Rotello, Case Palazzo (area di frammenti fittili)

Rotello, IV a.C

In seguito ai lavori di manutenzione rete gas (risalente, nella sua realizzazione, alla fine degli anni ’60 del secolo scorso) sulla variante San Salvo – Biccari, eseguiti da SNAM Rete Gas S.p.A., è emerso del materiale di interesse archeologico. È stata denominata Trincea 1 la trincea scavata, a riscoprire il tubo esistente in esercizio, a N del Torrente Tona, in località Case Palazzo, nel comune di Rotello. Lo scavo della trincea, lunga circa 150 m, larga circa 2,50 m e profonda circa 3, procede dal torrente in direzione N, salendo di quota da 145 m s.l.m. fino a circa 152 m s.l.m. La Trincea 1 ricade in un’area già nota per rinvenimenti archeologici di superficie: nelle immediate vicinanze, infatti, si segnala la presenza di materiale sporadico risalente all’età romana, nonché di una necropoli pluristratificata, estesa cronologicamente dalla prima età del ferro all’età tardo repubblicana. Il sito in oggetto presenta, in superficie, materiale archeologico sparso: frammenti di ceramica, tegole, ciottoli e materiale da costruzione, un peso da telaio e una moneta in bronzo (illeggibile). Questi oggetti, pur rinvenuti in posizione di leggero declivio del terreno, sono verosimilmente in situ e raramente scivolati dalla sommità: ciò perché non presentano né tracce di dilavamento, né lisciature dovute allo spostamento causato nel tempo da agenti atmosferici. Appare con tutta probabilità, allora, che il materiale sia stato portato in superficie dall’aratro durante la lavorazione della terra. Le sezioni di scavo, inoltre, presentano una stratigrafia archeologica con affioramento di reperti fino sul piano di posa del tubo. Durante le fasi di escavazione della trincea - nonostante la presenza di materiale archeologico depositato fin anche a circa 2 metri di profondità dal piano di campagna -, non si è mai rinvenuta, neanche in sezione, la presenza di strutture antiche nel sottosuolo. Tuttavia, nella parte finale dello scavo, a N del Torrente Tona, il mezzo meccanico ha messo in luce pietre di grandi dimensioni, ciottoli e numerosi frammenti di ceramica, di natura antropica. Si presuppone, si possa trattare di parte della necropoli già precedentemente seganalata. Il periodo cronologico di riferimento, in base agli oggetti ceramici rinvenuti è da collocare nell'età sannitico romana

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'