una lettera (anno 166) dell'arcivescovo Alfano di Salerno, in cui, nel definire i confini della ricostituita diocesi, includeva con «Camarota, Caselle, Turturella, Turraca» anche «Portum » da identificare appunto con Sapri. In seguito a cataclismi e a impaludamenti di origine naturale, Sapri è scomparso nel Medioevo. Mancano notizie in età normanna e angioina del villaggio e del suo approdo monopolizzato dal vicino e più importante porto di Policastro che fino alla metà del XVI secolo subì numerose scorrerie e saccheggi. Per sfuggire alle devastazioni molti abitanti della costa si spostarono nell’entroterra: non sappiamo nello specifico cosa sia accaduto a Sapri ma la piana alluvionale non ebbe grande sviluppo urbano successivamente all’epoca romana. Nel Seicento l'area iniziò a ripopolarsi e nel secolo successivo, con il formarsi della pianura alluvionale ai piedi del Timpone, si sviluppò il quartiere Marinella, primo nucleo dell'attuale abitato. Una primissima mappa di Sapri è quella chiamata “Croqui di Sapri” probabilmente redatta durante il periodo francese del Regno di Napoli. Nella rappresentazione schematica sono evidenziati due nuclei insediativi principali divisi da un corpo fluviale di dimensioni maggiori rispetto agli altri (individuabile nel torrente Brizzi). Nel disegno la città è localizzata tutta ad oriente rispetto all’attuale disegno urbano e il nucleo sulla sponda destra del torrente sembra corrispondere alla Marinella mentre sulla sponda sinistra è individuabile il Timpone, primo nucleo insediativo con una funzione urbana visto che la chiesa di Sant’Antonio (ora posizionata poco distante dall’originaria) è la più antica di Sapri, datata 1670. Nel 1810 Sapri si distaccava dal comune di Torraca diventando comune a sé, un’autonomia che sancisce il ruolo di città di scambio già assunto dal secolo precedente come dimostrato dal trasferimento delle famiglie più intraprendenti di Torraca che, impegnate nelle attività commerciali, preferiscono spostarsi verso la marina. Sono gli anni in cui si consolida il tessuto urbanistico: nei racconti dei viaggiatori dell’epoca Sapri viene descritta come una cittadina dall’aspetto moderno, ordinata e con piccoli giardini coltivati prevalentemente ad agrumi, accennano inoltre a una certa animazione commerciale per la presenza di brigantini nel suo porto naturale. In un disegno di Sapri del 1819 ad opera del tenente Blois, oltre alla Marinella, rappresenta altre tre nuclei in corrispondenza di: 1)Piazza Marconi (piazza della posta)– imbocco Corso Umberto - via degli Edili – via Rosario; 2) Via C. Pisacane – via G. Falcone – via degli Edili – via Fanuele; 3) Via Kennedy – via Cagliari – via C. Cavour – via Conte, arrivando a questo nucleo da via degli Edili ci si trovava in una piazzetta dominata dalla vecchia chiesa di San Giovanni, uno spazio andato distrutto dagli eventi bellici del 1943 e il cui disegno si può ancora leggere nella carta d’impianto del 1906. Al 1857 risale l’infelice “Spedizione di Sapri” di Carlo Pisacane che seguito da trecento ardimentosi intraprese un’azione rivoluzionaria sbarcando nella baia con l'intento di provocare la ribellione dei contadini del posto, nel progetto mazziniano di favorire la rivoluzione antiborbonica, ma la spedizione fallì e tutti i suoi membri furono trucidati. A fine ‘800 Sapri era una cittadina di una certa dimensione: molti i palazzi dall’architettura tipica dell’Ottocento italiano; facoltosi commercianti sfruttavano le risorse primarie nel territorio limitrofo per poi commerciarle a Sapri; il ruolo di città di scambio, da dove era anche possibile spedire via mare; crescenti interessi delle famiglie in affari a spostare la propria residenza nel polo di servizi più attivo. Da una lettura comparata del patrimonio edilizio storico di Sapri, di Torraca e dei paesi limitrofi, ritornano i nomi delle famiglie che hanno dato vita alla città nuova (i Gaetani, i Cesarino, i Gallotti, i Brandi, ecc.). Al 1907 l’insediamento sulla piana alluvionale era distribuito in un’area che dal borgo della Marinella si snodava lungo l’asse delle attuali via Mazzini e via degli Edili che andava da piazza Plebiscito a piazza San Giovanni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916353
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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