luogo con deposizione di materiale discarica

Canosa di Puglia, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ I-VI

A sud del tempio italico è stata individuata una grande discarica di materiali (stipe), da cui provengono numerosi ex voto (oggetti ceramici e in coroplastica figurata, pesi da telaio, vetri, lucerne, oggetti metallici e monete) e materiale edilizio del tempio

  • OGGETTO luogo con deposizione di materiale discarica
  • CLASSIFICAZIONE [Siti archeologici]
  • LOCALIZZAZIONE Canosa di Puglia (BT) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Strada Vicinale S. Lucia, Canosa di Puglia (BT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Abitata sin dall’età del Bronzo (II millennio a.C.), l’antica città di Canusium (Canosa di Puglia) fu prima un insediamento daunio (VII-II secolo a.C.), poi municipio romano (88 a.C.) e colonia romana (fine II secolo d.C.), fino a divenire capoluogo della provincia di Apulia et Calabria in età tardoantica (IV-VI secolo d.C.). A sud-est dell'abitato moderno, sul colle di San Leucio, sorgeva uno dei più importanti complessi cultuali dell’Italia Meridionale, i cui resti sono visibili all’interno del Parco Archeologico di San Leucio. Le indagini archeologiche, molte delle quali condotte della “Sapienza – Università di Roma”, hanno portato alla luce un imponente tempio italico dedicato alla dea Minerva, una basilica paleocristiana a pianta centrale, dedicata prima ai Santi Medici Cosma e Damiano e poi S. Leucio, e una necropoli altomedievale. Negli anni Sessanta fu rinvenuta nell’area di San Leucio una piccola epigrafe con dedica votiva alla dea Minerva (Athena) di fine II secolo d.C. Interessanti dati sulle fasi di vita e sulle dinamiche di culto del santuario di San Leucio sono emersi dallo scavo di una grande discarica di materiali (stipe), da cui provengono ex voto (oggetti ceramici e in coroplastica figurata, pesi da telaio, vetri, lucerni oggetti metallici e monete) e materiale edilizio del tempio, attualmente esposti presso l’Antiquarium dell’area archeologica di San Leucio. Gli ex voto, scaricati nella fossa all’epoca della costruzione della basilica paleocristiana, quando il tempio italico era ormai in disuso e fu oggetto di distruzione e spoglio, per il loro valore sacrale non potevano essere distrutti o dispersi e per questo, una volta rimossi, venivano seppelliti in grandi fosse (stipi o depositi votivi). Questi oggetti erano dedicati a culti di carattere salutare, connessi con la guarigione, in auspicio o in ringraziamento di un favore richiesto alla divinità; in particolare le numerose statuette fittili femminili erano legate al tema della riproduzione, come richiesta propiziatrice di fecondità. Tra le offerte votive compaiono anche riproduzioni di fiori e frutti (fichi, grappoli d’uva, melograni, ortaggi e altri elementi vegetali) e pesi da telaio, alcuni dei quali impressi o incisi con simboli, strettamente collegati alla sfera femminile. A questi materiali si aggiunge la notevole quantità di vasi in ceramica miniaturistica acroma: piccole olle e brocchette associabili alla pratica di riti quali libagioni, con finalità propiziatorie e/o di ringraziamento, che risultano attestati anche in altri santuari dedicati a divinità femminili, fortemente legati al tema della fecondità. Connesso alle cerimonie religiose doveva essere anche l’utilizzo di calici, bacini e olle in ceramica comune acroma e dipinta, lucerne, balsamari in vetro, unguentari fittili e oggetti in metallo rinvenuti nella stipe
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA dato non disponibile
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389210
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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