necropoli
Il sito, di oltre 26.000 metri quadri, fu intensamente utilizzato tra il V e il IV secolo a.C. come area funeraria con tombe a monocamera, dette ""a grotticella"". Le tombe, tutte con apertura a est, erano ricavate nel banco di calcare duro e coperte da volte a botte, con dromos (corridoio) di accesso a gradini. Gli inumati venivano deposti in posizione fetale o supino-flessa, assieme al loro corredo. A causa dello sviluppo urbano e demografico della città, il sito divenne una cava estrattiva di materiale lapideo per l’edificazione delle mura cittadine, un’attività condotta sino al II secolo a.C. In epoca altomedievale e sotto la dominazione bizantina, questo luogo era di proprietà dell’Abbazia benedettina di San Quirico, i cui resti si trovano nei pressi di Via Imbriani. Il sito fu successivamente interessato da nuove attività estrattive tra il XVIII e il XIX secolo d.C., come testimoniato dall’ampio spazio squadrato che si apre nella parte posteriore delle stesse sepolture e delimitato da pareti calcaree, le cui superfici sono scandite dai tagli a righe per il prelievo dei blocchi di calcare e di tufo. Probabilmente nella medesima area sorgeva anche un villaggio, tagliato in parte dall'uso a cava estrattiva attiva durante il XIX secolo d.C
- OGGETTO necropoli
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MISURE
Area: 26000 m2
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CLASSIFICAZIONE
area ad uso funerario
- LOCALIZZAZIONE Canosa di Puglia (BT) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Parco di Pietra Caduta, Canosa di Puglia (BT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’antica città di Canusium (Canosa di Puglia) si contraddistingue per la lunga continuità insediativa che va dall’età del Bronzo (II millennio a.C.) ai giorni nostri. Fu prima un insediamento daunio di tipo sparso con acropoli centrale, divenne poi alleata di Roma nel 318 a.C. e acquistò lo statuto di municipio nell’88 a.C. Durante la fase di romanizzazione la città fu dotata di una cinta muraria, di edifici pubblici e di un reticolo viario pianificato nel quale si inserirono i quartieri residenziali. Canosa fu un importante centro politico ed economico, che beneficiava, inoltre, del passaggio della via Traiana. Più tardi, in età antonina (fine del II secolo d.C.), la città fu elevata al rango di colonia con il nome Aurelia Augusta Pia Canusium. Questo periodo coincise con un grandioso intervento urbanistico, riconducibile al senatore e mecenate Erode Attico, volto alla costruzione di opere pubbliche (tempio di Giove, l'acquedotto, due edifici termali e un arco lungo la via Traiana). In aree extraurbane, al di là delle mura urbiche, erano ubicati alcuni nuclei funerari ipogeici scavati nel tufo e la più vasta necropoli presso il torrente Lamapopoli, realizzata nel II secolo d.C. e in uso almeno fino al VI secolo d.C. Ma l’importanza politica e amministrativa di Canosa raggiunse il suo apice in età tardoantica, fra il IV e il VI secolo d.C., quando divenne capoluogo della provincia di Apulia et Calabria, in cui avevano sede i governatori e la più importante diocesi. L’edificazione di numerosi e importanti edifici di culto, legata agli interventi del vescovo della città Sabino (514-566? d.C.), comportò un nuovo assetto urbanistico del centro urbano. Nel 2016 la necropoli e le cave di Pietra Caduta e l’area circostante sono stati interessati da interventi di riqualificazione, con la realizzazione del Percorso naturalistico ed archeologico “Pietra Caduta”, progettato dall’architetto Alessandro Formiglia e finanziato dal Gal “Murgia Più”, per valorizzare le tipicità ambientali ed archeologiche del luogo, incoraggiando una maggiore frequentazione da parte della comunità
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
dato non disponibile
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389180
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0