acquedotto

Canosa di Puglia, SECOLI/ II

Il tratto sotterraneo dell’acquedotto, lungo circa 75 metri, fu scavato nell'arenaria, con fondazione a sacco; il condotto presentava copertura alla cappuccina, ostruito a sud nei pressi di un lumen, utilizzato per l’areazione e per le opere di espurgo, e a nord da un cedimento della struttura. Nei pressi del pozzo il canale presentava un ampliamento della sezione interna. Le pareti al di sopra del condotto (specus) furono realizzate con tufelli squadrati e posizionati in filari regolari sovrapposti. L’acquedotto si sviluppava in galleria o su arcate impostate su pilastri e lo specus (canale) correva a pelo libero; quando, invece, diventava sotterraneo, semplicemente scavato nel tufo, presentava copertura a sesto acuto oppure, in presenza di depositi di arenaria, era in muratura con copertura alla cappuccina. In area urbana l’acqua giungeva con una serie di arcuazioni, per essere poi convogliata tramite canali lungo il corso del condotto principale

  • OGGETTO acquedotto
  • MISURE Misura del bene culturale 1600389200: 75 m
  • CLASSIFICAZIONE infrastruttura idrica
  • LOCALIZZAZIONE Canosa di Puglia (BT) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO 76012 Canosa di Puglia BT, Canosa di Puglia (BT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Canosa fu prima un insediamento daunio, caratterizzato da nuclei sparsi intorno a un’acropoli centrale; divenne poi alleata di Roma nel 318 a.C. e acquisì lo statuto di municipio nell’88 a.C. Il processo di romanizzazione della città influenzò notevolmente l’impianto urbano. In questa fase si assiste alla costruzione della cinta muraria, di edifici pubblici e residenziali, inseriti in un reticolo viario pianificato. Particolarmente vivace era l’attività economica, legata soprattutto all'agricoltura, alla transumanza e alla lavorazione della lana, favorita dal passaggio della via Traiana (costruita nel 109 d.C. per collegare Benevento a Brindisi). Più tardi, in età antonina (fine del II secolo d.C.), la città fu elevata al rango di colonia con il nome Aurelia Augusta Pia Canusium. Questa fase coincise con un grandioso intervento urbanistico, riconducibile alla figura del senatore e mecenate Erode Attico, volto alla costruzione di opere pubbliche (tempio di Giove, l'acquedotto, due edifici termali e un arco lungo la via Traiana). In aree extraurbane, al di là delle mura urbiche, erano ubicati alcuni nuclei funerari ipogeici scavati nel tufo e la più vasta necropoli presso il torrente Lamapopoli, realizzata nel II secolo d.C. e in uso almeno fino al VI secolo d.C. Ma l’importanza politica e amministrativa della città era destinata a crescere in età tardoantica, fra il IV e il V secolo d.C., quando Canosa divenne capoluogo della provincia di Apulia et Calabria, in cui avevano sede i governatori e la più importante diocesi. L’edificazione di numerosi e importanti edifici di culto, legata agli interventi del vescovo della città Sabino (514-566? d.C.), comportò un nuovo assetto urbanistico del centro urbano. I resti dell’acquedotto dell’antica Canosa furono già oggetto di studio e di interesse tra eruditi e viaggiatori del Settecento. Gli studiosi, in base alla notizia di Filostrato (Vita Sophistarum 2, 1, 5, 551), riconoscono l’attribuzione dell’acquedotto al ricco senatore ateniese Erode Attico, quale committente dell’opera pubblica. Tale dato, tuttavia, sembra confermato dall’uso del bipedales (bipedale: mattone cotto il cui nome deriva dalle sue dimensioni, circa 60x60 cm) per la realizzazione delle murature dell’impianto idrico, inquadrabili nel II secolo d.C. Sulla base delle evidenze archeologiche e sul ritrovamento di fistulae (conduttura idrica solitamente in piombo) i resti dell’acquedotto canosino finora indagati sono riferibili a epoche diverse: alla fase municipale della città sembrano attribuibili due fistulae e il tratto in località Pozzo San Giorgio; mentre al periodo coloniale sembra risalire il settore meglio documentato Montemilone-Canosa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA dato non disponibile
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389200
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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