cinta fortificata
L’area ha restituito evidenze del circuito murario di età greca (V sec. a.C. sulla base dei dati di scavo), che proteggeva l’abitato verso est e che raggiungeva, in questo tratto, la costa del Mar Piccolo (l’insenatura del golfo di Taranto). Le mura, conservate solo a livello delle fondazioni, erano costruite con un doppio paramento di blocchi di carparo, avevano setti trasversali di incatenatura sempre in pietra ed emplekton, riempimento del sacco di muratura. In alcuni tratti si conserva parte dell’alzato per un filare: i blocchi sono messi in opera testa-testa lungo la linea di euthynteria (linea per l’allineamento) tracciata sul filare di fondazione. Questo tratto della difesa si ricollega con le mura di Solito-Corvisea, messe in luce fra il 1970 e il 1973; le caratteristiche costruttive della fortificazione sono simili a quelle degli altri tratti noti e va segnalata l’individuazione di torri e di una porta in corrispondenza di un percorso viario. Inoltre, all’esterno delle mura, con andamento ad esse parallelo, è stata in questa zona accertata la presenza di un fossato difensivo largo circa 15 metri. L’area all’interno del circuito murario ha restituito nuclei di sepolture che risalgono, in base ai corredi, agli anni tra il 425 a.C. ed il 375 a.C. e che hanno prevalentemente orientamento nord-sud, presentano controfossa (taglio nella roccia utile all’alloggiamento delle lastre o alla loro rimozione) e sono di tipologia differente: a sarcofago, a fossa ricavata nel banco di roccia, a fossa parzialmente rivestita di lastre calcaree. La copertura era costituita generalmente da lastroni di carparo. Sono state individuate alcune sepolture infantili coperte da lastre di terracotta, tegole o coppi. L’inumato era deposto in decubito dorsale (sdraiato sulla schiena), supino, e nella maggior parte dei casi era privo di corredo. Tale sobrietà potrebbe essere legata alle condizioni sociali degli inumati. Questa necropoli, però, potrebbe essere messa in relazione con la svolta politica che portò all’instaurazione del regime democratico, avvenuta in città a partire dal V sec. a.C., rivelando così importanti informazioni sui costumi funerari, il loro rapporto con i regimi politici e l’articolazione sociale. Anche i resti messi in luce hanno restituito una parte del complesso quadro della storia di Taranto: un sito pluristratificato ininterrottamente abitato sino ai giorni nostri. In epoca successiva, infatti, l’area viene sfruttata a scopi agricoli: viene realizzata una complessa rete idrica, per l’utilizzo delle acque piovane e sorgive attraverso numerosi canali comunicanti e collegati con pozzi. Risale ad età romana un asse stradale che attraversa l’area con un tragitto perpendicolare alle mura
- OGGETTO cinta fortificata
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MISURE
Misura del bene culturale 1600389888: 179x267 m
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CLASSIFICAZIONE
struttura di fortificazione
- LOCALIZZAZIONE Taranto (TA) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Via Mario Rondinelli, 20, 74121 Taranto TA, Taranto (TA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Indagata a partire dal 1987, è stata oggetto di ricerca per quasi un ventennio
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
dato non disponibile
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389888
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0