cratere/ a campana
Melfi,
SECOLI/ IV a.C
Cratere a campana con labbro estroflesso, leggermente pendulo, orlo ingrossato. Corpo campaniforme su alto stelo distinto dal piede a echino rovesciato e cavo, risparmiato all’interno. Anse a bastoncello orizzontali ritorte verso l’alto
- OGGETTO cratere/ a campana
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MATERIA E TECNICA
argilla/ modellatura al tornio
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MISURE
Profondità: 0 cm
Diametro: 50.5 cm
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CLASSIFICAZIONE
STRUMENTI - UTENSILI - OGGETTI D'USO/ CONTENITORI E RECIPIENTI/ CERAMICA/ Ceramica a figure rosse
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo archeologico nazionale del Melfese "Massimo Pallottino"
- LOCALIZZAZIONE Castello federiciano di Melfi
- INDIRIZZO Via Normanni, Melfi (PZ)
- TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
- LUOGO DI REPERIMENTO Tipo di contenitore fisico: necropoli - - Lavello (PZ) - Basilicata
- SPECIFICHE DI REPERIMENTO Scavi clandestini. Il cratere, rinvenuto nel 1977 nel territorio di Lavello durante scavi clandestini, assieme agli altri vasi attualmente esposti nella sala 11 del Museo di Melfi, fu sequestrato dai Carabinieri a Lucera, in provincia di Foggia, e successivamente affidato alla Soprintendenza archeologica della Basilicata. I vasi, esposti nel museo nazionale del Melfese, furono trafugati nel 1994, ad eccezione della grande hydria. Recuperati in Germania dai Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale, furono restituiti alla Soprintendenza e definitivamente ricollocati nel castello di Melfi. I vasi, di fattura accurata, si datano alla seconda metà del IV secolo a.C. e sono riferibili al corredo funerario di un guerriero, come sembrano suggerire alcune delle scene dipinte. Le immagini mirano a neutralizzare l'idea della morte: lo svolgimento di cerimonie presso la tomba che assicurano il passaggio del defunto nell'aldilà; il riconoscimento del ruolo di guerriero ricoperto in vita; l'introduzione dell'anima del defunto nel corteggio di Dioniso che promette ai suoi adepti l'immortalità. In particolare, L’adozione del cratere a campana come oggetto di prestigio è un dato stabile dell’organizzazione del corredo del primo quarto del secolo. Apparato decorativo e iconografico riconducono a esemplari della produzione locale di officine di Metaponto con la rappresentazione di donne e di atleti. Poche e rare le divinità rappresentate, ad eccezione di Eros, Dioniso, satiri e menadi. Per questo esemplare i confronti stringenti sono possibili con crateri da Minervino Murge (Tomba del Piccolo Vimini, Ex Tenuta Corsi e Madonna del sabato)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700220453
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Archeologico Nazionale del Melfese "Massimo Pallottino"
- ENTE SCHEDATORE Museo Archeologico Nazionale del Melfese "Massimo Pallottino"
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0