L’edificio delimita a ponente la Borgata del Villaretto che si sviluppa nella campagna torinese a nord della città, prossima al confine del comune di Borgaro. L’immobile a due piani oltre al livello di terra, consta di due tipologie edilizie: la prima adibita ad abitazione, la seconda a rustico. L’abitazione presenta l’ingresso prospicente i campi con una facciata priva di decorazioni aperta da quattro semplicissime finestre, sulla quale sporge un balcone lapideo con ringhiera ni ferro. Il prospetto principale è rivolto a mezzogiorno ed è aperto da 9 assi verticali di finestre con serramenti. Un lungo balcone in calcestruzzo sorretto da mensole è protetto da una lineare ringhiera in ferro, lavorato a rombi, il quale percorre la facciata a livello del 1 piano. L’ultimo ordine presenta aperture di areazione agli ambienti del sottotetto. Oltre il livello di gronda la copertura i coppi a tre falde su capriate lignee conclude in altezza l’edificio. I locali interni ristrutturati presentano la pavimentazione con piastrelle in granagliato e soffitti piani ancora originali le mattonelle quadrate in cotto nella pavimentazione del granaio. Una scala interna a sx dell’ingresso, con due rampe ad L in muratura di mattoni e pietra collega gli ambienti superiori con la cantina protetta da volte a botte. Allineato al civile si sviluppa con minor altezza il blocco rustico costituito dai locali un tempo adibiti agli animali. Sopra tale ambiente si apre lo spazio del fienile delimitato dalla copertura del tetto in coppi a doppio spiovente su orditura lignea sorretto da pilastri. Un basso muro delimita a ponente l’aia, separandola dalla proprietà attigua della cascina Scarafia.(La descrizione dell’impianto strutturale è riferita all’edificio originario poi demolito)