centro storico, collinare, difensivo, Buccino, Vulcei (denominazione originaria, periodo preromano), Volcentium (denominazione storica, periodo romano), Volcei (denominazione storica), Bulcino (denominazione storica), Bucino (denominazione storica) (IV a.C)
Buccino,
IV a.C
Centro collinare di origini antichissime: ancora oggi lo sviluppo urbanistico è legato all'antico assetto della città romana. All'ingresso è l'ex convento degli Eremitani di Sant'Agostino, sede del Museo archeologico Nazionale di Volcei, con l'annessa chiesa barocca di Sant'Antonio; nel rione Santo Spirito, cui si accede da un'antica porta chiamata “Consina”, sono i resti del podio di un tempio romano (prima età imperiale). Si ricordano anche la chiesa di San Nicola della Piazza, la chiesa di Santa Maria Assunta detta anche chiesa madre oltre ai i resti del castello normanno angioino
- OGGETTO centro storico collinare, difensivo
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro della provincia di Salerno nell'Appennino Campano, alle falde sud-orientali del monte Marzano, sul versante destro della bassa valle del fiume Bianco. Appartiene alla Comunità montana Tanagro
- LOCALIZZAZIONE Buccino (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Amendola, Buccino (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il toponimo, attestato nelle fonti più antiche come BULCINO e BUCINO, è probabilmente di origine etrusca: dai ritrovamenti effettuati si evince infatti che il colle su cui sorge l'attuale abitato conobbe la presenza dell'uomo dal VII secolo a.C. e ospitò l'insediamento preromano di VOLCEI O VULCEI, poi municipio romano con il nome di VOLCENTIUM. I resti di mura megalitiche (sec. IV a.C.) e reperti archeologici custoditi nell'Antiquarium dell'Antica Volcei testimoniano l'origine preromana del centro. Dopo un certo sviluppo per tutta l'età romana, alla fine dell'epoca imperiale si osserva un lento abbandono della cittadina, terminato nel XII secolo con l'instaurazione di un castello normanno, che ricalca in gran parte l'antico abitato. Nel medioevo fu feudo dei conti Lamagna, che fortificarono il castello con quattro torri cilindriche (sec. XV) e i Caracciolo di Martina. Situata in un territorio altamente sismico, la città venne in parte distrutta dal sisma del 23 novembre 1980. In tutto il territorio comunale le unità edilizie distrutte o danneggiate più o meno gravemente furono 1146. Fu colpito soprattutto l’intero centro storico: molti edifici crollarono completamente, altri crollarono in parte o furono resi pericolanti e dovettero essere demoliti. Furono gravemente danneggiate le mura del castello e la torre dell’orologio; nella chiesa madre della SS. Annunziata e nella chiesa di S. Francesco crollarono i campanili e furono riscontrate parziali disgregazioni delle murature; nella chiesa di S. Nicola, di fondazione due-trecentesca, crollarono il tetto e una parte del campanile e furono rilevate lesioni in chiave nell’arco trionfale; lesioni gravi furono rilevate nella chiesa di S. Antonio e nel monastero degli Agostiniani Scalzi (o Eremitani). Durante i lavori di demolizione degli edifici pericolanti del centro storico furono rinvenuti alcuni resti archeologici di epoca romana, inglobati nel tessuto urbano di epoca successiva
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916317
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0