centro storico, di pianura, spontaneo, Serre, Serretelle (denominazione storica) (X-XI)

Serre, X - XI

Centro di pianura di impronta medievale. All’interno dell’insediamento storico è possibile ancora oggi individuare il nucleo antico, nella parte sud-ovest del centro storico. Tra le architetture di interesse storico artistico si ricordano il Palazzo ducale (XVI secolo) in piazza Cucci, cuore dell’antico borgo e poco distante la Chiesa San Martino Vescovo, antichissima chiesa, documentata nei secoli XIII e XIV, ricostruita dapprima dal 1768 al 1783, e poi completamente restaurata dopo incendio del 24 ottobre 1822 che la distrusse quasi completamente. Nel vecchio municipio è oggi ospitata la sede del museo della civiltà contadina dove sono conservati oggetti di vita domestica e familiare o utilizzati per il lavoro agricolo

  • OGGETTO centro storico di pianura, spontaneo
  • CARATTERI AMBIENTALI Il borgo è situato nella provincia di Salerno a 200 metri sul livello del mare alle porte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed ai piedi dei Monti Alburni, tra le acque del Sele e quelle del suo maggiore affluente, il Calore. Appartiene all'ambito territoriale di competenza della Comunità montana Alburni e il territorio comunale ha aree che rientrano nella Riserva naturale regionale Foce Sele-Tanagro
  • LOCALIZZAZIONE Serre (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Vittorio Emanuele II, Serre (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Esistono due attendibili versioni che illustrano da dove, il nome "Serre", possa provenire. Nella prima, si sostiene che esso abbia origine dal latino "sera" (spranga, sbarra per chiudere la porta), riferendosi alle colline che circondano il paese e che chiudono valli e pianure. Nella seconda, invece, si considera che il nome possa derivare dal nome degli strumenti (appunto le serre, costituite da due grossi manici congiunti da una grossa lama dentata.) con cui i boscaioli dell'epoca, disboscarono il colle per farvi nascere le loro abitazioni, prime dimore del centro abitato del paese, che, per questo motivo è conosciuto anche come "il paese delle serre". Tutto ebbe inizio quando il barone Guglielmo di Postiglione (presunto figlio di Rao), donò, nell'ottobre del 1161 al monastero di Cava "terras in loco Serra". La baronia di Postiglione, che comprendeva Serra, passò al figlio Tancredi, cui successe, a sua volta, la figlia Alessandrina che andò in moglie a Pandolfo Fasanella. Successivamente, precisamente nel 1301, la terra fu concessa dal re Carlo II a Tommaso II Sanseverino (Conte di Marsico), a quest'ultimo successe il nipote Ruggiero e, successivamente, con il testamento del 1365, Ruggiero fu sostituito dal primogenito Enrico. Nel 1405 a Luigi, ribelle a Re Ladislao, furono sottratti i possedimenti e, nell'anno 1406, la Terra di Serre, fu ottenuta da Bertrando Sanseverino, (Figlio di Antonio V°, conte di Marsico e Signore di Caiazza) concessa a lui dalla Regia Curia, ereditò, inoltre, Persano dal fratello Roberto, che morì prima di lui. Si spense lasciando un figlio illegittimo, Lionetto che, non poté ricevere in eredità nulla dal padre. Lionetto aveva contratto matrimonio con Elisa Attendolo, (figlia di Muzio e sorella di Francesco Sforza, duca di Milano) nel 1417. Elisa rimase vedova nel 1421 e conservò i feudi per mediazione del padre. Quando Lionetto morì, Elisa si ritrovò sola con in figlio di pochi anni che divenne, poi, il valoroso soldato di ventura Roberto Ambrosio Sanseverino. Roberto Ambrosio Sanseverino morì nel 1532 e a lui successe la figlia Maddalena, la quale sposò Giulio de Rossi. Terminò in questo modo la stirpe dei feudatari della Casa Sanseverino, dando inizio a quella della famiglia de Rossi che furono, prima conti di Caiazza e, successivamente, duchi di Serre. Il 10 marzo del 1758 fu stipulato uno strumento di permuta, con il quale Giuseppe de Rossi cedeva al Re, Serre e Persano, ottenendo, in cambio Casaldiprincipe. Carlo III di Borbone divenne così proprietario di Serre e del suo territorio boschivo a Persano, ove si recava spesso per compiere battute di caccia tanto che diede mandato che venisse costruito proprio in quel territorio la Real Casina di Caccia al cui progetto partecipò anche Luigi Vanvitelli in un secondo momento. Con questo atto finì il regime feudale nella Terra delle Serre, che passò alle dipendenze del Re, cinquanta anni prima della legge eversiva della feudalità, nel 1806. Il terremoto del 1980 causò danni non gravi: in tutto il territorio comunale le unità edilizie danneggiate furono 386 oltre le chiese di S. Martino e di S. Pietro Apostolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916331
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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