Edificio di cortina, su via Arena alla Sanità, sorto un disegno unitario per opera dell’arch. Ferdinando Sanfelice che lo costruì, insieme all’edifico adiacente, come residenza per la sua famiglia. L’edificio ha sviluppo planimetrico irregolare con accesso eccentrico e cortile ottagonale con quattro lati maggiori e quattro minori risultato del taglio degli angoli del quadrato di base, come in palazzo Serra di Cassano. Quasi in asse con l’androne e sul lato opposto di questo si apre l’accesso alla scala a doppio corpo circolare, tema tipico della ricerca sanfeliciana. Lo spazio ridotto della corte si dilata trasversalmente grazie all’andamento poligonale concavo e trilatero dei due prospetti ortogonali alla facciata, attraverso marcapiani e lesene che segnano il ritmo delle aperture. Le decorazioni in stucco sono contenute nei primi due livelli (p.t. ed ammezzato), mentre al primo e secondo piano, le aperture sono concluse da timpani nelle variazioni curvo e spezzato. Al piano terra, le aperture laterali, che conducono alle scalette di servizio, sono concluse da timpani curvi. Un interessante gioco di volumi è offerto dalla scala: dai gradini d’invito ed attraverso un pianerottolo a pianta trapezia, si accede alle due rampe simmetriche, che si dilatano grazie alla concavità delle due pareti simmetriche, avvolgendosi intorno a due piedistalli in piperno, costituiti da una fascia centrale rigonfia e dilatantesi verso il basso. Su tale elemento poggia una base circolare da cui si innalzano delle listature poligonali di sezione decrescente verso l’alto e coronate da una grossa sfera in ottone. Sui primi pianerottoli triangolari si aprono due porte architravate sormontate da una pesante conchiglia di stucco e da esse si accede al piano ammezzato. L’edificio ha accesso da parte del percorso cinquecentesco, di penetrazione e di espansione del borgo dei Vergini, che da Porta San Gennaro attraversa via Vergini, via Arena alla Sanità, via S. Vincenzo, e conduce all’Ospedale San Gennaro dei Poveri