Domus di Numerius Popidius Narcissus Maior (domus, struttura abitativa)

Scafati, età romana

Domus quasi interamente scavata. La maggior parte degli ambienti, conservatisi per un'altezza massima di 2.67 m, si apre all'interno dell'abitazione, su un'ampia corte centrale, dal piano pavimentale in terra battuta. Al centro della corte è una cisterna per l'approvvigionamento idrico, con pozzo di raccolta in opera incerta e pluteo di tufo emergente 0.55 m dal piano del cortile. La cisterna è inquadrata da 4 pilastrini in opus vittatum mixtum che dovevano sostenere o una copertura o delle assi lignee relative alla struttura per il sollevamento dell'acqua. La corte ha un'ampiezza di m 15 x 6 e si apre sul lato occidentale della cella vinaria (6) in cui erano situati i doli disposti in 10 filari di 6, di cui solo 3 sono stati rinvenuti in situ. Nel settore S, di forma rettangolare 18 x 24, si aprivano una serie di ambienti abitativi e di servizio, il più importante dei quali è il triclinium con un piano pavimentale in cocciopesto ed un disegno a tessere di mosaico delimitante 40 riquadri. L'impianto termale è ridotto al solo calidarium, non lontano è il laconicum (14). Di questo settore fanno parte alcuni depositi per le derrate alimentari (1), per attrezzi agricoli (2). Nel settore settentrionale sono i depositi per gli oggetti metallici (16) e la dispensa di oggetti di uso domestico (20). Il vano 19 era un silos per lo stoccaggio della farina. Non lontano da questo ambiente, nel vano 22 sono state rinvenute delle macine per i cereali. Del piano superiore non rimane traccia

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