Piscina Rey (area ad uso funerario necropoli)

Muravera, ca II d. C - ca III d.C

Il sito è noto per la presenza di un’area funeraria e di un insediamento con tracce di frequentazione a partire da età preistorica. Finora è stato indagato archeologicamente soltanto un lembo della necropoli. Quest’ultima venne individuata, in seguito a un’alluvione, a ridosso della costa lungo una duna sabbiosa a circa 300 m a S dello stagno di Piscina Rey: si evidenziarono tre strutture rettangolari (m 1, 50x 0,70; 1,20x0,70; 0,80x0,60) orientate E-W e realizzate con pietre polimorfe di medie e piccole dimensioni che vennero inizialmente interpretate come relative a tratti murari pertinenti ad ambienti. Le strutture risultarono avere uno spessore di m 0,30 e poggiare direttamente su uno strato sabbioso sterile, lo scavo del quale (m 0,40) rilevò un altro strato di terra di colore nero mista a carboni vegetali, cenere e resti di pasto (valve di molluschi, frammenti ossei animali). L’asportazione dello strato terroso mise in luce i tagli di tre fosse alla base delle quali, nella parte W, stava una sorta di cassetta realizzata in due casi con cinque lastrine di granito (quattro in posizione ortogonale e una a piattabanda), nell’altro caso da pietre sistemate a filari in opera a secco e fermate da frammenti di embrici infissi di taglio mentre la copertura era costituita da un unico embrice posto di piatto. All’interno di ciascuna cassetta litica stava un contenitore fittile biansato con funzione di urna contenente ceneri e resti ossei umani combusti. Si trattava quindi di sepolture a incinerazione i cui corredi, consistenti in materiale ceramico e due monete, consentono di datarle al III secolo d.C. Le tombe individuate non costituiscono un esempio isolato nell’area in quanto si ha notizia dello scavo di altre dieci tombe (per le quali non esiste documentazione) oltre a un numero imprecisato di sepolture violate, nel tempo, da scavi non autorizzati. Presso la necropoli è stata localizzata anche una cava che sfruttava il banco di arenaria sottostante le dune: sono visibili i tagli netti per l’asporto dei blocchi e alcuni sarcofagi semilavorati ancora in situ. Verosimilmente l’area funeraria era funzionale a un abitato di età romana imperiale e tardo imperiale individuato, in località Idda sa Cresia, a circa m 300 a W della stessa area funeraria e a SW dello stagno di Piscina Rey. Di tale abitato, sviluppatosi probabilmente su un’area già frequentata in età preistorica (come sembrerebbe attestare la presenza di alcuni menhir) residuano, unitamente a tratti murari, materiale litico da costruzione e frammenti ceramici dispersi in superficie databili cronologicamente tra il II e il III secolo d.C

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca II d. C - ca III d.C

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE