Hera Lacinia

Hera Lacinia, Crotone, ca 470 a.C - ca 460 a.C

La testa rappresenta una figura femminile con il capo lievemente inclinato e rivolto a sinistra. Si trova in un pessimo stato di conservazione, con superfici corrose, e il volto appare privo di notazioni anatomiche. Lo stato di degrado fa ipotizzare che la testa sia stata sottoposta alla costante e violenta azione degli agenti atmosferici, in particolare al vento e ciò potrebbe avvalorare l’ipotesi di un’esposizione all’aperto e in una posizione elevata, quale potrebbe essere ad esempio un campo frontonale. Gli occhi sono resi tramite un bulbo di marmo incastonato nelle cavità orbitali e racchiuso da una lamina di bronzo che fungeva da supporto per le ciglia, anch’esse realizzate col bronzo. Nella testa in esame gli occhi sono piccoli, allungati e con indicazione della ghiandola lacrimale; si nota una lieve asimmetria nella loro posizione, essendo l’occhio di destra lievemente più alto del sinistro.La bocca doveva essere completamente chiu- sa, poiché non si notano fessure o tracce di apertura. Anche la capigliatura è stata fortemente danneggiata nel tempo, tanto da essere riconoscibile nel complesso ma non chiaramente leggibile nei dettagli; si rileva, in generale, un interesse maggiore per la volumetria dell’insieme che per la resa dei particolari, comprovata anche dalla mancata lavorazione della sommità della calotta cranica, secondo un uso del resto frequente nelle sculture frontonali. Una risega con tracce di incassi corre al di sopra delle ciocche rigonfie ai lati del viso e doveva servire a favorire probabilmente l’alloggiamento di una tenia

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