insediamento area urbana, insediamento urbano

Pompei, ca VII a.C - 79

la città antica, nella parte messa in evidenza dagli scavi che dal diciottesimo secolo ad oggi ne hanno effettuato il recupero, si presenta oggi nell'aspetto che aveva nel 79 d.C., al momento dell'eruzione vulcanica, già ferita dal terremoto che nel 62 d.C. aveva devastato l'area vesuviana. La città è suddivisa in isolati definiti dall'incrocio delle strade all'interno della cinta muraria in cui si aprono 4 porte, che portano all'area suburbana caratterizzata dai complessi residenziali extra-moenia, tra cui la famosa "Villa dei Misteri", e dalle necropoli che, secondo l'uso romano, fiancheggiavano la parte iniziale delle strade extraurbane. La suddivisione dell'area urbana in in regiones (quartieri) ed insulae (isolati), risale al 1858, quando Giuseppe Fiorelli, all'epoca direttore degli scavi, ne progettò lo schema per esigenze di studio ed orientamento. Accedendo alla città da Porta Marina si incontra subito il Foro con i suoi edifici pubblici, tra cui il tempio di Apollo nell'assetto che aveva in età romana, anche se l'area sacra ha delle fasi molto più antiche a partire dall'età arcaica. Le strade, che conservano il basolato con i profondi solchi delle carreggiate, sono fiancheggiate da edifici pubblici e privati. Complessi termali aperti al pubblico, teatri e palestre, magazzini e botteghe si alternano a complessi residenziali lussuosi come la Casa del Fauno (da cui proviene il famoso mosaico che raffigura la battaglia tra Alessandro Magno e il re persiano Dario, insieme alla scultura che ha dato il nome alla casa) e la casa del Menandro, insieme ad esempi più modesti di edilizia privata. Lo schema delle abitazioni, dalle più imponenti a quelle più modeste, è quello della domus romana in cui gli ambienti si dispongono intorno ad una corte centrale a cielo aperto (atrio) con vasca di raccolta delle acque piovane, a cui può essere collegata un'altra serie di ambienti disposti intorno ad un giardino (peristilio). Gli edifici, pubblici e privati, conservano tracce della ricca decorazione a rilievo e ad affresco che li ornavano. Buona parte degli affreschi e degli oggetti ritrovati a Pompei sono oggi conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli per meglio garantirne la conservazione, ma in molti ambienti è tuttora visibile la decorazione pittorica. Ben conservato è anche l’anfiteatro di Pompei, situato nell’angolo sud-orientale della città, tra Porta Nocera e Porta Sarno, a cui è collegata la Palestra Grande, un’ampia piazza quadrata porticata

  • OGGETTO insediamento area urbana, insediamento urbano
  • MISURE Area: 55 ha
  • CLASSIFICAZIONE [Siti archeologici]
  • LOCALIZZAZIONE Pompei (NA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Villa dei Misteri, 2, Pompei (NA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le origini della città risalgono all’età arcaica (VIII sec. a.C.), quando il territorio era sotto il controllo di popolazioni di etnia osca; al VI sec. a.C. si data il nucleo di abitato indigeno individuato al di sotto della stratigrafia di età sannitica e romana. In questa prima fase di vita della Pompei di cultura osca la presenza dei coloni greci a Cuma e degli Etruschi nella parte settentrionale della Pianura Campana determinerà periodi alterni di supremazia sul centro indigeno, senza prenderne però il pieno controllo. Pompei conserverà quindi la sua autonomia fino alla conquista del territorio da parte dei Sanniti verso la fine del V sec. a.C. Nel secolo successivo Pompei, pur governata dai Sanniti, entra nell'orbita romana, a cui resta fedele, conservando una certa autonomia. La città vive il suo periodo di massima espansione, anche sotto il profilo urbanistico, dotandosi del foto e di altri edifici pubblici e rinforzando la cinta muraria. Il rapporto con Roma entra in crisi durante la guerra sociale ma, dopo la nomina di Pompei a municipium e il raggiungimento dei pieni diritti, si assiste ad una piena fusione tra la comunità locale di etnia sannitica e i nuovi cittadini di origine romana. La città conosce un nuovo momento di crescita in età augustea, quando il patriziato romano comincia a costruire residenze di lusso nell’area vesuviana, ma la sua tranquillità viene scossa nel 62 d.C. dal violento terremoto che colpisce il territorio. Iniziano i lavori di ricostruzione, ancora in corso quando l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., di cui Plinio in Giovane ci ha lasciato un vivido racconto in una lettera diretta a Tacito, seppellisce Pompei sotto una coltre di cenere e lapilli, determinandone la fine. Passeranno molti secoli prima che si ritrovassero le tracce della città scomparsa. Gli scavi ufficiali iniziarono nel 1748, sotto il regno di Carlo III di Borbone e proseguirono in modo discontinuo nei decenni successivi. Nel XIX secolo suscitò grande interesse la scoperta della Casa del Fauno con il grande mosaico raffigurante la battaglia tra Alessandro Magno e Dario re di Persia ma bisognerà aspettare l’unità di Italia e la nomina a direttore degli scavi di Giuseppe Fiorelli per dare una veste sistematica e rigorosa alla ricerca archeologica e per riorganizzare gli spazi nello schema di regiones ed insulae ancora in uso. Si deve a lui anche l’adozione della tecnica dei calchi in gesso che consentì di recuperare l’impronta lasciata dai corpi delle vittime dell'eruzione. Grande impulso alla ricerca su Pompei la diede anche un altro grande archeologo, Amedeo Maiuri, che mise in luce edifici di grande prestigio, come la Villa dei Misteri e la casa del Menandro e iniziò lo studio delle fasi più antiche di Pompei
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500919864
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Pompei
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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