Chiesa di Santa Croce e San Prisco

San Prisco, ca terzo quarto XVIII - ca terzo quarto-XVIII
  • OGGETTO chiesa-parrocchiale
  • ATTRIBUZIONI Vanvitelli (attribuibile): progetto
  • NOTIZIE Secondo gli storici Michele Monaco e Francesco Granata la costruzione della chiesa risale all'anno 506, secondo quanto si legge nell’iscrizione ritrovata in loco. Essa fu voluta da Matrona, figlia di un signore della Lusitania, dopo aver ritrovato il corpo di Prisco, giunto a Capua con l'apostolo Pietro nell'anno 506. La chiesa arcipretale di San Prisco, attribuita a Luigi Vanvitelli, ingloba i resti di una basilica paleocristiana, una delle più importanti dell’Arcidiocesi capuana per i mosaici in essa contenuti. La fondazione della chiesa, secondo gli storici Michele Monaco e Francesco Granata, risale all'anno 506, come attesta un'iscrizione ritrovata nel luogo. La Basilica, com'è visibile ai giorni nostri, è posta in direzione Nord-Est sulla parallela di Via M. Monaco. La facciata è del 1763 e il campanile frutto di un progetto diretto da Luigi Vanvitelli. La piazzetta, rialzata rispetto al livello della strada, copre parte dello spazio dove sorgeva l'antico cimitero e la Via Acquaria. Detta via, nominata pure nel calendario Geronimiano, fu chiamata così per indicare i condotti sotterranei voluti da Augusto per dare a Capua l'acqua Giulia presa dalle sorgenti del Taburno vicino a Sant'Agata dei Goti. In stile neoclassico è la facciata della chiesa il cui prospetto è diviso in due ordini da una trabeazione leggermente aggettante. Nella parte inferiore, modulata da lesene con capitelli, si aprono tre portali, di cui quello centrale è il maggiore; in quella superiore il finestrone rettangolare è chiuso da vetri policromi. A coronamento c’è un timpano triangolare sormontato da un’artistica croce in ferro battuto. All'interno archi sostenuti da pilastri suddividono la chiesa in tre navate. La navata centrale si conclude nell'abside semicircolare; quelle laterali si suddividono in campate e cappelle dove sono alloggiate statue devozionali. Sul lato destro della navata centrale è posto il pulpito in legno massiccio datato 1750. Particolarmente interessante è la Cappella di Santa Matrona, ultimo resto della primitiva basilica paleocristiana dedicata a San Prisco. I mosaici in essa contenuti (datati prima metà del V sec.) rientrano nella grande tradizione musiva paleocristiana che ebbe in Campania una notevole fioritura, degna del confronto con Roma, Ravenna e Milano. Isolato dal corpo di fabbrica è il monumentale campanile a pianta quadrata che da un basamento liscio di pietre squadrate si sviluppa in tre livelli traforati, ognuno sui quattro lati, da grandi finestre ad arco
  • LOCALIZZAZIONE San Prisco (CE) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO via Pola, San Prisco (CE)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500212585A
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2020
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda cartacea (1)
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA estratto di mappa catastale (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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